L’ultimo fascismo 1943-1945 Stampa E-mail

A cura di Roberto Chiarini ed Elena Pala

L'ultimo fascismo
1943-1945
La Repubblica sociale italiana


 Compagnia della Stampa – Massetti Rodella Editori, pagg.360, € 40,00

 

chiarini ultimofascismo  La Repubblica Sociale Italiana (RSI), comunemente nota come Repubblica di Salò, rappresenta uno degli episodi più controversi della storia d'Italia durante la Seconda Guerra Mondiale. Nata nell'autunno del 1943, dopo l'armistizio tra l'Italia e gli Alleati e la conseguente caduta del Regime fascista, la RSI si configurò come un tentativo di risorgere del Fascismo sotto la guida del Duce. Sostenuta militarmente dalla Germania nazionalsocialista, la RSI fu incapace di esercitare un reale controllo su gran parte del territorio italiano, che nel frattempo era diviso tra le zone occupate dai tedeschi e quelle dagli Alleati.

  Con una durata di soli seicento giorni (dal settembre 1943 all'aprile 1945), la Repubblica sociale si inserisce in un contesto di guerra civile che devastò l'Italia: un conflitto fratricida tra le forze della Resistenza, sostenute dagli Alleati, e le forze fasciste, supportate dal Reich. L'esperienza della RSI ha suscitato, sin da subito, opinioni polarizzate, rimanendo per decenni un terreno di scontro nella memoria collettiva e nei dibattiti storiografici. La sua rilevanza, tanto sul piano politico quanto sociale, è stata largamente sottovalutata durante gli anni del dopoguerra, quando il fascismo fu liquidato in modo quasi manicheo, come fenomeno univoco e irriducibile. Solo negli ultimi decenni, la storiografia ha cominciato ad affrontare la RSI in modo più sfumato, mettendo in luce le sue complessità, le sue contraddizioni interne e il suo impatto sulla vita quotidiana degli italiani.

  Il volume "L'ultimo fascismo 1943-1945: La Repubblica Sociale Italiana", curato da Roberto Chiarini ed Elena Pala, si inserisce in questo dibattito storiografico e culturale, offrendo una riflessione approfondita, documentata e visivamente stimolante sulla breve ma intensa vicenda della RSI. Il libro non si limita a ripercorrere gli eventi storici e politici legati alla Repubblica sociale, ma esplora anche le sue implicazioni più profonde, le sofferenze vissute dalla popolazione e le sue complesse ripercussioni sulla memoria storica contemporanea.

  I curatori, consapevoli delle forti implicazioni politiche e della polarizzazione che tale argomento comporta, si propongono di evitare sia la mitizzazione sia la demonizzazione della RSI, cercando piuttosto di stimolare una riflessione critica e ponderata sul periodo.

  L'approccio scelto da Chiarini e Pala è quello di trattare la storia della RSI non solo attraverso il racconto scritto, ma anche con il supporto di immagini, documenti e reperti. Questo "linguaggio visivo", come giustamente sottolineato dai curatori, non solo trasmette emozioni, ma comunica anche informazioni in modo sintetico e immediato, costringendo il lettore a confrontarsi con la realtà del periodo in maniera diretta. Il rischio di "monumentalizzare" il tema della RSI, trasformandolo in un'iconografia eroica o vittimistica, è ben presente e viene accuratamente evitato. Invece, il lavoro si concentra sulla documentazione oggettiva e sul confronto tra le diverse visioni storiche, senza cedere a facili interpretazioni politiche.

  Il volume si distingue per il suo approccio rigoroso alla ricerca archivistica e documentale. Gli autori hanno infatti attinto a una vasta gamma di fonti, tra cui archivi pubblici e privati, testimonianze visive, lettere, diari e materiali raccolti dai collezionisti. Questo patrimonio documentario è stato meticolosamente selezionato per rappresentare in modo equilibrato le diverse dimensioni della RSI: le sue strutture politiche, il programma ideologico, le sue forze armate, ma anche gli effetti devastanti sulle vite degli italiani. La pubblicazione offre al lettore non solo una panoramica storiografica, ma anche un'immersione visiva in un'epoca in cui l'Italia si trovava sospesa tra il fascismo e l'incerta transizione verso la democrazia repubblicana.

  Uno degli aspetti più significativi del volume è la sua capacità di dare voce alle contraddizioni della RSI. Le foto di soldati, di manifestazioni, di città in rovina, non solo ci restituiscono l'aspetto visivo di un periodo storico travagliato, ma ci pongono di fronte alla crudeltà della guerra civile, alla brutalità dei conflitti ideologici e alle sofferenze inflitte alla popolazione civile. Le ripercussioni della guerra civile, i bombardamenti, le stragi, ma anche la quotidianità di chi viveva sotto il regime fascista di Salò, sono tutte tematiche affrontate con un linguaggio sobrio e privo di retorica.

  Il volume cerca anche di esaminare la storia della RSI con una visione critica che non si limita a raccontare gli eventi, ma li analizza nelle loro implicazioni morali e politiche. Non si tratta di giustificare o condannare a priori, ma di fornire una cornice di comprensione che consenta al lettore di porsi interrogativi difficili. Il testo, accompagnato da una serie di interventi di storici di rilievo, affronta temi delicati come il ruolo del regime nella persecuzione degli ebrei, l'uso della violenza politica, la cooperazione con il nazionalsocialismo e la divisione ideologica che caratterizzò l'Italia in quegli anni.

  La consapevolezza dei curatori riguardo al rischio di strumentalizzare il tema è palpabile. Come dichiarato nella Prefazione, l'obiettivo non è quello di suscitare polemiche politiche, ma di sollecitare una riflessione critica sul passato, riconoscendo l'orrore di quel periodo senza cedere alla tentazione di interpretarlo in maniera troppo semplificata.

  "L'ultimo fascismo 1943-1945: La Repubblica Sociale Italiana" è un'opera che va ben oltre la semplice descrizione storica. È un progetto editoriale che, attraverso un'accurata ricerca documentaria e una presentazione visivamente suggestiva, invita il lettore a confrontarsi con una delle pagine più controverse della storia d'Italia. In un periodo in cui la memoria storica continua a essere terreno di scontro, il lavoro curato da Chiarini e Pala si presenta come un tentativo serio di promuovere una riflessione pacata e approfondita sulla RSI, lontana da ogni forma di apologia o di condanna preconcetta.

  Il volume offre così un contributo significativo alla comprensione di un periodo storico che, pur essendo ormai distante, continua ad avere ripercussioni sulla politica e sulla memoria collettiva dell'Italia contemporanea. Un lavoro prezioso e necessario per fare i conti con una parte della nostra storia che non smette di essere attuale.