Intorno al problema del progresso |
Roberto Michels Intorno al problema del progresso Armando Editore, pagg.64, Euro 7,00
IL LIBRO – Questo saggio introduce il lettore alla percezione di un disagio, sostanzialmente culturale, una condizione di smarrimento, di insicurezza e di incertezza della persona di fronte al progresso. Un tema legato al tentativo di individuare la direzione dello “sviluppo” per le persone aggiungendo, oltre ai temi “classici” della sociologia del potere, anche quelli della psicologia collettiva, dei cicli economici, della condizione degli operai, dei rapporti fra la statistica e la sociologia, della vita urbana e, più in generale, delle determinazioni culturali presenti in un “corpo sociale” in cammino. In Michels, la delimitazione del concetto di “Progresso” riguarda, infatti, anche gli aspetti comportamentali e psicologici e il loro possibile degrado. Un percorso che porta l’Autore alla storia degli influssi e degli effetti (Wirkungsgeschichte) in cui si tiene conto anche delle pregresse situazioni sia nella prospettiva della formazione sia della trasformazione. DAL TESTO – “Dallo studio della storia il progresso non ci appare come una linea retta. La distruzione della vecchia civiltà greco-romana per opera dei barbari del settentrione ha per otto secoli arrestato il progresso politico, intellettuale e economico in pressoché tutti i campi. Il periodo quasi millenario del medioevo non forma, a prescindere dalla musica e dall’architettura che un lungo interregno fra due periodi del progresso. Solo il Rinascimento, che si riannoda all’antichità, gettò con tale ricollegamento le basi per nuovi trionfi dell’attività umana. Però, anche a partire da questo periodo, l’evoluzione non si è fatta né generale né rettilinea. Non generale, perché come a ragione ci ha fatto osservare il Lindner, non ci fu mai nella storia una umanità unita e, quindi, anche il progresso dovette mancare di una unità, in quanto che tre quarti del mondo furono, sin dagli inizi, esclusi da ogni contatto con l’Occidente. Non rettilinea, perché anche nell’orbita di ogni singola civiltà si verificavano spesso movimento retrogradi.” L’AUTORE – Roberto Michels (Colonia 1876 – Roma 1936) è stato uno degli esponenti di punta della sociologia europea del primo Novecento e, con Mosca e Pareto, il principale teorico dell'elitismo. Militante socialista in gioventù si è poi dedicato agli studi in campo economico e alla ricerca sociale. Professore di Economia politica a Torino e Basilea, ha tenuto corsi nelle Università di Catania, Messina, Roma e Chicago. A partire dal 1928, ha insegnato Economia generale e corporativa presso l'Università di Perugia. La sua opera più nota, tradotta in numerose lingue, è la Sociologia del partito politico, apparsa in prima edizione nel 1911. Tra i suoi scritti meritano di essere ricordati i seguenti: Storia del marxismo in Italia (1909), L'imperialismo italiano. Studi politico-demografici (1914), Economia e felicità (1919), Storia critica del movimento socialista italiano (1926), Prolegomena sul patriottismo (1933). IL CURATORE - Raffaele Federici è ricercatore e docente di Sociologia dei processi culturali all’Università degli studi di Perugia. Studioso del pensiero simmeliano e orteghiano, ha tradotto in italiano alcune opere di Roberto Michels. Si occupa di sociologia dei processi culturali, sociologia della comunicazione e sociologia e antropologia della salute. Su questi temi ha pubblicato: Elementi sociologici della creatività. La centralità creativa degli autori del pensiero classico (2006), Farmaci, farmacisti e anziani. Il farmaco come se la persona contasse (con R. Garzi, 2009), e Il cromatismo del segreto (2011). INDICE DELL’OPERA – Introduzione, di Raffaele Federici – Intorno al problema del Progresso, di Roberto Michels – Nota bio-bibliografica
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