La faglia dell'antisemitismo |
Stefano Luconi La faglia dell'antisemitismo Sette Città, pagg.170, Euro 25,00
IL LIBRO – I rapporti tra italo-americani ed ebrei negli Stati Uniti nel periodo tra le due guerre mondiali non furono caratterizzati solo da forme di reciproco sostegno e collaborazione derivanti dalle condizioni sociali ed economiche comuni a una larga maggioranza dei membri di queste minoranze. La competizione tra i due gruppi nel mondo del lavoro, la rivalità per l’accesso al mercato degli alloggi a costi contenuti nonché la concorrenza nella vita politica e per il controllo delle organizzazioni sindacali provocarono tensioni che si accentuarono nel corso della depressione degli anni Trenta, rendendo buona parte dei membri delle Little Italies ricettivi nei confronti dell’antisemitismo fascista dopo la pubblicazione del Manifesto degli scienziati razzisti e la promulgazione della legislazione razziale del 1938. Nonostante le critiche degli antifascisti, la svolta del regime contribuì a fomentare l’intolleranza di molti italo-americani verso gli ebrei. Tuttavia tale ostilità si innestò su contrasti preesistenti di natura non ideologica e, comunque, endogeni alla società statunitense. Il volume ricostruisce queste vicende per spiegare la diffusione dell’antisemitismo e di atteggiamenti antigiudaici nelle comunità italo-americane, anche alla luce di recenti interpretazioni storiografi che, nell’ambito della storia d’Italia, tendono a ridimensionare il presunto rifiuto della politica razziale fascista da parte del popolo italiano e la sua solidarietà nei confronti degli ebrei perfino durante l’occupazione nazista della penisola. DAL TESTO – “I rapporti tra ebrei e italo-americani si inasprirono durante la depressione economica degli anni Trenta. La disoccupazione massiccia e, a causa della crescita demografica dovuta alla comparsa di una seconda generazione nata negli Stati Uniti da genitori immigrati, l'espansione territoriale delle due comunità in zone urbane che tendevano a sovrapporsi acuirono la competizione tra queste due minoranze per l'accesso al mercato del lavoro e ad alloggi a basso costo nonché per la fruizione dei programmi di assistenza federale ai disoccupati. Per esempio, nel 1933, "L'Opinione", attraverso la penna di un editorialista anonimo ma dal significativo pseudonimo di "Italicus", denunciò l'assurdità di una norma dello statuto della società italo-americana Unione Abruzzese di Filadelfia che consentiva al coniuge di un immigrato da questa regione di entrare a fare parte dell'organizzazione anche nel caso che la persona in questione fosse un ebreo russo. Una storia orale dell'esperienza italo-americana in California attesta uno scarsissimo numero di amicizie o di frequentazioni con gli ebrei per la generazione cresciuta negli anni Venti e Trenta. Nelle parole dei sociologi Richard N. Juliani e Mark Hutter, ancora una volta "close physical proximity between ltalians and Jews did not produce intergroup solidarity". Il potenziamento di tali contrasti e attriti favorì, dunque, lo sviluppo di un atteggiamento di ostilità nei confronti degli ebrei tra una parte degli italo-americani, rendendo questi ultimi ulteriormente recettivi all'antisemitismo. Gli ebrei divennero così una sorta di capro espiatorio per le difficoltà economiche in cui versava la comunità italo-americana. Pochi mesi prima della pubblicazione del Manifesto degli scienziati razzisti, mentre il regime fascista negava ancora di voler intraprendere una tale svolta, i problemi degli italo-americani a praticare il commercio oppure a ottenere un lavoro attraverso gli enti governativi di sostegno alla popolazione più disagiata come la Works Progress Administration (Wpa) venivano in larga parte imputati alla concorrenza degli ebrei.” L’AUTORE – Stefano Luconi insegna Storia degli Stati Uniti nelle università di Padova, Pisa e Roma “Tor Vergata”. Si occupa in prevalenza di emigrazione italiana e di dinamiche del sistema politico americano. I suoi volumi più recenti includono The Italian-American Vote in Providence, Rhode Island, 1916-1948 (Madison, NJ, Fairleigh Dickinson University Press, 2004), L’ombra lunga del fascio. Canali di propaganda fascista per gli “italiani d’America” (Milano, M&B, 2004, scritto con Guido Tintori) e La politica dello scandalo (Torino, L’Harmattan Italia, 2006). INDICE DELL’OPERA - Premessa – Avvertenza – Abbreviazioni – Introduzione. Il mito del "bravo italiano" ovvero l'antisemitismo in patria e all'estero – I. Immigrati italiani ed ebrei: una partnership travagliata – II. L'eco transatlantico delle leggi razziali – III. Antisemiti viscerali – IV. Tolleranti riluttanti - Conclusioni
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