Storia del mondo post occidentale Stampa E-mail

Eugenio Capozzi

Storia del mondo post occidentale
Cosa resta dell'età globale?


Rubbettino Editore, pagg.192, € 16,00

 

capozzi mondo  La fine della Guerra Fredda, avvenuta nei primi anni '90, segnò l'inizio di una nuova era che molti definirono "età della globalizzazione". Questo periodo si caratterizzò per l'affermazione di un modello unipolare, in cui gli Stati Uniti si posero come principali attori sulla scena mondiale, diffondendo un'ideologia liberale e capitalista. Le aspettative di una vittoria duratura del liberalismo e della democrazia sembravano, allora, giustificate dalla disintegrazione del blocco sovietico e dal trionfo del mercato libero. Tuttavia, a distanza di oltre trent'anni da quegli eventi, la realtà storica si è rivelata ben diversa. La globalizzazione ha portato con sé non solo integrazione e interconnessione, ma anche conflitti etnici, nazionalismi rinvigoriti e tensioni geopolitiche che hanno ridimensionato il ruolo dell'Occidente.

  Il libro Eugenio Capozzi intitolato "Storia del mondo post occidentale. Cosa resta dell'età globale?" offre una riflessione profonda sulle trasformazioni storiche che hanno caratterizzato il mondo dopo la Guerra Fredda. L'Autore, professore di Storia contemporanea presso l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, esplora le complessità del panorama geopolitico attuale e si interroga su cosa sia rimasto del progetto di unificazione e affermazione dell'Occidente a livello globale.

  Il volume si segnala per l'accuratezza analitica e la capacità di collegare eventi storici a dinamiche contemporanee. L'Autore delinea un quadro complesso e sfumato dell'epoca post-occidentale, in cui l'Occidente, un tempo egemone, si trova ora a fare i conti con un mondo multipolare. Attraverso un'analisi delle varie fasi storiche che hanno condotto a questo scenario, Capozzi evidenzia le contraddizioni e le fratture del processo di globalizzazione.

  In apertura, il libro affronta l'illusione della unipolarità, analizzando le aspettative iniziali e le politiche adottate dagli Stati Uniti e dai loro alleati. Capozzi discute come la fiducia nel modello liberale si sia scontrata con la realtà di conflitti etnico-nazionalistici, che non solo sono riemersi, ma si sono amplificati, generando instabilità in diverse aree del mondo. La narrazione si arricchisce di esempi concreti, dai conflitti nei Balcani agli scontri in Medio Oriente, mostrando come la geopolitica tradizionale abbia ripreso vigore in un contesto globale sempre più complesso.

  Uno dei contributi più significativi del libro è la riflessione sulla perdita di centralità dell'Occidente. Capozzi discute come il ridimensionamento del potere occidentale non rappresenti solo una crisi di egemonia, ma anche un cambiamento di paradigma, in cui le potenze emergenti – dalla Cina all'India, fino a Russia e Turchia – assumono un ruolo sempre più influente. Questa dinamica è accompagnata da un ripensamento delle relazioni internazionali, che non si fondano più su valori condivisi, ma su interessi nazionali e identitari.

  L'Autore non si limita a una mera cronaca degli eventi, ma cerca di comprendere le radici culturali e ideologiche di queste trasformazioni. Analizza come il ritorno del nazionalismo e delle identità culturali abbia messo in discussione le narrazioni di unificazione globale, suggerendo che le società non sono pronte a rinunciare alle proprie specificità in favore di un modello omogeneo. Questo porta Capozzi a esplorare il concetto di "post-occidentalismo", evidenziando come le culture locali e le tradizioni possano riemergere con prepotenza, influenzando il futuro dell'ordine mondiale.

  Inoltre, Capozzi affronta il tema della governance globale e delle sfide che la comunità internazionale deve affrontare, dall'ambiente alla salute pubblica, dall'immigrazione alla sicurezza. La sua analisi critica si sofferma sulle difficoltà di costruire un consenso globale in un contesto di rivalità tra potenze, suggerendo che la cooperazione potrebbe essere ostacolata dalla mancanza di fiducia e dalla competizione geopolitica.

  Il saggio, insomma, presenta una riflessione articolata sulle trasformazioni storiche degli ultimi decenni. Con uno sguardo attento alle dinamiche politiche, culturali ed economiche, Capozzi riesce a connettere passato e presente, invitando a una comprensione più sfumata della realtà contemporanea.