Julius Evola oltre il muro del tempo Stampa E-mail

a cura di Gianfranco de Turris

Julius Evola oltre il muro del tempo
Ciò che è vivo a quarant'anni dalla morte


Casa Editrice Pagine / I libri del Borghese, pagg.96, € 12,00

 

deturris oltreilmuro  IL LIBRO – Sono trascorsi quarant'anni, praticamente un paio di generazioni, dalla scomparsa di Julius Evola l'11 giugno 1974, poco dopo aver compiuto 76 anni.
  Un periodo abbastanza lungo per poter effettuare un bilancio del suo pensiero complesso e profondo che non è possibile ignorare o liquidare con una battuta sferzante e a effetto.
  Possiamo ora dire che il pensatore tradizionalista abbia avuto il suo riscatto andando "oltre il muro del tempo" sconfiggendo l'umana dimenticanza calata su tanti altri, talché è adesso possibile pienamente discutere di "ciò che è vivo" a decenni dalla morte.
  È quanto hanno fatto i quattro autori di questo volume - Diego Fusaro, Gennaro Malgieri, Andrea Scarabelli, Marcello Veneziani - ognuno dei quali ha affrontato appunto "ciò che è vivo" del suo pensiero, il suo lascito nella cultura di oggi, esaminandolo secondo un punto di vista anticonformista, non appiattito sui luoghi comuni sia positivi sia negativi: dalla filosofia alla visione tradizionale, dagli orientamenti esistenziali alla critica del Pensiero Unico.

  DAL TESTO – "Julius Evola si conferma, con il passare del tempo, inesorabile cuneo nel cuore della modernità. Averlo letto ed apprezzato, ancorché da parte di molti con comprensibili riserve, quarant'anni fa, all'indomani della sua morte, o ancora prima quando infuriava la discussione intorno alle sue idee, nel tentativo di sottrarlo alla demonizzazione preventiva, è come se non lo si fosse conosciuto affatto rileggendolo oggi nel contesto della più sottile e radicale rivoluzione che sia compiuta: l'affermazione di un pensiero unidimensionale, omologante, totalitario nella sua essenza e libertario nella forma che è ad un tempo finzione ed involucro dello sradicamento valoriale del quale siamo, consapevolmente o meno, partecipi. Evola, paradossalmente, è molto più nostro contemporaneo di quanto lo sia stato all'epoca in cui la sua vigile osservazione e diagnosi della decadenza si dispiegava proiettando si in una dimensione che soltanto dopo decenni, come lui stesso immaginava, si sarebbe dischiusa anche in ambiti culturali che mentre era in vita tendevano a marginalizzarlo se non a "silenziarlo" del tutto.
  "L'opera evoliana, lungi dal risultare imbalsamata e conservata negli anfratti di una intellettualità minoritaria frequentata da "devoti" acritici, risulta soprattutto oggi, nella sua complessità, non soltanto un formidabile atto d'accusa straordinariamente efficace ed appropriato contro l'ideologia del declino nelle diverse forme che ha assunto, ma si rivela per ciò che in tanti riuscirono a scorgervi immergendovisi fino ad uscirne trasformati, come per esempio accadde al grande poeta tedesco Gottfried Benn dopo aver letto Rivolta contro il mondo moderno."

  IL CURATORE – Gianfranco de Turris (1944) è un importante giornalista e scrittore italiano. Fra i più rilevanti studiosi italiani di fantascienza, è stato vicecaporedattore della redazione cultura del Giornale Radio RAI. Ha curato libri, collane editoriali, riviste. È autore di saggi su Tolkien e la fantascienza italiana delle origini. Tra i riconoscimenti: il Premio Saint Vincent (2004) e varie edizioni del Premio Italia.

  INDICE DELL'OPERA – Premessa. Quarant'anni dopo, di Gianfranco de Turris – I. La solitudine stellare del Cinabro, di Marcello Veneziani – II. Evola, una via d'uscita dal totalitarismo del Pensiero Unico, di Gennaro Malgieri – III. Evola e Heidegger critici dell'americanismo, di Diego Fusaro – IV. Cavalcare la decadenza. La crisi come via di liberazione, di Andrea Scarabelli