Compagni e liberi muratori |
Marco Novarino
IL LIBRO – Questo studio non vuole essere una storia della massoneria, articolata in più obbedienze, e del socialismo, anch'esso diviso in varie tendenze, descritte in un percorso parallelo. Ha invece l'ambizione di presentarsi come una ricerca - nella quale la storia generale delle due entità appena citate rimane sullo sfondo - incentrata non soltanto sui rapporti istituzionali diretti ma anche sulle relazioni umane che s'intrecciarono, attraverso una ricostruzione prosopografica che cerca di restituire il percorso politico e iniziatico di personaggi appartenenti a entrambi gli ambienti e che svolsero un ruolo di primaria importanza in quel preciso contesto storico. Quindi vicende istituzionali ma anche una moltitudine di storie personali che forniscono elementi sociologici interessanti per tracciare un identikit dei dirigenti e dei quadri intermedi socialisti che aderirono alla massoneria. Una fotografia - è doveroso ricordarlo - non del tutto completa, poiché frutto di un'analisi che prende in considerazione solo i personaggi per i quali le fonti hanno consentito di ricostruire una biografia seppure, alcune volte, in maniera piuttosto sintetica. DAL TESTO – "Per la massoneria l'uomo poteva diventare «libero e di buoni costumi» attraverso una naturale evoluzione della società, utilizzando il progresso scientifico, l'educazione, l'istruzione e naturalmente contemplando una collaborazione tra le classi che permettesse di realizzare un'autentica giustizia politica, economica e sociale. Viceversa per il socialismo, almeno nella concezione marxista, l'avvento del «nuovo mondo» passava attraverso la lotta di classe, l'emancipazione del proletariato e la presa del potere attraverso il partito che ne rappresentava gli interessi. Se in Italia il Partito socialista fosse stato autenticamente marxista probabilmente la ricerca qui presentata non avrebbe avuto motivo di esistere, poiché una rigorosa applicazione della lotta di classe avrebbe impedito qualsiasi rapporto con il mondo liberomuratorio. Invece fu la risultante di un percorso eclettico in cui giocarono un ruolo importante i filoni garibaldino, sansimoniano, positivista, senza dimenticare il peso che esercitarono rivoluzionari e socialisti che al contempo erano massoni convinti come Giuseppe Garibaldi, Enrico Bignami, Luigi Castellazzo, Salvatore Ingegnieros Napoletano, Benoit Malon, e Andrea Costa (solo per citare i più noti). La presenza di questa cultura evoluzionista che traeva linfa dal socialismo utopista, dallo scientismo positivista e dal razionalismo condito da una semplicistica filosofia empirica - in seno non solo alla corrente riformista ma anche, seppur in modi e forme meno evidenti, in quella rivoluzionaria - rese possibile quella doppia appartenenza massonica-socialista che Guido Podrecca definì ironicamente «un dilemma molto cornuto». Per la stragrande maggioranza dei socialisti che chiedevano l'iniziazione e viceversa per i massoni che s'iscrivevano al partito, l'emancipazione del proletariato passava attraverso la lotta contro le ingiustizie e l'ignoranza tramite un processo di affrancamento gradualistico costituito da riforme ma anche da crescita personale e raggiunto attraverso l'istruzione e la fraterna solidarietà." L'AUTORE – Marco Novarino è attualmente ricercatore di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e Culture Moderne dell'Università di Torino. Si occupa principalmente di iberismo storico contemporaneo, della storia dell'associazionismo laico e cremazionista e della massoneria italiana e spagnola. Membro del comitato di redazione di "Spagna contemporanea", coordinatore della ricerca sull'associazionismo laico in Piemonte promossa dal Centro di Documentazione Ricerca e Studi sulla Cultura Laica "Piero Calamandrei" e direttore del Centro di ricerche storiche sulla libera-muratoria, negli ultimi anni ha pubblicato: "Una battaglia laica. Un secolo di storia della Federazione italiana per lo cremazione", Torino, 2006; "Progresso e tradizione libero muratoria. Storia del Rito Simbolico Italiano", Firenze, 2009; "Massoneria e Unità d'Italia. La Libera Muratoria e lo costruzione della nazione" (curato insieme a Fulvio Conti), Bologna, 2011; "Tra squadra e compasso e Sol dell'avvenire. Influenze massoniche sulla nascita del socialismo in Italia (1864-1892)", Torino, 2013; "Ariodante Fabretti. Un laico tra impegno politico-sociale e ricerca scientifica", Torino, 2013 in collaborazione con Demetrio Xoccato. INDICE DELL'OPERA – Introduzione - 1. Dalla nascita del Partito socialista italiano alla prima mozione antimassonica (1. Il "filocrispismo" del Gran Maestro Lemmi e la nascita di una massoneria radicale - 2. Dai primi attacchi della stampa socialista alla mozione antimassonica nel congresso del 1904) - 2. La questione della compatibilità e il primo referendum (1. La questione "massoneria" come strumento di lotta tra le correnti socialiste - 2. Gli esponenti socialisti iniziati alla libera muratorìa - 3. Il primo referendum antimassonico) – 3. La stagione delle intese (1. L'apertura a sinistra del Gran Maestro Ettore Ferrari - 2. I blocchi popolari e il "collante" massonico) – 4. Luci e ombre nelle relazioni massonico-socialiste (1. Il congresso socialista del 1910 e il deterioramento delle relazioni - 2. Mussolini e Bordiga, alfieri di un nuovo antimassonismo) - 5. La scissione socialista del 1912 e le ricadute sulla massoneria (1. I rivoluzionari tornano alla guida del Partito - 2. Nonostante tutto una stagione di eccellenti iniziazioni) - 6. Dalla nascita del Partito socialista riformista all'espulsione del congresso di Ancona nel 1914 (1. Due interlocutori socialisti: un problema per palazzo Giustinianì - 2. Verso il congresso di Ancona e l'espulsione dei massoni - 3. Le reazioni nazionali e internazionali e l'epilogo della disputa) - 7. Appendice - Indice dei nomi |