La Gran Bretagna e la questione Jugoslava |
Rosario Milano IL LIBRO – Questo libro ricostruisce e interpreta la politica della Gran Bretagna nei confronti del problema jugoslavo tra il 1941 e 1947, dunque negli anni compresi tra l'affermazione dell'egemonia tedesca sull'Europa continentale e balcanica e l'inizio della Guerra fredda. La questione jugoslava costituì infatti per i politici e i diplomatici di Londra un elemento centrale sia per lo sviluppo della strategia militare degli Alleati che per le iniziative del Foreign Office britannico. In origine, l'interesse del governo britannico per le vicende che caratterizzarono la politica interna ed estera del Regno dei Karadjordjević era legato all'esigenza di preservare la regione balcanica dalla guerra. L'attacco di Mussolini alla Grecia nell'ottobre del 1940 rappresentò invece uno dei fattori che avrebbe portato la guerra nei Balcani, un episodio che implicitamente pose le premesse per l'occupazione del Regno di Jugoslavia. L'occupazione punitiva della Jugoslavia nel 1941 da parte degli eserciti dell'Asse (Germania, Italia, Ungheria e Bulgaria) e la sostanziale dissoluzione dell'entità statuale degli slavi del Sud, una delle eredità più significative del riordino postbellico nell'area dell'Impero asburgico, contribuì a una nuova esplosione delle tensioni etnico-religiose nella regione. A questa profonda e secolare frattura si sommò il conflitto di natura ideologica tra comunisti e anticomunisti, conflitto presente da decenni all'interno delle società europee e che con l'avvento della Guerra fredda avrebbe progressivamente assunto una propria dimensione globale. DAL TESTO – "Sebbene Mihailović potesse vantare una matrice anticomunista e monarchica che apparentemente lo accumunava a Churchill, i due avevano visioni totalmente divergenti risetto al futuro della Jugoslavia. Il leader cetnico, un monarchico serbo-ortodosso prigioniero della tragedia balcanica e convinto del proprio dovere di difendere i popoli slavi e la civiltà cristiana, era sicuro di rappresentare la parte più pura del popolo che dal lontano 1389 aveva messo a repentaglio la propria stessa sopravvivenza per compiere il "destino manifesto" dei serbi. L'AUTORE – Rosario Milano è dottore di Ricerca in Studi Storici, Geografici e delle Relazioni Internazionali presso l'Università degli Studi di Bari. INDICE DELL'OPERA – Introduzione - I. La guerra nei Balcani - II. Londra e l'"equidistanza" tra Tito e Mihajlović - III. La genesi dell'accordo Tito-Šubašić - IV. Le conseguenze politiche del vertice Tito-Churchill (agosto 1944-marzo 1945) - V. Winston Churchill e la nascita del regime comunista jugoslavo - VI. L'espansionismo politico-territoriale di Tito nel dopoguerra - VII. La Gran Bretagna e il nuovo sistema delle relazioni internazionali: dal "Paradigma Eden" al "Bevinstan" - VIII. Gli esordi della politica estera di Tito - IX. La questione giuliana e la nuova offensiva jugoslava in Grecia - X. Le relazioni tra Londra e Belgrado nel 1947 - Bibliografia |