Le Regine dei Longobardi e altri saggi Stampa E-mail

Nicoletta Francovich Onesti

Le Regine dei Longobardi e altri saggi

Editoriale Artemide, pagg.214, € 25,00

 

francovich_longobardi  IL LIBRO – Il contributo linguistico e onomastico che l'età longobarda ha lasciato in Italia è fonte inesauribile di spunti di interesse per gli storici, i linguisti, i filologi e gli storici della lingua italiana. Aspetti storico-antropologici sorprendenti emergono, per esempio, dalle narrazioni sulle Regine dei Longobardi tramandate nelle cronache altomedievali, dove si conservano elementi peculiari della loro cultura arcaica. L'autorità delle regine (vedi saggio iniziale) appare qui in aperta contraddizione con lo stato giuridico delle donne longobarde.
  Il volume presenta poi una scelta di saggi sulla lingua e cultura dei Longobardi apparsi in anni recenti. Si tratta soprattutto di studi sui nomi propri, che costituiscono la traccia più cospicua di ciò che resta di questa tradizione in Italia. Le testimonianze della lingua longobarda sono scarse, ma il patrimonio dei nomi di persona documentati per l'epoca longobarda (568-774) è assai vasto, costituito da più di 2.000 antroponimi. L'eredità linguistica dei Longobardi in Italia appare diseguale da regione a regione, e alcuni degli articoli indagano le varie realtà locali, come i nomi dell'Italia meridionale o quelli della Toscana. Alcuni analizzano invece singoli nomi emersi dalle fonti o da scavi archeologici recenti. Il periodo tardo e finale del regno longobardo si è caratterizzato anche per una particolare commistione onomastica tra elementi longobardi e latini, indice di una progressiva assimilazione e integrazione culturale che in Italia appare molto avanzata.

  DAL TESTO – “[…] la donna nella monarchia assicura la funzione regale ed è simbolo di garanzia e di alleanza fra le varie etnie, come quella fra Gepidi e Longobardi. La regalità è indissolubile da una presenza femminile legittimante. Inoltre sposare la figlia del nemico sconfitto garantiva il superamento delle divisioni tra popoli diversi. Questi aspetti da saga presenti nella più antica storia longobarda non possono essere stati interamente inventati dagli scrittori eruditi dei secoli successivi; doveva esserci un nucleo di narrazioni tradizionali a cui questi hanno attinto. Famosa è per esempio la saga familiare di Paolo stesso, ambientata nel Friuli antico, quando i Longobardi erano vessati dagli Avari e un antenato di Paolo fu protagonista di un'avventura straordinaria, stracolma di elementi favolistici e velatamente pagani.
  “Fra tutte le regine, il ruolo più rilevante l'ha svolto sicuramente Teodolinda, regina molto benvoluta dai Longobardi, e certo dotata di grande carattere, che prima ha elevato al trono Agilulfo e poi ha fatto anche la reggenza per il figlio, con cui ha di fatto regnato insieme fino alla sua deposizione nel 626. La sua figura ci appare rilevante anche perché è Paolo Diacono a presentarcela in una luce estremamente favorevole. Vediamo inoltre che nella monarchia longobarda, se non c'è stata una dinastia regale stabile in linea maschile, c'è comunque stato un medesimo gruppo familiare che ha avuto a lungo il potere regio fra il 589 e il 712; si tratta della cosiddetta stirpe "bavarese", abbastanza ben definita e soprattutto tenuta insieme dal filo delle parentele femminili, specialmente nei tempi più antichi, fino alla metà del VII secolo […].”

  L’AUTRICE – Nicoletta Francovich Onesti è docente di Filologia Germanica all'Università di Siena. È autrice fra l'altro del manuale Filologia Germanica. Lingue e culture dei germani antichi. Specialista delle lingue germaniche scomparse e dei nomi propri dei popoli antichi, ha pubblicato sulla lingua dei Longobardi il libro Vestigia longobarde in Italia (Roma, 2000 - ristampa seconda edizione 2013), inoltre un volume su I Vandali. Lingua e storia (Roma, 2002), e un altro su I nomi degli Ostrogoti (Firenze, 2007).

  INDICE DELL’OPERA – I. Le regine dei Longobardi: archetipi narrativi e legittimazioni dinastiche – II. Il nome Lapo e i suoi antefatti nella documentazione altomedievale - III. L’antroponimia longobarda della Toscana: caratteri e diffusione - IV. New Personal Names from the Inscriptions of San Vincenzo al Volturno – V. Gli antroponimi di origine longobarda in Italia meridionale - VI. L’incontro delle culture latina e germanica nell'Italia longobarda alla luce dell'antroponimia - VII. I Longobardi nel Sud: cultura scritta e tracce linguistiche - VIII. Il nome longobardo Gualistolo - IX. Indizi di sviluppi romanzi riflessi nelle voci germaniche e nei nomi propri - X. Discontinuità e integrazione nel sistema onomastico dell'Italia tardo-antica: l'incontro coi nomi germanici - XI. Il nome longobardo Radoni - XII. Un termine longobardo fra lingua e storia: il caso di farigaidus