Misteri persiani. I volti nascosti dell'Iran Stampa E-mail

Antonello Sacchetti

Misteri persiani. I volti nascosti dell'Iran

Infinito edizioni, pagg.109, Euro 11,00

 

misteri-persiani.gif  IL LIBRO - Dal 1979 per la maggior parte degli occidentali l’Iran è sinonimo di fondamentalismo islamico, di terrorismo, di pericolo. Le cronache hanno ridotto la Persia a “problema”, offuscando 2.500 anni di storia.

  Molto prima di Khomeini e Ahmadinejad, l’Iran ha dato al mondo Ciro il Grande, Rumi, Avicenna, Hafez e Khayyam e ha scritto un pezzo di storia fondamentale dell’intera umanità. Una storia che ci porta in una terra di bellezze assolute e ingiustizie profonde. Una storia complessa, affascinante e misteriosa. E troppo spesso sottovalutata. Una storia di musulmani sciiti, zoroastriani, cristiani ed ebrei.

  La ricchezza di etnie e culture diverse che convivono dai tempi dell’Impero Persiano è il “mistero” di questo Paese, in cui soltanto il 51% della popolazione è di etnia persiana. Un Paese che continua a svolgere anche nel XXI secolo il ruolo di cerniera tra Europa ed Estremo Oriente.

  La nostra storia, il nostro vocabolario e persino la nostra tavola devono molto alla Persia. Che ci piaccia o meno, dovremo fare i conti ancora per molto tempo con l’Iran. E in questo confronto dovremmo sempre essere consapevoli della grandezza della storia e della cultura persiana.

 

  DAL TESTO - "Durante il mio primo viaggio in Iran ero rimasto sorpreso nel vedere a Esfahan un monumento al genocidio armeno. In Europa il massacro di almeno un milione e mezzo di armeni da parte dei turchi nel 1915 è ancora un argomento scomodo. Non qui in Iran, dove gli armeni sono una presenza antica. Nel 1605 lo scià Abbas trasferì 30.000 artigiani e commercianti di Jolfa, cittadina del nord, a Esfahan. Questi artigiani erano minacciati dalle scorribande dei turchi e lo scià garantì loro la libertà religiosa e allo stesso tempo cercò di rivitalizzare l'economia della città, allora capitale del regno di Persia. Il quartiere dove si stabilirono gli armeni prese appunto il nome di Jolfa e oggi ospita 13 chiese armeno-ortodosse. La cattedrale di Vank è quella più nota e anche quella più visitata dai turisti. È un edificio curioso, dalle linee molto squadrate, con un campanile rettangolare e all'interno affreschi molto vivaci. Nel cortile della chiesa sorge il monumento al genocidio armeno e di fronte all'ingresso della cattedrale c'è il Museo della Comunità Armena. All'interno video e foto del Medz Yeghern, "Grande Male", parola con cui gli armeni ricordano il genocidio del 1915".

 

  L'AUTORE - Antonello Sacchetti è nato a Roma il 14 giugno 1971. Giornalista pubblicista, è fondatore e direttore responsabile della rivista telematica Il cassetto-L'informazione che rimane (http://www.ilcassetto.it). In passato ha lavorato le sezioni italiane di Amnesty International e Save the Children Italia e come redattore in diverse testate. Per la Infinito edizioni ha pubblicato I ragazzi di Teheran (2006) e Misteri persiani (2008).

 

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione, di Amir Madani - Prologo. Finestre e persiani - Ya Ali. Passione sciita - Qui parlò Zarathustra - Cristo in Persia - Il Profeta Ciro - Mai dire Bahai - Amore, bellezza e denaro - Persiano per principianti - Khoda Hafez - L’Iran in pillole - Bibliografia - Ringraziamenti