Michael Wood
La storia della Cina Ritratto di una civiltà millenaria
Mondadori, pagg.624, € 38,00
Michael Wood (docente di Storia presso l'Università di Manchester, membro della Royal Society for the Arts e della Royal Historical Society) offre al lettore, con questo volume, un poderoso strumento per conoscere e approfondire adeguatamente la storia della Cina, "un vasto paese che si estende dai deserti dello Xinjiang e dall'altopiano tibetano fino alle montagne della Birmania e del Vietnam a sud, e a nord fino alle distese incolte della Manciuria e al fiume Yalu sul confine coreano. Da Kashgar, all'estremità occidentale dello Xinjiang, alla capitale ci sono 4000 chilometri di strada. La Cina settentrionale per gran parte dell'anno è fredda e spesso grigia, mentre il sud è subtropicale; l'una coltiva miglio e grano, l'altro riso. Il riso più antico del mondo è stato rinvenuto nella Cina meridionale in siti che risalgono fino all'8000 a.C. Con un fondamentale spartiacque ecologico e climatico a dividerle, queste due grandi zone della Cina sono state distinte quanto a popolazione, lingue e cultura per millenni, e lo sono ancora".
"In Cina – spiega l'Autore - sono stati presenti esseri umani fin dalla prima diffusione di Homo sapiens nell'Asia orientale. Tuttavia, la nascita di villaggi e lo sviluppo di società organizzate in Cina ebbe luogo relativamente tardi nella vicenda complessiva, più tardi che nei crogioli del mondo antico occidentale, l'Egitto e la Mesopotamia, che fiorirono a cominciare dal IV millennio a.C., con architetture monumentali su vasta scala, scrittura e città. Anche nel subcontinente indiano, nella valle dell'Indo, c'erano enormi città nel III millennio a.C., le cui origini sono state fatte risalire a insediamenti circondati da mura in Belucistan che datano al VII millennio a.C. La crescita di tutte e tre queste antiche civiltà, e il rapido incremento delle rispettive popolazioni, fu resa possibile dall'irrigazione su vasta scala, che permise per la prima volta nella storia umana di nutrire migliaia di persone e di creare surplus. Nell'Asia occidentale ciò ebbe luogo prima del 3000 a.C., come riporta la Lista reale sumerica, «all'epoca in cui il potere regale per la prima volta discese dal cielo»".
Alla prima dinastia degli Xia risalente al 1900 a.C. seguì, intorno al 1550 a.C., quella degli Shang, "una delle più importanti nella storia della Cina, che, nel corso dei cinquecento anni della propria esistenza, influenzò in profondità la forma dello Stato primitivo. La regione originaria degli Shang si trovava più a valle nella piana del Fiume Giallo, verso est, e la storia della scoperta delle loro vestigia è la più eccitante dell'archeologia cinese. Ebbe luogo durante la Repubblica negli anni Venti e Trenta del secolo scorso, mentre una giovane nazione moderna sorgeva piena di ottimismo dal più antico Stato del mondo e cercava di scoprire le proprie radici storiche. Nel 1899 uno studioso cinese che si chiamava Wang Yirong, cancelliere dell'Accademia imperiale di Pechino e collezionista di bronzi interessato ai più antichi sistemi di scrittura cinesi, si ammalò di malaria. Ricevette dalla locale farmacia un rimedio tradizionale cinese che comprendeva «ossi di drago» da sminuzzare, bollire in acqua e bere per alleviare la febbre. Con sua grande sorpresa, vide che alcuni degli ossi, che erano di vacca e di pecora, portavano iscrizioni con forme primitive dei sistemi di scrittura, che conosceva per averli osservati sui suoi bronzi antichi. I segni erano predecessori della scrittura classica e moderna cinese. Nel corso dei primi due decenni del XX secolo alcune di queste iscrizioni furono pubblicate e successivamente riconosciute come testi di divinazione preistorici, più antichi di qualunque scritto cinese noto fino ad allora. Prima del 1915 gli ossi erano stati fatti risalire a scavi clandestini in una piccola cittadina nella parte settentrionale della piana del Fiume Giallo, un sito ancora noto alla gente del posto come Yinxu, «le rovine di Yin», il nome dell'ultima capitale degli Shang. Il posto era Anyang".
Con la dinastia degli Shang, il cui Stato "durò dal 1550 circa al 1045 a.C., e quindi fu contemporaneo della Grecia dell'Età del Bronzo, il mondo di Micene e di Troia", compaiono "alcuni dei temi principali che plasmeranno la storia cinese fino al giorno d'oggi": "Il sistema di governo Shang proveniva dal Neolitico, come quello di altre realtà che abitavano la Cina. Ma creò il modello per la successiva monarchia cinese: il ruolo centrale del re come mediatore tra cielo e terra; l'importanza cruciale della stirpe e degli antenati; il controllo dello sciamanismo e della divinazione come fonte di autorità; e il monopolio della tecnologia del bronzo e della scrittura. In Cina, fin dall'inizio la civiltà fu plasmata dalla necessità politica, dai rituali del potere e dall'interpretazione del volere del cielo da parte dell'élite".
Gli "Shang trasmisero aspetti centrali della cultura: la concezione della sovranità, il rituale, la divinazione e, cosa cruciale, la scrittura, i caratteri stessi, di cui quelli odierni sono diretti discendenti. Questa sbalorditiva continuità trova un parallelo in modi di pensare che dovevano dimostrarsi incredibilmente duraturi nella lunga lotta combattuta all'interno della civiltà cinese tra la minaccia del caos e l'esigenza di ordine. Lo Stato Shang cadde nel 1045 a.C. con la prima grande guerra della storia cinese, su cui di recente hanno fatto luce straordinarie scoperte nell'ambito dei testi, degli scavi e della nuova scienza dell'astroarcheologia, che ha stabilito una cronologia assoluta basata su mappe dei movimenti celesti ottenute al computer. Gli Shang [...] proiettarono una lunga ombra, e la loro fine fu un dramma che non si potrà mai dimenticare".
Wood definisce la Cina di oggi "uno Stato ibrido confuciano-leninista con un'economia di mercato che arricchisce il ceto medio che lo sostiene. Nella sola nazione cinese, tale ceto si stima sia formato da 400 milioni di persone – ed è ancora in crescita –, superando per dimensione l'intera popolazione degli Stati Uniti. Ma mentre la prosperità economica di così tanti cittadini è in aumento, il governo ha elaborato in parallelo una concezione autoritaria del «giusto comportamento»; un'inquietante eco degli editti degli imperatori Qing, questa volta però con la possibilità di avvalersi della tecnologia moderna. In una linea di continuità quasi diretta con il sistema di registrazione messo in atto per la prima volta sotto il primo imperatore, oggi le documentazioni fiscali e gli indici di valore sociale di ciascun cittadino sono codificati nelle carte di identità nazionali, che sono necessarie per la maggior parte delle operazioni, anche per prenotare un posto in treno. Nel 2018 la tecnologia di riconoscimento facciale è stata introdotta in tutti i principali aeroporti, e in molti luoghi pubblici. Un simile capitalismo di sorveglianza high-tech che si insinua nella vita di ognuno incoraggia le persone a fare quello che vuole il governo senza il ricorso a minacce aperte, ma con la sempre presente prospettiva di una possibile punizione. È un apparato di controllo di dimensioni e complessità senza precedenti nella storia umana, ma che è stato finora accettato dalla massa della popolazione in cambio della stabilità, della prosperità, di buoni servizi pubblici, di tempo libero e posti di lavoro. Nel 2017 Xi ha abolito i limiti temporali imposti da Deng per la durata in carica della dirigenza del partito e ha ulteriormente rinviato la creazione di una burocrazia professionale". |