Incognita Libia |
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Michela Mercuri
DAL TESTO – "Dalle coste tripoline è partito il 90% dei migranti che arrivano in Italia. Il nostro Paese è il maggior importatore di petrolio e l'unico destinatario del gas libico attraverso il Greenstream. Il terminal Eni di Mellitah è a tutt'oggi uno dei pochi ancora funzionanti e sono italiane molte delle attività estrattive offshore realizzate a largo delle coste tripoline. Cos'altro potevamo fare? Forse qualcosa in più. Cerchiamo di capire come. Si è visto nel paragrafo precedente che Mosca, storico alleato di Haftar, sembra disposta ad assurgere al ruolo di mediatore nella crisi libica agganciando anche Tripoli. La visita di Sarraj in Russia e i successivi incontri con esponenti del Cremlino da parte di alcuni rappresentanti del Gna lasciano presupporre che Putin stia cercando di dialogare direttamente con Tripoli, saltando inutili intermediari che, in quanto tali, potrebbero chiedere delle laute provvigioni. Nulla di cui stupirci: è lo "stile di Putin". L'AUTRICE – Michela Mercuri insegna Storia contemporanea dei Paesi mediterranei all'Università di Macerata, è docente presso la Società italiana per le organizzazioni internazionali (Sioi) di Roma e ricercatrice presso l'Osservatorio sul fondamentalismo e il terrorismo religioso (Oft). Esperta di Nord Africa e Medio Oriente, è editorialista per diversi quotidiani nazionali e analista per radio e televisioni. Per FrancoAngeli ha curato con Giuseppe Acconcia "Migrazioni nel Mediterraneo. Dinamiche, identità e movimenti" (2019). INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Sergio Romano - Introduzione alla nuova edizione - Le fratture del passato (Tra Tripoli e Bengasi. Frammenti dell'Impero ottomano; La tribù. Attore fondante della Libia; L'occupazione coloniale italiana e la mai raggiunta unità; La riconquista fascista; La Libia di re Idris, il "monarca suo malgrado"; Note) - La Libia di Gheddafi (La rivoluzione del rais; La Jamahiriya. Terza via universale del nulla istituzionale; La società divisa; La religione e lo "strano rapporto" con l'islam; L'economia di un rentier State; Note) - La primavera araba libica e le sue anomalie (Le cause; Gli attori protagonisti; La natura del conflitto; Il contesto; Le prime conseguenze; Note) - Sarraj, Haftar e gli altri. Chi comanda davvero in Libia? (La spaccatura tra Tripoli e Tobruk; Il progetto unitario a marchio Onu; Un governo che non governa; Haftar. L'uomo in divisa che vorrebbe prendersi la Libia; Chi sta con chi. Il sistema di alleanze regionali; Note) - Il grande risiko internazionale (La Francia a caccia di petrolio; Barak Obama e il fallimento del "leading from behind"; Putin e il tassello mancante della politica egemonica; Europa, la grande assente; Note) - I rapporti italo-libici. Una storia complicata (Da Moro a Berlusconi. Quello che sappiamo e quello che non sapremo mai; Il petrolio e altri "affari di famiglia"; La guerra del 2011. L'Italia nella "coalizione dei coscritti"; L'accordo sui migranti. Un piano per evitare le morti in mare che fa acqua da tutte le parti; Note) - Da al-Qaeda allo Stato islamico. La riemersione del jihadismo libico (La repressione del rais e l'opposizione islamista; Le sollevazioni del 2011 e la deriva securitaria; Jihad andata e ritorno. Il radicalismo libico; Lo Stato islamico; Le possibili evoluzioni del fenomeno jihadista; Note) - La Libia oggi. Tutto si muove e nulla cambia (Il settembre nero di Tripoli. Vincitori e vinti; Italia versus Francia. Nuovi attori vecchie dispute; La missione in Niger. Tanto rumore per nulla?; La questione migratoria e il business model dei trafficanti; La solitudine dell'Italia e le colpe dell'Unione europea; Il terrorismo oltre la Libia. Nuove rotte e sbarchi fantasma; Note) – Conclusioni (Oltre lo Stato islamico. Ci siamo davvero liberati del terrorismo?; Il petrolio e la crisi economica. Rinascerà l'ex rentier State?; La Russia. Il nuovo paciere del Mediterraneo?; L'Italia è dalla parte sbagliata?; Che ne sarà della Libia?; Note) |