Karl Marx dal barbiere Stampa E-mail

Uwe Wittstock

Karl Marx dal barbiere
La vita e l'ultimo viaggio di un rivoluzionario tedesco


EDT, pagg.VI-299, € 18,00

 

wittstock marx  IL LIBRO – Il 18 febbraio 1882 Karl Marx si imbarca sul piroscafo Said e lascia l'Europa per la prima volta nella sua vita. Ad attenderlo sulla banchina del porto di Algeri c'è Albert Fermé, un vecchio combattente della Comune di Parigi. Ma ad Algeri Marx penserà poco alla lotta politica. Il dolore per la recente morte di sua moglie Jenny è ancora lancinante, e il clima mediterraneo, raccomandatogli dai medici, non ha avuto l'effetto sperato sulla sua pleurite. Seguendo un inedito impulso, Marx si lascia fotografare un'ultima volta, prima di sedersi sulla poltrona di un barbiere e rinunciare alla sua iconica barba e alla capigliatura leonina. Un gesto simbolico, probabile segno di una profonda riflessione in corso. La sua maggiore preoccupazione ora è il benessere delle figlie, e mentre entra in contatto con una cultura e con un paesaggio radicalmente nuovi, approfitta del soggiorno per tracciare un bilancio della sua vita di uomo, di filosofo e di rivoluzionario. È così che, prendendo spunto da un episodio poco conosciuto della vita di Marx e completandolo con una profonda conoscenza dell'epistolario, degli scritti e dei documenti sulla vita del grande pensatore, Uwe Wittstock costruisce una narrazione sorprendente ed elegante, nella quale la descrizione del soggiorno algerino del rivoluzionario tedesco si alterna alla presentazione retrospettiva della sua intera biografia e dell'evoluzione della sua riflessione politica. Un modo inedito di accostare la vita e l'opera di un uomo il cui pensiero non smette di sorprendere per la sua forza e la sua lucidità, a duecento anni dalla nascita.

  DAL TESTO – "Gli distese un telo bianco attorno a spalle e petto. Dapprima accorciò la barba con le forbici, poi ricoprì abbondantemente di schiuma guance e collo e cominciò a raderlo con un raosio. Le mani dell'uomo eseguirono il lavoro rapide e avvezze, ripresero le forbici per accorciare anche i capelli e in pochi minuti fu tutto finito.
  "Nel salone c'era soltanto uno specchio. Era di lato rispetto alla sedia e piazzato così in alto che lo si poteva usare solo stando in piedi. Quando il barbiere allontanò con un telo umido le ultime tracce di schiuma e lo frizionò con una lozione da barba dall'odore dolciastro, sentì il telo e le dita in maniera chiarissima sulla pelle del viso. Poi si alzò per guardarsi allo specchio. L'effetto fu sconvolgente, l'uomo che gli stava di fronte aveva un aspetto più giovane, asciutto ed estraneo. Girò la testa di lato, si tastò la pelle delle gote e del collo, si sistemò il colletto, si voltò e pagò.
  "Naturalmente grande fu la sorpresa degli altri ospiti della pensione Victoria, e anche di Fermé, quando andò loro incontro così trasformato. Ma quei giorni prima della partenza erano così pieni di preparativi che rimase poco tempo per commentare la sua metamorfosi, il che a lui non dispiacque affatto. Dovette preparare il bagaglio, pagare il conto a Madame Alisse, andare a ritirare le fotografie ad Agha da Dutertre e comperare souvenir algerini per le figlie."

  L'AUTORE – Uwe Wittstock, scrittore, critico letterario e giornalista culturale, è nato a Lipsia nel 1955. Dal 1980 al 1989 è stato redattore letterario della «Frankfurter Allgemeine Zeitung» sotto l'egida del grande critico Marcel Reich-Ranicki, di cui scriverà nel 2005 una apprezzata biografia (nuova edizione nel 2015). Nel 1989 è stato insignito del premio Theodor-Wolff per il giornalismo. Corrispondente culturale del quotidiano «Die Welt» dal 2000, poi dal 2010 al 2017 redattore letterario della rivista «Focus»,Wittstock si occupa in particolare di letteratura contemporanea, argomento a cui negli anni ha dedicato diversi volumi.

  INDICE DELL'OPERA – Premessa - Algeri I: una città fredda - Treviri e i padri - Algeri II: profonda melancolia - Berlino e lo studente universitario - Algeri III: il gran pugno - Parigi e il genio - Algeri IV: agli arresti domiciliari - Bruxelles e la teoria - Algeri V: il palazzo nel parco - Colonia e la rivoluzione - Algeri VI: del desiderio di tacere - Intermezzo: Julius Fröbel - Londra e la miseria - Algeri VII: nel giardino sperimentale - Londra e la fama - Algeri VIII: l'arte dell'addio - Epilogo ovvero: fotografie e barbe – Ringraziamenti – Note - Indice delle illustrazioni - Indice dei nomi