Antivita di Italo Svevo |
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Maurizio Serra
DAL TESTO – "La modernità di Svevo nasce dai suoi tentativi di metterci fuori strada. Quell'esemplare uomo mancato, posto alla confluenza di due periodi storici contrapposti, la fine dell'Ottocento dominatore e l'inizio del Novecento nevrastenico, può rivelarsi una guida affidabile in un ventunesimo secolo che sembra avanzare indietreggiando. Pochi scrittori ci sono a tal punto contemporanei, simili al «ridicolo animale eretto spaventato dall'enorme natura che lo circondava ostile...». Svevo va preso così: una parte di adesione e una di fuga, indissociabilmente avvinte. L'antivita, dunque, come condizione dell'opeara. L'Io, incapace di riconoscersi in quel che lo circonda, si sfoga nell'atto creativo a lungo inibito. Il dubbio è legittimo, lo specchio liscio come le foto seppiate di Ettore-Italo, dove l'autocontrollo si stempera in un sorriso ironico. Qualsiasi inchiesta poliziesca insegna che l'alibi ritenuto perfetto è il più facile da smontare. Da che arte cominciare allora, dove s'insinua la crepa? Svevo è scaltro. Occorre pazienza, metodo, vigilanza e pudore; gironzolare sul luogo del delitto, rifare dieci o venti volte l'itinerario del colpevole e delle vittime, posare la mano sulla ringhiera o la porta a vetri smerigliata dove forse la posava lui, perdersi nella contemplazione di facciate pesanti, di finestre bombate e di grate ornamentali in ferro battuto. E poi, seguire con l'occhio le distese di pini verso Muggia o Monfalcone, le chiatte cariche di tronchi, le barche dell'Alto Adriatico: guzzi, batane, bragozzetti. Si entra nel piccolo e lindo museo che gli è stato dedicato per consultare i fogli di carta velina scritti a macchina con il nastro rosso, attardarsi sulle immagini della proprietà familiare bombardata e saccheggiata alla fine della seconda guerra mondiale, sfiorare con lo sguardo una stampa, la penna d'oro regalo di fidanzamento, il violino del fratello Elio poi divenuto il suo. Ecco i quarantuno volumi superstiti della sua ricca biblioteca. Apriamone uno a caso: le pagine maculate, ingiallite, le dediche rotonde ci parlano di una vecchia Europa da cui ci separano le macerie della storia, il furore dei nazionalismi." L'AUTORE – Maurizio Serra (Londra, 1955), diplomatico e scrittore, è attualmente ambasciatore, rappresentante permanente d'Italia presso l'ONU e le organizzazioni internazionali a Ginevra. Tra le sue numerose opere tradotte in più lingue: "Il passeggero del secolo. Guerre. Rivoluzioni. Europe", con François Fejtö (2001) e "L'inquilino del Quai d'Orsay" (2003). Questa biografia di Svevo fa seguito a quella dedicata a "Malaparte vite e leggende" (2013) insignita del Prix Goncourt de la biographie, 2011 per l'edizione francese e del Premio Acqui Storia 2013 per quella italiana. La trilogia sarà completata l'anno venturo da un "D'Annunzio", in occasione degli ottant'anni della morte del Vate. INDICE DELL'OPERA – Introduzione. «Il ridicolo animale eretto» - Sigle delle principali edizioni citate - Parte prima. L'inetto (1861-1898) - Capitolo I. Ettore prima di Italo (1861-1886) - Capitolo II. Ettore con Italo (1887-1892) - Capitolo III. Ettore contro Italo (1892-1898) - Parte seconda. Il fuggitivo (1899-1922) - Capitolo I. «In un paese lontano...» - Capitolo II. «El Sior Zois» - Capitolo III. Metamorfosi di un Dottore - Parte terza. Il vincitore (1923-1928) - Capitolo I. L'ultimo uomo - Capitolo II. «La letteratura non fa per i vecchi» - Capitolo III. Morte e rigenerazione – Appendici (1. Svevo nel paese degli «Ex». Colloquio con Predrag Matvejević - 2. Zeno, antieroe esemplare del Novecento. Colloquio con Claudio Magris - 3. Il fiore di Livia, di forge Edwards) - Indice dei nomi |