La Turchia di Erdogan e le sfide del Medio Oriente Stampa E-mail

Alberto Gasparetto

La Turchia di Erdogan e le sfide del Medio Oriente
Iran, Iraq, Israele e Siria


Carocci Editore, pagg.217, € 23,00

 

gasparetto turchia  IL LIBRO – Questo volume è il frutto di una ricerca che ha per oggetto un ambito molto specifico della politica estera turca. Da un punto di vista temporale, l'attenzione è rivolta agli anni di governo del Partito della giustizia e dello sviluppo (AK Parti), che può essere considerato la propaggine moderna del movimento islamista turco denominato Milli Gorus ("punto di vista nazionale") fondato nel 1969 da Necmettin Erbakan, già premier tra il 1996 e il 1997 a capo del Partito Refah ("benessere"). Una volta ottenuto il successo alle elezioni nel novembre 2002, sotto la guida del carismatico Recep Tayyip Erdogan, l'AK Parti riesce a imporre alcune incisive riforme in politica interna, vincendo la concorrenza della rediviva fazione repubblicana rappresentata dal Partito popolare repubblicano (CHP, Cumhuryiet Halk Partisi), ma soprattutto limitando l'azione dell'esercito, ertosi a vero perno del sistema politico e istituzionale sin dalla fondazione della moderna Turchia nel 1923. L'adozione di una linea moderata-riformista - per compiacenza nei confronti dell'Unione Europea, l'adesione alla quale è, ormai senza più riserve, dichiarata come la grossa ambizione del partito - combinata con il richiamo ai valori della tradizione religiosa dell'islam turco ha portato gli studiosi a definirlo sia come partito a tendenza islamico-moderata, sia come un partito liberal-conservatore.
  Da un punto di vista spaziale o, per meglio dire, geopolitico, l'attenzione è rivolta alla dimensione mediorientale delle relazioni esterne del paese, vale a dire sui rapporti con alcuni fra i più importanti paesi del Medio Oriente, attraverso la focalizzazione su alcuni eventi cruciali per gli affari esterni della Turchia e sui relativi processi decisionali.
  Il testo si suddivide in dieci capitoli. Nel primo viene presentata una rassegna della letteratura sui lavori nell'ambito degli approcci cognitivi all'analisi della politica estera; vengono approfonditi quelli che maggiormente hanno influenzato l'approccio adottato per lo svolgimento di questo studio. Nel secondo capitolo viene ripercorsa la storia della politica estera turca e ne vengono messi in risalto gli elementi distintivi, sempre alla luce dei modelli scelti come riferimento in questo volume. Tra il terzo e l'ottavo capitolo sono presentati i sei casi-studio che fungono da base empirica per l'elaborazione delle risposte ai quesiti di fondo della ricerca e per la conferma delle ipotesi. Il nono capitolo è una discussione finale sulla politica mediorientale dell'AK Parti, volta a mettere in risalto in modo completo i risultati ottenuti, sia effettuando un lavoro di comparazione con le peculiarità della politica estera della Turchia moderna, sia alla luce del dibattito presente riguardo alle relazioni internazionali della Turchia guidata dall'AK Parti. L'ultimo capitolo è, nei fatti, una discussione conclusiva con la quale, partendo da una veloce rassegna degli eventi più recenti, si tenta di capire quale direzione stia assumendo la politica estera della Turchia con riferimento alle vicende mediorientali.

  DAL TESTO – "Il 2016 rappresenta un anno di svolta per la Turchia sia per quanto riguarda la gestione del fattore curdo, sia per quanto concerne, più in generale, la politica interna. In realtà, è molto arduo tenere distinti i due elementi, come se l'uno non avesse alcun impatto sull'altro. I curdi sono ormai identificati come il nemico numero uno di Erdogan, il quale decide di operare alcune svolte radicali anche in politica estera. Fermo nella convinzione che il principale soggetto rappresentativo dei curdi nella politica turca, il Partito democratico dei popoli (HDP) guidato da Selahettin Demirtas, rappresenti una costola del PKK, il presidente turco decide di ostacolarne l'influenza con tutti i mezzi legali a disposizione. A tale scopo, nel mese di maggio l'AK Parti fa approvare in Parlamento una misura volta a rimuovere l'immunità per i deputati [...]. Questo istituto garantiva ai deputati destinatari di accuse depositate presso i tribunali ordinari la mancata procedibilità nei loro confronti per tutta la durata del mandato. La misura, votata a maggioranza assoluta (376 voti su 550: su 550: non è quindi necessaria l'approvazione tramite referendum popolare) grazie anche al sostegno di fette del CHP, finisce per investire automaticamente 138 parlamentari; di fatto, colpendo ben 50 deputati su 59 appartenenti all'HDP, il provvedimento viene interpretato come un duro attacco all'unico soggetto che rappresenta le istanze curde in Parlamento e conferma l'approccio oltranzista di Erdogan alla questione curda adottato a partire dall'interruzione dei negoziati di pace nell'estate dell'anno precedente."

  L'AUTORE – Alberto Gasparetto ha conseguito il dottorato di ricerca in Sociologia e Scienza politica all'Università di Torino. Attualmente è cultore di Scienza politica all'Università di Padova. Ha svolto un periodo di ricerca a Istanbul presso la Bilgi University e ha presentato diversi articoli sull'Iran e sulla Turchia in convegni nazionali e internazionali.

  INDICE DELL'OPERA - Sigle e abbreviazioni – Introduzione - 1. Analisi della politica estera (Il comportamento esterno dello Stato/Gli approcci cognitivi/Modelli di riferimento/Metodo e disegno della ricerca) - 2. La politica estera turca (La politica estera turca dalla fine dell'età imperiale al 2002/I fattori storicamente rilevanti della politica estera turca/L'ak Parti: identità, politica, logica d'azione. Un nuovo corso in politica estera?) - 3. L'intervento militare in Iraq (L'ak Parti vince le elezioni politiche/Il rapporto con gli Stati Uniti/Il peso della memoria storica: fattore curdo e difficoltà economiche/Tra identità nazionale e interessi geopolitici) - 4. La Turchia e il conflitto del Libano (L'islamonazionalismo di Hezbollah/Gli attriti con lo Stato di Israele/Le resistenze degli attori interni turchi ad una forza di interposizione militare/Mediazione e soft power, ricette della nuova politica estera turca) - 5. Dall'operazione "Piombo fuso" a Davos: attriti con Israele (La guerra civile nei Territori palestinesi: Hamas estromette Fatah dalla Striscia/La reazione militare di Israele e la condanna della Turchia/La popolarità di Erdogan/Le relazioni bilaterali si incrinano) - 6. L'accordo sul nucleare con l'Iran (L'"Asse del male"/La Turchia mediatrice fra Iran e Occidente/Gli interessi economici ed energetici/Il trionfo della diplomazia) - 7. L'incidente della Freedom Flotilla e la crisi dei rapporti turco-israeliani (L'intervento della Marina israeliana/La zero problems foreign policy alla prova dei fatti/ "Gollismo" turco?/L'ambizione all'egemonia regionale e la ricerca di un'autonomia strategica) - 8. La Turchia e la crisi siriana (Le Primavere arabe/Dalla luna di miele con Damasco alla crisi dei rapporti bilaterali/Il fattore curdo/Da "zero problemi coi vicini" a molti problemi con tutti) - 9. Analisi comparativa dei casi (Analisi della politica estera dell'ak Parti: quali fattori all'opera?/Continuità e discontinuità rispetto al passato) - 10. La politica mediorientale turca oggi: sfide incombenti e nuove equazioni geopolitiche - Bibliografia