L'Europa nel Medioevo |
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Chris Wickham
DAL TESTO – "Peraltro, anche il concetto di "Europa" è tutt'altro che ovvio. Si tratta semplicemente di una penisola della massa continentale eurasiatica, così come l'Asia sud-orientale. È separata dai grandi Stati asiatici a nord-est dalle foreste della Russia e dalle distese siberiane; ma la steppa che si trova immediatamente a sud di queste zone costituì un corridoio tra Asia ed Europa sfruttato dalle popolazioni di cavalieri nomadi di ogni epoca – come dimostrato a turno da Unni, Turchi bulgari e Mongoli - e che proseguiva verso occidente dall'Ucraina fino all'Ungheria, nel cuore dell'Europa. Ma soprattutto, l'Europa meridionale è inseparabile dal Mediterraneo, e dai legami economici - quando non politici e culturali - con le regioni confinanti dell'Asia occidentale e dell'Africa settentrionale. Finché durò l'impero romano, l'area del Mediterraneo fu un oggetto di studio ben più importante dell'"Europa", essendo quest'ultima divisa fra lo Stato romano a sud e una sempre mutevole rete di popoli "barbari" (come li chiamavano i Romani) a nord. Questa situazione non mutò, tanto presto: la religione cristiana e le tecniche di governo postromane si diffìusero a malapena oltre le vecchie frontiere dell'Impero fino a metà del X secolo, epoca in cui il Mediterraneo, inteso come snodo commerciale, stava iniziando a riprendersi, e per il resto del periodo medievale fu altrettanto importante delle reti di scambio settentrionali. Infine, l'Europa non fu mai una singola entità politica, né lo è mai stata da allora. Nel corso del Medioevo si parlava senza dubbio di Europa: nel IX secolo l'entourage della corte carolingia - ovvero dei re che governavano sulle attuali Francia, Germania, Paesi Bassi e Italia - a volte designava i propri monarchi come "signori dell'Europa", e altrettanto facevano i loro successori nella Germania ottoniana del X secolo; li rappresentavano come potenziali signori di ampi - seppur vagamente definiti - domini. "Europa" era dunque un termine adatto che sopravvisse per tutto il periodo medievale in questo senso retorico, insieme a un quadro geografico fondamentale ripreso dall'Antichità ma che raramente - non mai, ma raramente - costituì la base di una pretesa identità." L'AUTORE – Chris Wickham è stato dal 1977 al 2005 lecturer e poi professore di Storia medievale all'Università di Birmingham; nel 2005 è stato nominato Chichele Professor di Storia medievale a Oxford. INDICE DELL'OPERA – Ringraziamenti - 1. Un nuovo sguardo sul Medioevo - 2. Roma e i suoi successori occidentali, VI-metà VIII secolo - 3. Crisi e trasformazione in Oriente, VI-XI secolo - 4. L'esperimento carolingio, metà VIII-X secolo - 5. L'espansione dell'Europa cristiana, VI-XI secolo - 6. Rimodellare l'Europa occidentale, XI-metà XII secolo - 7. Il lungo boom economico, metà X-XIII secolo - 8. Le ambiguità della ricostruzione politica, metà XII-XIV secolo - 9. 1204: il fallimento delle alternative - 10. Definire la società: genere e comunità nell'Europa tardomedievale - 11. Denaro, guerra e morte, 1350-1500 - 12. Ripensare la politica, 1350-1500 - 13. Conclusioni – Note – Bibliografia - Indice analitico - Elenco delle carte e delle tavole |