Cosa significa oggi essere di destra? |
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Marcello De Angelis
DAL TESTO – "Non erano forse di destra i mercanti – cosmopoliti spesso sradicati e proiettati verso accumulazioni e profitti veloci - ma sicuramente lo erano gli artigiani, che facevano addirittura parte di gilde e corporazioni che assomigliavano agli ordini iniziatici e coltivavano, nel loro mestiere, la ricerca della perfezione. Di destra erano i monaci - più dei preti - e sicuramente i cavalieri, che uccidevano i draghi o combattevano briganti e invasori e poi - alla fine della loro carriera di ammazzatori - diventavano santi. Più di destra di tutti erano, quindi, i monaci-guerrieri, che erano forti nel braccio, ma anche nello spirito. La forza infatti, in tutte le sue forme, è di destra. Non a caso, col tempo gli avversari della destra hanno identificato con essa anche il potere politico, militare, economico e la prepotenza e la sopraffazione, che sono patologie e degenerazioni della forza. Ma è sempre stato considerato di destra anche lo sport, che è agonismo nel rispetto delle regole, onestà e senso dell'onore, gerarchia del merito, riconoscimento e rispetto della superiorità naturale altrui, spregio per la meschinità, per la truffa, per il trucco e anche per il piagnisteo. Orrore, infine, per l'impostura. Ad ogni buon conto, di destra erano i professori di educazione fisica, gli atleti come Nino Benvenuti e i giornalisti sportivi come Italo Cucci." L'AUTORE – Marcello De Angelis, classe 1960, esponente di spicco della cosiddetta Destra radicale negli anni Settanta, è stato direttore di alcune testate nazionali tra cui il mensile "Area" - definito negli anni '90 "la rivista culturale più diffusa e prestigiosa del centrodestra" - e tra il 2010 e il 2013 dello storico quotidiano il Secolo d'Italia. È stato eletto al Senato nel 2006 con le liste di Alleanza nazionale e alla Camera nel 2008 con il Popolo delle Libertà. Continua la sua attività come giornalista indipendente, scrittore e studioso di orientalistica e questioni mediorientali. INDICE DELL'OPERA - Introduzione – Premessa - Alla ricerca della Destra perduta – Le parole smarrite della politica - Parlare ancora di Destra e Sinistra? – La Destra non è una ideologia – L'invenzione "francese" - Destra/Sinistra. Conservatori/progressisti? - Destra/Sinistra. Reazione/Rivoluzione? – E poi il Fascismo, un'altra età – La Prima Repubblica – Il paese (e non "la Nazione") delle anomalie – L'antifascismo – Il Movimento sociale italiano – Lo spirito del '93 – La "Seconda repubblica" o il Ventennio berlusconiano – La resa ai mandarini rossi - Berlusconi non è di destra – La cultura di Destra: un non-luogo estremamente affollato – La Destra sociale e "i ragazzi del '96" - La sindrome di Cassandra - Grillo prima del "grillismo" - I profeti del giorno dopo - L'Era del capovolgimento - Le "parole chiave": il lessico del pensiero dominante - Se la Destra parla "sinistro" - Libertà v Liberazione, Diversità v Differenza - Il mito delle minoranze e la discriminazione positiva - Il nuovo nemico "populista" - Orfani senza Nazione - E lo Stato? - Una terra senza Padri - Conclusione - Bibliografia - Indice dei nomi |