Filosofia e politica in Benedetto Croce |
Vincenzo Pirro
IL LIBRO – Quest'opera fa parte di un più vasto lavoro di ricerca sul neo-idealismo italiano in rapporto alla politica. Il titolo - filosofia e politica - è di per sé significativo: sta a indicare chiaramente la direzione e il tipo dell'indagine, che non è empirica ma trascendentale, non riguarda cioè la dottrina politica e le scelte pratiche di Croce, staccate dall'organismo del pensiero in cui s'incorporano e analizzate alla luce di alcune categorie, magari psicologiche e sociologiche; ma riguarda i presupposti teoretici che stanno a fondamento di quella dottrina e di quelle scelte. Scartato, perché fuorviante, il metodo di quelle due «false scienze» che sono la psicologia e la sociologia, l'Autore ha tentato un discorso schiettamente filosofico, che è poi discorso di fondazione e di deduzione. Per questo è stato necessario procedere a una lettura integrale di Croce, avendo in una mano l'esperienza dei «testi» e nell'altra quella categoria della «totalità», che è più facile da invocare che da impiegare. Ma è stato necessario anche dare al lavoro un «taglio» particolare, in modo da evitare le semplificazioni eccessive e le sintesi sommarie, per andare direttamente al cuore dei problemi. L'impostazione metodologica ha richiesto da una parte l'adesione all'universo spirituale dell'autore studiato, e dall'altra l'obiettivo distaccato scientifico: due condizioni fondamentali, queste, che solo in apparenza si escludono, perché in realtà si conciliano riassumendosi nel concetto di «critica interna». DAL TESTO – "A ragione Croce afferma che il liberalismo è grandemente debitore all'estetica e alla filosofia dell'economia che hanno asserito la spiritualità del corpo, l'interiorità dell'oggetto nel soggetto, sì che il suo destino è legato a quelle due scienze che unificando Dio e mondo, idea e fatto, garantiscono, contro ogni disposizione autoritaria, la spontaneità e i contrasti delle forze spirituali; e a ragione afferma che l'autoritarismo politioo e morale si congiunge a tutte quelle concezioni che hanno un riferimento trascendente e oltremondano. In verità, se la concezione autoritaria si presenta nell'età moderna sotto forma di perfettìsmo, è perché nel vagheggiare l'attuazione di uno Stato perfetto e di un uomo perfetto, dimentica la natura finita, corporea, esistenziale dell'individuo, la dimensione storica della realtà; e alla fine, non potendo tradurre in atto il suo ideale se non con l'imposizione, è costretta a trattare gli individui come esseri particolari e materiali, come «corpi» privi di ogni valore spirituale. Contro di essa, la concezione liberale, per sfuggire all'immediatismo e all'ascetismo, per restaurare l'immanenza e l'unità, deve necessariamente affermare in sede filosofica l'esteticità e l'ecomicità dello spirito, e cioè il carattere trascendentale o categoriale della passione e del bisogno. Croce, affermando che l'Estetica e l'Economica chiudono «il cerchio dell'immanenza», questo ha voluto significare in termini politici, che il liberalismo è l'essenza della civiltà europea, il principio universale della storia moderna, il momento culminante di un processo attraverso il quale lo spirito, mercè l'Arte e l'Economia, si è affrancato dai vincoli della trascendenza ed ha riconosciuto nel proprio intimo la fonte del diritto e dell'autorità. Spiritualizzare il « senso», e cioè restituire dignità di forma positiva al conoscere sensibile o intuitivo e al volere utilitario, vuol dire respingere e combattere l'ascetico e medioevalistico sogno di un ordine sociale definitivo, in cui trova appagamento il desiderio di annullamento nel beatifico stato contemplativo, e far valere di contro l'idea della lotta perpetua tra il bene e il male, tra la città di Dio e la città terrena. Superare il dualismo tra senso e spirito, anima e corpo, politicamente significa negare la separazione di individuo e Stato, e concepire la società come una comunità tutt'insieme estetica ed etica, economica e spirituale. In questo senso si può affermare che la filosofia dell'arte e dell'economia assumono, nel pensiero crociano, una portata antitotalitaria e liberale." L'AUTORE – Vincenzo Pirro (San Severo 1938 – Terni 2009), allievo di Ugo Spirito, docente di Storia e Filosofia presso le Università e i Licei, dedica tutta la sua esistenza alla ricerca scientifica, alla cultura, e ai suoi studenti. Scrive su pubblicazioni specializzate come: "Il Giornale Critico della Filosofia Italiana", "Nuovi Studi Politici" e "I Problemi della Pedagogia". Imponente la mole di pubblicazioni realizzate che coprono una finestra di più di quarant'anni; tra le sue opere nel campo filosofico degli anni '70 citiamo: "Filosofia e politica in Giovanni Gentile" (1970), "Filosofia e politica in Benedetto Croce" (1976), "Cultura e politica in Benedetto Croce" (1976), "Filosofia e politica nel problematicismo di Ugo Spirito" (1976) e "Corpo e cosmo nell'attualismo di Giovanni Gentile" (1977). A partire dagli anni '80, si dedica anche agli studi di storia, con particolare passione per il Risorgimento, diviene presidente del Comitato Provinciale di Terni dell'Istituto di Storia del Risorgimento. Scrive alcune monografie, tra le principali citiamo: "Terni durante l'Età rivoluzionaria e Napoleonica" (1989), "Terni e la sua Provincia durante la Repubblica Sociale" (1990), "Gli Arabi e Noi" (1991), "L'altro Mediterraneo" (1991), "Giuseppe Petroni: dallo Stato pontificio all'Italia unita" (1991), "Terni nell'Età del Risorgimento" (2005). Fonda il "Centro Studi Storici" (1989) e la rivista "Memoria Storica" (1991). Instancabile organizzatore di Convegni, ne citiamo alcuni "L'altro Mediterraneo" (1987), "Il Nazionalismo arabo origini e sviluppi" (1991), "Giuseppe Petroni dallo Stato Pontificio all'Italia unita" (1991), "Elia Rossi Passavanti nell'Italia del '900" (2002), "Federico Cesi e i primi Lincei in Umbria" (2003), "San Valentino Patrono di Terni" (2004). È stato consigliere dell'ISUC (Istituto di Storia dell'Umbria Contemporanea), dell'ICSIM (Istituto di Storia per la Cultura dell'Impresa Franco Momigliano) e dell'IRRE (Istituto Regionale di Ricerca Educativa dell'Umbria). INDICE DELL'OPERA – Avvertenza - I. Le due scienze mondane: l'Estetica e l'Economica (Intelletto e senso - Anima e corpo) - II. Utile e Bene (A) Legge e amore - B) Valori empirici e valori assoluti - C) Beni materiali e beni spirituali) - III. Temporale e Spirituale - IV. Scientia e Sapientia - V. Grazia e Libero arbitrio - VI. Le due Città - Nota bibliografica |