Fascismo e informazione |
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Mauro Forno
DAL TESTO – "Buona parte delle proposte di Amicucci nascevano evidentemente da una precisa persuasione: di fronte a «cospicue contropartite», in primo luogo la creazione dell'albo e la codificazione del contratto nazionale di lavoro, i giornalisti sarebbero stati indotti ad un atteggiamento meno rigido verso il governo. In altre parole, queste proposte, pure inserite in un quadro giuridico tale da snaturarne completamente il senso e il significato, avrebbero fornito ai giornalisti validi argomenti, tecnici e corporativi insieme, per giustificare una scelta di «collaborazione» che era ormai diventato troppo rischioso contrastare. L'AUTORE – Mauro Forno, dottore di ricerca in storia contemporanea, lavora presso il Dipartimento di Storia dell'Università degli Studi di Torino, dove è titolare di una borsa post-dottorato per l'area storico-filosofica. Collabora con riviste ed enti di ricerca nazionali ed è autore di numerosi saggi inerenti alla storia del giornalismo, della Chiesa e del movimento cattolico in Italia. Tra i suoi lavori più recenti si segnalano "Rinnovamento cattolico e stabilità sociale" (Torino, 1997) e "La stampa cattolica alla prova del fascismo" («Contemporanea», IV, 2003). INDICE DELL'OPERA – Introduzione – Nota - Sigle e abbreviazioni - 1. Socialismo e fascismo (1890-1922) (La terra d'origine - Prime esperienze politiche e giornalistiche - L'azione politica - L'uscita dall'«Avanti!» e il progressivo distacco dal socialismo - L'esperienza della guerra - Il dopoguerra - L'approdo al fascismo) - II. La battaglia per la soppressione della libertà di stampa (1922-1927) (Revisionismo ed integralismo - L'elezione a deputato - Giornalismo e fascismo: il Sindacato fascista dei giornalisti - I primi provvedimenti e l'atteggiamento della Fnsi - Il progetto di riforma di Amicucci - Le reazioni della Fnsi - L'approvazione della nuova legislazione - La fine della libera organizzazione giornalistica) - III. Il Sindacato dei giornalisti: epurazione e fascistizzazione (1927-1932) (L'epurazione dei giornalisti: le armi - I criteri - L'atteggiamento dei giornalisti - L'opposizione dei direttori - La posizione del Gran consiglio - Il giro di vite - La situazione alla «Stampa» e la stretta finale - Le cifre dell'epurazione - Il contratto di lavoro corporativo - L'interesse per l'istruzione professionale - Le reazioni al progetto - L'inaugurazione della scuola - La fine dell'esperimento - Le altre iniziative del sindacato - Il colpo di freno al rinnovamento - Un bilancio) - IV. Un nuovo modello di giornalismo (1927-1939) (L'ascesa del fascismo e le prime esperienze come direttore - Giornalismo e modernizzazione - Le basi del rinnovamento - Le iniziative sociali e la gara demografica - Le rubriche - Il Diorama letterario - La battaglia contro i quotidiani milanesi - La costituzione dell'archivio storico - Il senso della storia - Le altre iniziative a sostegno del settore giornalistico - Fine dell'esperienza) - V. Gli anni della guerra: dal ministero delle Corporazioni a via Solferino (1939-1945) (Una parentesi difficile - Il significato di una scelta - La stampa nella Rsi - I rapporti con Mezzasoma - I rapporti con i tedeschi - Un delicato ruolo in via Solferino - Salvare la tradizione «moderata» del «Corriere» - Socializzazione e borghesia - Il caso di giramondo - Adesioni e rinunce degli intellettuali - La collaborazione di Giovanni Gentile - Il «grande ritorno» di Mussolini al giornalismo - La Liberazione) - VI. Epurazione e neofascismo (1945-1955) (Una nuova parentesi giornalistica e la breve esperienza nel Msi) - Indice dei nomi |