Shakespeare e il cinema |
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Ilaria Floreano
DAL TESTO – "Insomma, è come se Shakespeare avesse scritto per il cinema. I suoi testi sono già quasi sceneggiature: scene giustapposte e mai troppo lunghe, caratteri a tutto tondo espressi con battute fulminanti, gesti significanti e significativi. Nell'incipit della Tempesta si comporta addirittura come un regista: costruisce un totale, poi rallenta l'azione e procede per piani ravvicinati, analizzando i vari personaggi. Prospero è un mago che inventa mondi, Shakespeare inventava mondi con la parola, e cos'è un regista se non un inventore di mondi supportato da macchina da presa ed effetti speciali? Come se non bastasse, era anche un incredibile montatore: sapeva sempre il punto giusto in cui interrompere una scena, quello esatto in cui farla cominciare." L'AUTRICE – Ilaria Floreano è nata a Desio nel 1984. Editor e traduttrice, collabora con agenzie di comunicazione milanesi in veste di autrice e scrive per «FilmTV», «Nocturno» e farefilm.it. Ha tradotto "Kill Bill Diary" di David Carradine e "Béla Tarr. Il tempo del dopo" di Jacques Rancière. Tra i suoi libri: "Concerto per macchina da presa. Musica e suono nel cinema di Krzyzstof Kieslowski" (Heterotopia, 2011) e "Ciak, mi sposo! I film più belli per prepararsi alle nozze" (GIV, 2014). Ha scritto il soggetto del cortometraggio "Non senza di me" (Brando De Sica, 2015), vincitore del premio ASVOFF Diane Pernet 2015. INDICE DELL'OPERA – Introduzione – Parte prima. Essere o non essere. Shakespeare uomo, attore, pseudonimo e prestanome – Parte seconda. La sostanza dei sogni. Shakespeare sul grande schermo – Parte terza. Ci sono più cose in cielo e in terra – Filmografia – Bibliografia essenziale – Indice analitico |