Oltre le tempeste d'acciaio Stampa E-mail

Giorgio Grimaldi

Oltre le tempeste d'acciaio
Tecnica e modernità in Heidegger, Jünger , Schmitt


Carocci Editore, pagg.238, € 25,00

 

grimaldi oltreletempeste  IL LIBRO – L'interrogazione sulla tecnica che attraversa in profondità il Novecento non ha astratte radici teoretiche, ma nasce a partire dall'attenta osservazione dei due conflitti mondiali. È di qui che Heidegger, Jünger e Schmitt prendono le mosse per comprendere la téchne moderna. Dietro la superficie della domanda sulla tecnica e di un suo possibile nomos si avvertono in controluce duelli (Kant, Hegel, Marx, Nietzsche) e si agitano questioni decisive: la sfida di un cosmopolitismo concreto, la prospettiva di un'automazione progressiva dei processi produttivi, l'impossibile fine della metafisica, il nichilismo e i suoi spettri. Alcuni di essi portano con sé una promessa di libertà.

  DAL TESTO – "[...] tutto si muove in/appartiene a un ordine di potenza cosmico-storico in cui le differenze, che tanto vengono fatte risaltare dagli uomini coinvolti nell'intero processo, non hanno un reale valore in se stesse. In gioco è in realtà molto di più di ciò che sembra e appare a livello meramente storico-immanente. Tale giudizio di indistinzione permarrà, pur se solo rispetto alle principali forze rimaste in campo, anche dopo il secondo conflitto mondiale, o meglio al termine della Seconda guerra del Trent'anni, definizione assai utile e vantaggiosa perché mette in chiaro che quello che inizia nel 1914 e si conclude nel 1945 è un ciclo bellico unico e unitario. Si tratta di una concettualizzazione che ne permette una comprensione più adeguata sia nel suo complesso che nei suoi singoli momenti.
  "All'interno di una visione che accomuna regimi e fenomeni storici del tutto differenti lavora la riflessione jüngeriana sulla tecnica, che tanto interessa Heidegger, il quale ne segue le diverse fasi con grande attenzione, com'è testimoniato ormai non solo dai testi già editi ma anche da quelli pubblicati postumi, tra cui le annotazioni a margine delle proprie copie delle opere di Jünger.
  "L'atteggiamento di quest'ultimo nei riguardi della tecnica è ambivalente, come del resto avviene in tutto l'ambiente della rivoluzione conservatrice, che intrattiene con la modernità e i suoi aspetti un rapporto conflittuale. Se da un lato essa ha la tentazione di liquidarla, dall'altro riesce a riconoscerne una sorta di parziale irreversibilità, il che ne costituisce uno dei maggiori punti di forza rispetto all'approccio di altri movimenti conservatori e reazionari. Per i rivoluzionari conservatori non si può, in altre parole, pensare di farla finita immediatamente con la modernità e con la tecnica: per contrastare il progresso e i movimenti culturali e politici che ad esso si richiamano occorre utilizzare la tecnica contro la modernità. Di qui due elementi, più trasparenti in Jünger, ma presenti anche in Heidegger, che da questi non manca di prendere spunto: una fascinazione, più o meno evidente, nei confronti della tecnica e, al contrario di un suo rifiuto, considerato inconcludente (e si tratta di una comprensione essenziale), da una parte il tentativo di dominarla contro il progresso e dall'altra la volontà di spingerla fino all'estremo per esaurirne la forza e giungere a oltrepassarla."

  L'AUTORE – Giorgio Grimaldi è dottore di ricerca in Filosofia. Collabora con l'Università degli Studi "G. d'Annunzio" di Chieti-Pescara. È autore di saggi pubblicati in Italia e all'estero su temi e autori fra Settecento e Novecento (fra cui Hegel, Heidegger e Adorno) e delle monografie: "Leviatano o Behemoth. Totalitarismo e franchismo" (Perugia, 2009) e "Tolleranza e diritto" (Perugia, 2012). Per Carocci editore ha curato "Politica, moralità, fortuna. Riflessioni storico-filosofiche sul Principe di Machiavelli" (con E. Erculei, 2015). È membro della redazione della rivista internazionale "Itinerari" e socio dell'Internationale Gesellschaft Hegel-Marx für dialektisches Denken.

  INDICE DELL'OPERA – 1. Tecnica, modernità e bilancio della Seconda guerra dei Trent'anni (Per una domanda su politica e tecnica - Complessità di una lettura - Sul bilancio heideggeriano del mondo post-1945 - Le forze coinvolte nella mobilitazione totale - Mobilitazione totale e guerra totale - Uno sguardo al passato e uno al presente - La domanda di un nomos della tecnica) - 2. Le Tempeste d'acciaio (Leggere Jünger - Una nota su Jünger e la rivoluzione conservatrice - Guerra, patria e scatenamento delle forze elementari - Alcune considerazioni sullo scenario concettuale jüngeriano - Le battaglie dei materiali - Oltre le tempeste d'acciaio) - 3. Oltre le tempeste d'acciaio. Il Lavoratore e la sua epoca (Dalle Tempeste d'acciaio al Lavoratore - Heidegger: Nietzsche, Jünger e la metafisica - Il Lavoratore e la volontà di potenza - Eterno ritorno dell'uguale e oltrepassamento della metafisica - Dominio, tecnica e volontà di potenza - Modernità e livellamento - Nietzsche, Jünger e Heidegger: tre critiche della modernità - Il Lavoratore - L'epoca del lavoro - Nichilismo, modernità, tecnica) - 4. Guerra totale e nomos (Un'«occasione mancata» contro americanismo e bolscevismo - Scatenamento e legittimazione della guerra totale e jus publicum Europaeum - Crisi del doppio standard metropoli/colonie - Jus publicum Europaeum, stato di natura e tecnica - Chi scatena la guerra totale? - Sul nomos - Localizzazione e universalizzazione - Significato e figure del nomos - Per un nomos della tecnica) - 5. Tecnica e Verwindung della metafisica (Fuga dalla storia e de-costruzione dell'Occidente - Tre tipi di «superamento» - Verwindung e Aufhebung - Das andere Denken - Enti e storia - Cosa e oggetto - Le cose e il Geviert - Il Ge-stell - Tecnica, industrializzazione, modernità e bilancio della Seconda guerra dei Trent'anni - Superamento nella metafisica) - Riferimenti bibliografici - Indice dei nomi