La Germania al di sopra di tutto Stampa E-mail

Émile Durkheim

La Germania al di sopra di tutto
a cura di Mario Aldo Toscano


Nino Aragno Editore, pagg.LXI-102, € 12,00

 

durkheim germania  IL LIBRO – La Grande Guerra fu grande in primo luogo per le sofferenze che impose al mondo. Questo truce motivo è attenuato dalla mitologia che spesso si accompagna alla memoria, costruendo singolari amnesie. Nei nomi che leggiamo sulle marmoree tavole dei nostri monumenti celebrativi della Grande Guerra devono essere restaurati gli uomini, i volti di più di seicentomila giovani che persero la vita anzitempo, lasciando scie di dolore in tutte le contrade d'Italia. Furono milioni nel mondo. La Prima Guerra Mondiale fu una tragedia enorme superata solo dalla Seconda Guerra Mondiale e fu un preludio degli eccidi di massa che costellano la modernità, anche quando suppostamente avanzata. Gli intellettuali, che pure avevano creduto nella repubblica europea delle idee, furono costretti a rientrare dentro i confini delle patrie-nazioni e parteciparono intensamente alla lotta. Con orientamenti e argomenti sui quali ancora oggi si discute. Ed è utile discutere. Questo è il caso di Émile Durkheim, autore del volumetto che qui si presenta e che pone sul banco degli imputati la Germania, i cui comportamenti derivano in realtà da una speciale concezione del mondo di lunga maturazione. Il lettore avrà modo di esercitare il suo pensiero critico; non potrà tuttavia non convenire che si tratta di una meditazione importante non solo in relazione alla Prima Guerra Mondiale ma alla Seconda. E forse anche ad alcune ambigue ricorrenze odierne.

  DAL TESTO – "C'è dunque nell'anima del popolo tedesco un sistema creato da uomini di erudizione, che rende ragione degli atti di cui alcuni vorrebbero credere la Germania incapace. Questo sistema, noi non l'abbiamo ricostruito artificialmente con procedimenti indiretti; esso si è offerto da sé alla nostra analisi. Le conseguenze pratiche che ne derivano, non siamo stati noi a ricavarle dialetticamente, ma sono state enunciate, come legittime e naturali, da quegli stessi che hanno efficacemente cooperato a creare il sistema. Così, noi possiamo vedere dove e in qual modo esse si collegano con una forma speciale di questo stato mentale tedesco, come col loro principio. E non sarebbe ragionevole rimanere stupiti di tali conseguenze, perché era facile prevederle prima del fatto, come dalla causa si prevede l'effetto. D'altra parte, noi non intendiamo punto sostenere che i tedeschi siano individualmente affetti di una specie di pervertimento morale ingenito corrispondente agli atti che a loro vengono imputati. Il Treitschke era un uomo rude, ma appassionato e disinteressato, un'indole di natura nobile, «piena di condiscendenza verso il suo prossimo». I soldati che hanno commesso le rivoltanti atrocità, i capi che le hanno ordinate, i ministri che hanno disonorato il loro paese per essersi ricusati di fare onore alla propria firma, sono, con tutta probabilità, almeno per la maggior parte, gente onesta e scrupolosa nell'adempimento dei doveri quotidiani. Ma il sistema mentale che abbiamo studiato non è per la vita privata di ogni giorno. Esso mira alla vita pubblica, e sopra tutto allo stato di guerra, perché questo è il momento in cui la vita pubblica si fa più intensa. Appena che la guerra è dichiarata, esso s'impossessa della coscienza tedesca, ne scaccia le idee e i sentimenti che gli sono contrari e soggioga le volontà. Allora, l'individuo vede le cose sotto un altro angolo visuale e diventa capace di azioni che, come semplice cittadino e in tempo di pace, disapproverebbe severamente."

  L'AUTORE – Émile Durkheim (Épinal 1858-Parigi 1917), intellettuale e sociologo francese, ha avuto un ruolo assai importante nella Francia del secondo Ottocento e del primo Novecento. Partecipò a quel rinnovamento delle idee che contrassegnò l'epoca repubblicana, con un atteggiamento razionalistico che recuperava la lezione positivista depurandola da ogni dogmatismo. Il nucleo del suo pensiero ruota intorno alla questione della solidarietà: sia come principio metastorico della conoscenza sociale sia come processo storico fino alla condizione moderna. Dalla "Divisione del lavoro sociale" (1893), passando per le "Regole del metodo sociologico" (1895) e "Il Suicidio" (1897), approda alle "Forme elementari della vita religiosa" (1912), descrivendo un originale percorso di ricerca ancora oggi denso di importanti sollecitazioni per gli studiosi.

  IL CURATORE - Mario Aldo Toscano ordinario di storia e teoria sociologica e Direttore del Dipartimento di Scienze Sociali nell'Università di Pisa fino al 2011, ha interpretato e riproposto in maniere non convenzionali i classici del pensiero sociale: da "Evoluzione e crisi del mondo normativo. Durkheim e Weber" (1975), a "Malgrado la storia. Per una lettura critica di Herbert Spencer" (1980), a "Trittico sulla guerra. Durkheim, Weber, Pareto" (1996) fino al più recente "Prove di società" (2012).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione. Durkheim sulla guerra. Tra scienza ed etica, di Mario Aldo Toscano - La Germania al di sopra di tutto – Introduzione - I. Lo Stato al di sopra delle leggi internazionali - II. Lo Stato al di sopra della morale - III. Lo Stato al di sopra della società civile – IV. I fatti della guerra spiegati da tal modo di pensare - V. Carattere morboso di questo stato mentale - Bibliografia - Indice dei nomi