La tradizione giuridica dell'India Stampa E-mail

Robert Lingat

La tradizione giuridica dell'India
Dharma, diritto e interpretazione


Giuffrè Editore, pagg.XXVII-412, € 31,00

 

lingat india  IL LIBRO – L'opera di Robert Lingat, "Les sources du droit dans le système traditionnel de l'Inde", che viene presentata in edizione italiana è stata pubblicata nel 1967 come volume di due diverse collane: "Le monde d'outre-mer passé et présent" in cui sono apparse opere di importanti indologi, e "Les systèmes de droit contemporain", in cui sono apparse opere di importanti giuristi. Questa doppia collocazione testimonia del carattere interdisciplinare della ricerca di Lingat, un carattere necessario per un'opera il cui fine è quello di comprendere la concezione che gli indù avevano del diritto precedentemente all'influenza occidentale.
  L'originalità dell'opera di Lingat è nel fatto che la sua sensibilità nel trattare questi temi è, anche, quella propria di un giurista, capace quindi di vedere problemi e aprire prospettive che in altri casi, quando manca l'interdisciplinarietà, restano in ombra.
  Questo testo viene considerato un'opera fondamentale nel campo degli studi sul diritto dell'India e praticamente tutti gli autori successivi vi fanno riferimento, anche solo per muovervi le proprie critiche al fine di una maggiore comprensione dell'oggetto dei loro studi. Pertanto, pur essendo passati quasi cinquant'anni dalla sua pubblicazione, resta un'opera molto significativa e una delle migliori nei suoi limiti di opera introduttiva, combinando estese parti descrittive e una chiara ipotesi interpretativa.
  Recenti sviluppi del sistema giuridico indiano fanno pensare a una rilevanza del sistema tradizionale maggiore di quella che lo stesso Lingat sembra riconoscere. Infatti, in alcuni punti, Lingat mostra di ritenere che questo «sistema» non abbia retto il colpo dell'introduzione delle concezioni tipicamente occidentali portate dagli inglesi e che sia scomparso dall'India. Ora, di fatto, la maggiore consapevolezza dell'interazione di diversi modelli all'interno di una tradizione giuridica in evoluzione rende maggiormente evidente la rilevanza nel mondo contemporaneo delle idee e del funzionamento del sistema tradizionale descritto da Lingat. L'attuale sistema giuridico indiano si caratterizza per la continua ricerca di equilibri tra le sue diverse componenti, tradizionali e moderne, indigene e recepite, e in questo processo il risultato finale non può non riflettere gli elementi di partenza.
  A questo proposito è necessaria una precisazione sulla scelta del titolo per l'edizione italiana. Con il titolo "La tradizione giuridica dell'India" non si vuole avvalorare l'identificazione del diritto dell'India con la tradizione indù, visto che della tradizione giuridica dell'India fanno parte anche elementi non indù, ad esempio musulmani, oltre che quelli recepiti dall'Occidente. D'altra parte, se questa avvertenza è necessaria, è pur vero che la tradizione giuridica indù rappresenta l'asse portante e ineludibile dello sviluppo del diritto in India, soprattutto se si considerano le concezioni di base e i meccanismi più che le singole norme. Ed è a queste concezioni che il libro di Lingat è dedicato.

  DAL TESTO – "Alla nozione di legalità il sistema tradizionale dell'India sostituisce quella di autorità. Le prescrizioni della smŗti hanno autorità perché vi si vede l'espressione di una legge, nel significato delle scienze naturali, che regge l'attività umana. Tutti sanno che nulla può sfuggire a questa legge e di conseguenza si sforzano di conformarvisi. Ma, di per sé, essa non è coattiva, si propone, mostra la via che bisogna seguire ma non la impone. La società sarà dunque organizzata sul modello che le viene presentato di sé, come se lo realizzasse effettivamente.
  "Questa concezione porterebbe a una separazione completa tra fatto e diritto se la legge rivelata dai saggi non avesse [...] radici profonde nelle tradizioni e nelle aspirazioni del mondo indù. Essa spiega tuttavia il fatto che la consuetudine resti sovrana laddove non sia stato possibile vincerla. Ma il trionfo della consuetudine non diminuisce in nessun modo l'autorità della legge. Essa non fa altro che intralciarne l'applicazione, forse soltanto per un certo tempo. Infatti, nessuna regola è veramente legittima e definitivamente consacrata se non è conforme alla legge.
"Questa concezione, d'altra parte, comporterebbe o giustificherebbe un rigido conservatorismo, incompatibile con la vita stessa del diritto, se questa legge non contenesse in sé una varietà di soluzioni tale da permettere all'interpretazione di diversificarne gli effetti a seconda degli ambienti e delle epoche, se non addirittura di limitarne e anche paralizzarne l'applicazione. Ma, allo stesso tempo, si comprende per quale motivo il diritto positivo rimanga inafferrabile, potendo l'interpretazione, come la stessa legge, essere solo proposta e non imposta.
  "Il re ha certo il potere di imporre la sua decisione e, se questa è conforme alla legge, come è suo dovere pronunciarla, merita di divenire giurisprudenza. Ma, nella misura in cui è interpretativa - e solo in tal caso avrebbe un interesse -, essa non può avere più valore (ha anche meno valore) dell'opinione di un interprete qualificato. In realtà, il compito del re è più complesso di quello di un giudice a causa dei doveri propri alla funzione regale e le sue sentenze, pur essendo certamente diritto positivo, restano isolate e senza conseguenze."

  L'AUTORE – Robert Lingat (1892-1972), dopo aver studiato lingue orientali e diritto a Parigi, ha vissuto per molti anni in Indocina. Dal 1961 è stato Directeur d'études presso la École Pratique de Hautes Études. Ha pubblicato diverse opere sulla storia e sul diritto dell'Asia del sud e del sud-est, tra cui "Les régime matrimoniaux du Sud-Est de l'Asie. Essai de droit comparé indochinois", Paris 1952-1965).

  INDICE DELL'OPERA – Presentazione, di Luigi Lombardi Vallauri - Nota del traduttore - Prefazione - Abbreviazioni - Parte prima. Il Dharma - I. Le fonti del dharma - II. I dharmasūtra - III. La società indiana e le regole giuridiche nei dharmasūtra - IV. I dharmaśāstra: la Manusmŗti - V. Gli altri dharmaśāstra - VI. I commenti e i digesti - Appendice: Riflessioni sulla cronologia dei dharmaśāstra - Parte seconda. Dal Dharma al diritto - I. L'interpretazione - II. Dharma e consuetudine - III. Dharma e ordine del re - Conclusione – Bibliografia - Glossario - Pronuncia dei termini sanscriti - Indice analitico