Momenti e figure nel diritto costituzionale in Italia e in Germania Stampa E-mail

Fulco Lanchester

Momenti e figure nel diritto costituzionale in Italia e in Germania

Giuffrè Editore, pagg.XII-422, € 24,79

 

lanchester mutamenti  IL LIBRO – In questo volume sono raccolti alcuni saggi (editi e non), che l'Autore ha redatto nel corso del tempo sulla dottrina giuspubblicistica italiana e tedesca.
  Al centro dell'interesse degli scritti qui pubblicati si pone un gruppo di specialisti (i giuspubblicisti ed in particolare i costituzionalisti) e la posizione da loro espressa durante il passaggio dallo Stato liberale-oligarchico alla democrazia di massa, sia sui temi del metodo sia su quelli più concreti dell'organizzazione dello Stato. Dibattito sul metodo e discussione sulle istituzioni in Italia ed in Germania costituiscono i due poli attorno a cui si muovono i personaggi che popolano il volume. L'approccio è volutamente personalizzato, poiché tra i giuspubblicisti e gli stessi storici del diritto manca la considerazione per la rete delle vicende personali e di gruppo che condizionano il pensiero dei singoli e dallo stesso vengono influenzate. Il lettore verrà dunque investito da una serie di informazioni e di incroci, che - anche a causa delle caratteristiche peculiari del volume - assumono la prospettiva di una ricerca in progress volta a costruire un ordito, dove singoli protagonisti e comprimari rispondono ad alcuni dei temi fondamentali che le discipline pubblicistiche hanno affrontato nel XX secolo.
  "Dottrina incardinata nell'accademia, metodo e istituzioni si confrontano dunque con la trasformazione dello Stato contemporaneo nell'ambito di un triangolo in cui la prima richiede il mantenimento della propria identità anche attraverso i meccanismi di riproduzione concorsuale, caratterizzati in maniera singolare da un moto peristaltico tra autonomia ed accentramento, tra cooptazione e burocratizzazione.

  DAL TESTO – "Al di là delle sue connotazioni politiche la concezione della storia schmittiana viene a connettersi con la crisi dello storicismo e della storiografia tedesca contemporanea. Benché sia consapevole della diversità di ispirazione di questi tre autori, con Schmitt Jünger e Heidegger lo storicismo classico entra in crisi definitiva. Alla base del modello storicista si era posta la rottura con la tradizione della legge naturale e la consapevolezza della storicità, cosicché storicità dei valori, anticoncettualità, antigeneralizzazione e statualità come fine in se stesso costituivano gli elementi caratterizzanti della storiografia tedesca. Di fronte alla storicizzazione dei valori e alla loro anarchia epocale, una delle soluzioni prospettate dopo il primo conflitto mondiale fu il decisionismo, strumento per ridare senso alla vita in un periodo di crisi della civiltà occidentale. La teologia della storia di Heidegger è proprio - come ha sottolineato Carlo Antoni - un'interpretazione del nostro tempo come crisi cosmica. Ernst Jünger vedeva invece nella «lotta» l'unico elemento capace di preservare la vitalità dell'esistenza e, in questo quadro, riteneva che prussianesimo e bolscevismo rappresentassero strumenti adeguati alla bisogna.
  "In questo ambito in cui la storia perde razionalità, Schmitt critica il concetto di Stato ottocentesco, individua una storicità dei valori come secolarizzazione degli stessi fino al loro svuotamento e risolve il dualismo meineckiano della ragion di Stato con il decisionistico interrogativo «quis judicabit?». La polemica schmittiana sul metodo giuridico e sul ruolo degli intellettuali adeguati ad una specifica situazione storico-sociale si inserisce quindi in un coacervo problematico estremamente ampio ed interdisciplinare."

  L'AUTORE – Fulco Lanchester è professore ordinario di Diritto costituzionale italiano e comparato e Direttore del Dipartimento di Scienze politiche della Sapienza Università di Roma. È membro dei comitati scientifici delle riviste "Quaderni costituzionali", "Rassegna parlamentare", "Revista de derecho constitucional europeo"; dal 1996 al 2010 è stato coordinatore generale della rivista "Nomos", edita dall'Istituto Poligrafico dello Stato, di cui è attualmente direttore. Dal 1º dicembre 2010 è stato eletto tra i Presidenti della "Lega per il collegio uninominale". I suoi interessi sono indirizzati, in maniera particolare, sui temi della rappresentanza politica, dei sistemi elettorali, delle forme di Stato e di governo, della storia costituzionale e del pensiero giuridico italiano e tedesco. Tra le sue opere più recenti ricordiamo: "La rappresentanza in campo politico e le sue trasformazioni", Giuffrè (2006); "La costituzione tra elasticità e rottura", Giuffrè (2011); "Weimar e il problema politico-costituzionale italiano" (a cura di), Giuffrè (2012).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Parte prima. La dottrina italiana dalla crisi dello Stato liberale alla Repubblica - Capitolo primo. Il metodo nel diritto costituzionale comparato: Luigi Rossi e suoi successori (1. Premessa - 2. Le origini della comparazione giuridica e la scuola nazionale del diritto pubblico - 3. Luigi Rossi e il diritto pubblico comparato - 4. Segue: gli «Appunti di diritto pubblico comparato» - 5. I successori di Rossi tra continuità e rottura con la scuola giuridica nazionale - 6. Segue: le ambiguità del dopoguerra nell'opera di Esposito, Mortati, Tosato e Lavagna - 7. Serio Galeotti, Mario Galizia e Giuliano Amato: la crisi del metodo giuridico e la ricerca della stabilità istituzionale - 8. Conclusioni) - Capitolo secondo. Il Periodo formativo di Costantino Mortati (1. Premessa - 2. La famiglia e gli studi fino al 1917 - 3. La Corte dei Conti e l'incontro con Rossi e Panunzio - 4. Mortati e la dottrina giuspubblicistica nel primo quinquennio degli anni Trenta - 5. Segue: i «giovani» giuspubblicisti romani - 6. «La volontà e la causa» all'origine della costituzione materiale - 7. Il secondo quinquennio degli anni Trenta fino a «La costituzione in senso materiale» - 8. Il dibattito giuspubblicistico italiano alle soglie degli anni Quaranta e la posizione di Mortati - 9. Il crollo del regime e la continuità della ricerca mortatiana) - Capitolo terzo. «Dottrina» e politica nell'università italiana: Carlo Costamagna e il primo concorso di diritto corporativo (1. Premessa - 2. Le innovazioni istituzionali del regime - 3. Il dibattito su diritto del lavoro e/o diritto corporativo - 4. Il concorso per la cattedra di Pisa - 5. I giudizi - 6. Le conseguenze – 7. Conclusioni) - Capitolo quarto. Egidio Tosato e i comunisti alla Costituente (1. Premessa - 2. La concezione istituzionale di Egidio Tosato e le sue radici - 3. La politica istituzionale del Pci all'Assemblea costituente: tradizione socialista, modello sovietico e sfiducia nei tecnici - 4. I comunisti alla Costituente - 5. La politica istituzionale comunista negli ultimi quaranta anni: la vittoria di Egidio Tosato) - Capitolo quinto. Partiti e sistema elettorale in Piero Calamandrei (1. Premessa - 2. Le speranze radicali della Resistenza - 3. La funzione «coesiva» della proporzionale - 4. La stabilità delle coalizioni e il problema della forma di governo - 5. Le funzioni pubblicistiche dei partiti - 6. La grande frattura e i pericoli del «premio di maggioranza» - 7. La partitocrazia e la moralizzazione della vita politica - 8. Conclusioni) - Capitolo sesto. Profili di giuspubblicisti italiani (1. Emilio Crosa e il fattore politico - 2. Giuseppe Chiarelli: un'innovatore nella continuità - 3. Gaetano Azzariti: un tecnico della legislazione - 4. Carlo Esposito tra filosofia e diritto costituzione - 5. Vittorio Bachelet tra diritto e testimonianza) - Parte seconda. La dottrina tedesca fra Weimar e Bonn - Capitolo primo. Le radici imperiali della forma di governo weimariana (1. Premessa - 2. Il modellino weimariano - 3. La discussione preweimariana - 4. Il dibattito sulle riforme istituzionali durante il conflitto mondiale - 5. Il crollo del regime imperiale e la fase transitoria - 6. La discussione nel periodo costituente - 7. Conclusioni) - Capitolo secondo. Carl Schmitt: un giurista scomodo (1. Una figura poliedrica - 2. L'importanza degli anni formativi - 3. Il periodo weimariano e la polemica antipositivistica - 4. L'innaturale adesione al nazismo - 5. Il dopoguerra e la riscoperta di Schmitt) - Capitolo terzo. Carl Schmitt e la storia costituzionale (1. Premessa - 2. La concezione schmittiana della storia - 3. Storicità e metodo giuridico - 4. Il contributo di Schmitt alla storia costituzionale - 5. L'influenza dell'opera schmittiana - 6. L'uso della storia costituzionale da parte di Schmitt - 7. Conclusioni) - Capitolo quarto. Il costituzionalismo tedesco da Weimar a Bonn: il contributo di Gerhard Leibholz (1. L'interesse per il caso Weimar - 2. Gli anni giovanili di Gerhard Leibholz - 3. Note sui rapporti con Smend, Triepel, Kaufmann - 4. L'analisi del fenomeno «totalitario» durante gli anni Trenta - 5. L'esilio inglese e i progetti per la ricostruzione della Germania - 6. Il secondo dopoguerra e la «Grundgesetz» di Bonn - 7. Conclusioni) – Conclusioni. Alcune riflessioni sulla storia costituzionale (1. Premessa - 2. Una recente antologia sulla storia costituzionale repubblicana - 3. Il quadro concettuale - 4. Il ruolo della storia costituzionale in alcuni ordinamenti stranieri - 5. La discussione italiana) – Appendice. Materiali per una storia dei meccanismi di riproduzione della dottrina giuspubblicistica italiana: i concorsi a cattedra nel periodo 1922-1942 (1. Premessa - 2. I giuristi tra dottrina e giurisprudenza: il quadro concettuale - 3. La dinamica quantitativa dell'Università italiana (a - Le facoltà e gli studenti; b - I docenti) - 4. L'evoluzione della normativa concorsuale - 5. Alcuni dati sui concorsi giuspubblicistici e la polemica metodologica durante gli anni Venti-Trenta - 6. Gli anni Quaranta - 7. Conclusioni) – Materiali (A. I professori di materie giuspubblicistiche nelle Università italiane (1861, 1886, 1922, 1937) – B. I concorsi a cattedra per le materie giuridiche dal 1924 al 1942 – C. Le relazioni delle Commissioni giudicatrici dei concorsi a cattedra per il settore giuspubblicistico 1922-1942: C. 1. Diritto costituzionale – 1.1. Macerata [1922] - 1.2. Sassari [1925] - 1.3. Camerino [1935] - 1.4. Cagliari [1936] - 1.5. Camerino [1939] – C. 2. Istituzioni di diritto pubblico - 2.1. Cagliari [1932] - 2.2. Cagliari [1942] – C.3. Diritto corporativo e legislazione sociale e del lavoro - 3.1. Messina [1934] - 3.2. Perugia [1934] - 3.3. Catania [1936] - 3.4. Camerino [1938] – C.4. Diritto amministrativo (elenco)) - Fonti