La storia mai narrata dei continenti sommersi Stampa E-mail

Massimo Guzzinati

La storia mai narrata dei continenti sommersi

Anguana Edizioni, pagg.200, € 14,00

 

guzzinati sommersi  IL LIBRO – Questo saggio è un'indagine su Iperborea, Atlantide, Lemuria e Mu, effettuata comparando in modo incrociato tre cronologie (storico-archeologica, climatologica e megalitica), inerenti il periodo compreso tra la fine del Paleolitico e l'era moderna.
  Dopo aver localizzato i siti degli antichi continenti scomparsi tramite le foto satellitari, e grazie alla ricostruzione del passato storico e dei cambiamenti climatici avvenuti soprattutto a partire dal rapido spostamento dei poli terrestri dell'XI millennio a. C., vengono dedotte le molte migrazioni dei popoli antidiluviani e le loro ripercussioni sulle comunità dei continenti tuttora emersi, tra le quali figurano anche i Popoli del Mare. Per giungere a considerazioni altamente probabili, l'autore si è avvalso di discipline quali l'antropologia, la mitologia, le religioni comparate, la geologia, l'astronomia, la psicologia, la sociologia, la linguistica e la genetica. Un ruolo importantissimo hanno avuto le scoperte scientifiche effettuate nel primo decennio del XXI secolo, poiché hanno riempito cospicue lacune lasciate dalle ricerche precedenti. Il risultato è un viaggio nel passato che risponde a molte domande irrisolte della storiografia ufficiale, spiegando ad esempio perché l'agricoltura è apparsa in una forma già evoluta e com'è stato possibile che in certi luoghi del pianeta molto distanti tra loro, a volte separati addirittura dagli oceani, siano comparse medesime forme artistiche, architettoniche e mitologiche (come la ceramica cordata, certi segni di scrittura, il megalitismo, le piramidi, la leggenda dei Sette Saggi e la figura dell'uomo-pesce).

  DAL TESTO – "I dati estratti dalle narrazioni platoniche e dai vari miti mi hanno guidato nel capire che le isole di Atlantide hanno probabilmente subito almeno quattro diluvi (tre che hanno portato allo sprofondamento di alcune di esse, e l'ultimo che dovrebbe aver fatto sprofondare le rimanenti solo in modo parziale, lasciando emerse le isole delle Azzorre, di Madeira, delle Canarie e di Capo Verde). Inoltre sembra che Platone abbia mischiato due eventi: il maremoto con tempesta del 10.300 a. C. provocato dalla caduta del meteorite che spostò rapidamente i poli, e la migrazione degli Iperborei in Europa occidentale avvenuta a metà del X millennio. Da ciò si deducono due fatti: siccome il maremoto fu un evento temporaneo, cui seguì il Dryas II, le isole di Atlantide dovrebbero essere state tutte sommerse, almeno in parte, solo per un breve ma estremamente venefico lasso di tempo, senza che alcuna di esse sprofondasse definitivamente in quel frangente; inoltre il primo vero sprofondamento che ha interessato gli Atlantidei non dovrebbe essersi verificato che in coincidenza del diluvio avvenuto nel 9000 a. C., durante l'interfase Ållerød. Dopo questa prima sommersione di isole, ne sono succedute altre tre: una nella fase pre-boreale e due nella fase atlantica. L'ultimo diluvio è di poco precedente alla comparsa storica dei Popoli del Mare nel Mediterraneo, a conferma di come essi siano stati probabilmente dei discendenti di Atlantide che sono rimasti, volenti o nolenti, fedeli alla loro natura marinara.
  "A questo punto, per poter continuare nella ricostruzione storica, bisogna associare a ogni diluvio e a ogni sprofondamento di isole una migrazione da parte di atlantidei, le cui evidenze vanno però verificate negli eventi e nei resti preistorici inerenti le terre ancora emerse. Siccome certi reperti archeologici di evidente importazione atlantica hanno una datazione iniziale che non coincide con alcun diluvio, vanno associati a un flusso migratorio motivato dal semplice innalzamento delle acque o da altre ragioni per ora inconoscibili. Il panorama migratorio degli Atlantidei è assai complesso, sia per la numerosità delle isole, sia per l'alta variabilità delle prove archeologiche e linguistiche che giustificano eventuali loro spostamenti."

  L'AUTORE – Massimo Guzzinati è laureato con lode in psicologia clinica e diplomato a livello italiano ed europeo con lode in counselling costruttivista e ipnosi. Studia e sperimenta da anni le più importanti tradizioni energetico-spirituali, sia quelle animistiche di origine preistorica, sia quelle religiose di genesi propriamente storica. Di queste ultime, ha visitato i luoghi sacri in cui sono nate e prosperate: tradizione andina (Perù, Bolivia ed Ecuador), tradizione mesopotamica (Siria e Irak), tradizione ellenica (Grecia), tradizione iraniana (Iran), tradizione egizia (Egitto), tradizione celtica (Gran Bretagna e Irlanda), tradizione mesoamericana (Messico, Guatemala, Honduras e Belize), tradizione indiana (India), tradizione cinese (Cina), tradizione nordica (Scandinavia), tradizione giapponese (Giappone) e tradizione semitica (Israele, Giordania, Siria, Libano e Turchia). Nel 1998 è stato iniziato in Perù al sacerdozio andino di IV livello, un insieme di conoscenze teorico-pratiche speciali basate sull'uso dell'energia, che trascende le barriere imposte dai dogmi religiosi e che permette non solo una crescita personale, relazionale e sociale, ma anche di contattare gli archetipi delle varie tradizioni per assorbirli e stimolare l'emersione delle qualità corrispondenti dal proprio inconscio. Attraverso un approccio multidisciplinare che coniuga le conoscenze di vari rami scientifici e la saggezza delle tradizioni mondiali, ha realizzato molte scoperte nell'ambito della psicologia, della geobiologia, della simbolistica religiosa, della storia, del funzionamento degli archetipi universali e delle pratiche spirituali finalizzate alla crescita personale. I libri da lui scritti, rintracciabili al sito www.ufdc.eu, sono i seguenti: "2012: manuale di sopravvivenza", "Archetipi dei quattro sciamanesimi e delle dodici tradizioni religiose", "Archetipi mitologici nelle dodici tradizioni religiose", "Archetipi iniziatici e psicologici", "Il lascito degli Inka".

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione – 1. Presupposti della colonizzazione europea (1.1. Fasi climatiche d'Europa – 1.1.1. Periodo tardo-glaciale (19.000-8000 a. C.) – 1.1.2. Periodo post-glaciale (8200 a. C.-oggi) – 1.2. Fasi culturali della preistoria - 1.3. Da dove entrarono in Europa i megalitici) – 2. Glaciazione e spostamento rapido dei poli – 3. Continenti sommersi (3.1. Iperborea – 3.1.1. Prima migrazione iperborea (9500 a. C.) – 3.1.2. Seconda migrazione iperborea (9000 a. C.) – 3.1.3. Terza migrazione iperborea (8300 a. C) – 3.1.4. Quarta migrazione iperborea (IV millennio a. C) – 3.1.5. Conclusioni su Iperborea – 3.2. Atlantide – 3.2.1. Prima migrazione atlantidea (9000 a. C.) – 3.2.2. Seconda migrazione atlantidea (7300 a. C.) – 3.2.3. Terza migrazione atlantidea (5500-5000 a. C.) – 3.2.4. Quarta migrazione atlantidea (4500 a. C.) – 3.2.5. Quinta migrazione atlantidea (3500-3000 a. C.) – 3.2.6. Conclusioni su Atlantide – 3.3. Lemuria (3.3.1. Prima migrazione lemuriana (9400 a. C.) – 3.3.2. Seconda migrazione lemuriana (7000 a. C.) – 3.3.3. Migrazioni lemuriane minori nell'area balcanica (6400 e 5900 a. C.) – 3.3.4. Terza migrazione lemuriana (3300 a. C.) – 3.3.5. Quarta migrazione lemuriana (3100 a. C.) – 3.3.6. Quinta migrazione lemuriana (3000-2650 a. C.) – 3.3.7. Sesta migrazione lemuriana (1500-1200 a. C.) – 3.3.8. Settima migrazione lemuriana (1000-800 a. C.) – 3.3.9. Approfondimento sull'eredità lemuriana – 3.3.10. Conclusioni su Lemuria – 3.4. Mu – 3.4.1. Prima migrazione dei Mu in Estremo Oriente (10.000 a. C.) – 3.4.2. Seconda migrazione dei Mu in Estremo Oriente (7500 a. C.) – 3.4.3. Terza migrazione dei Mu in Estremo Oriente (4000 a. C.) – 3.4.4. Quarta migrazione dei Mu in Estremo Oriente (3000 a. C.) – 3.4.5. Quinta migrazione dei Mu in Estremo Oriente (1200 a. C.) – 3.4.6. Sesta migrazione dei Mu in Estremo Oriente (1000 a. C.) – 3.4.7. Prima migrazione dei Mu nelle Americhe (9000 a. C.) – 3.4.8. Seconda migrazione dei Mu nelle Americhe (3000 a. C.) – 3.4.9. Terza migrazione dei Mu nelle Americhe (2500 a. C.) – 3.4.10. Conclusioni su Mu – 3.5. Influenze linguistiche dai continenti sommersi – 3.6. Effetti del panorama ambientale sulla psiche dei popoli – 3.7. Teste antidiluviane: crani allungati e teschi di cristallo) – 4. Miti relazionati ai continenti sommersi (4.1. Mitologia celtica – 4.2. Mitologia scandinava – 4.3. Lugh: il dio ereditato da Atlantide) – 5. Considerazioni archetipiche sui continenti sommersi – 6. Popoli del mare: ultimi eredi di Atlantide – 7. Una possibile ricostruzione del passato - Conclusione - Appendice I: fasi preistoriche - Appendice II: fasi climatiche recenti - Appendice III: caratteristiche dei continenti sommersi - Bibliografia - Profilo dell'autore