La guerra fredda Stampa E-mail

John L. Harper

La guerra fredda
Storia di un mondo in bilico


il Mulino, pagg.383, € 30,00

harper guerrafredda  IL LIBRO – Negli oltre quarant'anni intercorsi tra la fine della seconda guerra mondiale e la disgregazione dell'impero sovietico la guerra fredda fra Est e Ovest ha segnato la vita di milioni di persone e ha condizionato quasi tutto il globo, ben al di là del suo teatro originario, che era l'Europa. Fu una lotta per la supremazia fra due superpotenze e i loro alleati e satelliti, una contrapposizione ideologica, una corsa a dividersi le spoglie della supremazia europea nel Terzo Mondo e agli armamenti; paradossalmente una lunga pace, almeno in Europa, per quanto sempre sull'orlo del precipizio. Nell'offrire un convincente sguardo d'insieme sulla guerra fredda, il libro ne descrive i diversi scenari e l'evoluzione, illustrando i moventi dei contendenti, nell'alternanza di distensioni e crisi.

  DAL TESTO – "La guerra fredda fu una competizione fra sistemi socioeconomici che si consideravano reciprocamente come naturali nemici. L'ideologia, o religione secolare, di ciascuna parte condizionò la sua scelta di alleati e determinò i suoi obiettivi fondamentali: salvaguardare e promuovere il capitalismo e la democrazia da un lato; proteggere ed espandere il comunismo dall'altro. Ciascuna parte sposò una visione direzionale e messianica della storia, convinta che la propria causa sarebbe risultata vincente; intanto però, fin dal tempo di Lenin, l'ideologia comunista aveva consentito un notevole margine di flessibilità nel trattare con i capitalisti, e ci furono sempre forze occidentali progressiste o pragmatiche che diedero scarso credito alla visione mackinderiana e cercarono un modus vivendi con l'Est. Dopo Stalin, Mosca abbandonò l'idea che una nuova guerra mondiale fosse inevitabile. Durante l'intera guerra fredda, gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica furono parte dello stesso sistema «westfaliano»: mantennero rapporti diplomatici, ebbero alcuni scambi commerciali, conclusero trattati e sedettero insieme nell'Onu. Il conflitto ideologico-religioso tuttavia rese impossibile intrattenere normali relazioni, e la guerra fredda non poté finire fino a quando Gorbačëv non ebbe modificato la visione del mondo sovietica al punto da renderla irriconoscibile. Comunque il fattore ideologico non condannò le due parti alla guerra.
  "Il confronto Usa-Urss rimase «freddo» in parte perché, grazie a Hiroshima, il mondo sapeva come sarebbe stata la prossima guerra mondiale. Le armi nucleari furono una ragione fondamentale alla base della revisione dell'ideologia sovietica negli anni Cinquanta e rafforzarono la tendenza di entrambe le parti a instaurare un rapporto fondato sul «vivere e lasciar vivere» con l'altra. Le armi nucleari si rivelarono uno strumento essenzialmente inutile per modificare a proprio favore la situazione sul terreno."

  L'AUTORE – John L. Harper insegna Politica estera americana nella Johns Hopkins University, sede di Bologna. Per il Mulino ha già pubblicato «L'America e la ricostruzione dell'Italia, 1945-1948» (1987).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Parte prima: gli antefatti - I. Russia e Occidente: uno scontro inevitabile? - II. La fine delle illusioni, 1945-1946 - III. Il consolidamento dei blocchi, 1947-1949 - Parte seconda: le alterne vicende - IV. La globalizzazione e militarizzazione del confronto, 1949-1953 - V. L'età del «rischio calcolato», 1953-1963 - VI. La lotta nel terzo mondo, 1950-1968 - VII. Ascesa e declino della distensione, 1969-1977 - VIII. Verso il panico del '79 - IX. Segnali di cambiamento, 1980-1985 - X. La fine della guerra fredda, 1986-1990 – Conclusioni – Indice – Note – Carte – Bibliografia - Indice dei nomi