L'equilibrio di potenza nelle relazioni internazionali Stampa E-mail

Richard Little

L'equilibrio di potenza nelle relazioni internazionali
Metafore, miti, modelli

Vita e Pensiero, pagg.364, € 25,00

 

little_equilibrio  IL LIBRO – Nello studio delle relazioni internazionali, l’equilibrio di potenza definisce quella particolare situazione di controbilanciamento che scatta in risposta a un tentativo di egemonia. Come concetto, ma anche come pratica politica, ha radici lontane. Molti ne ravvisano addirittura le prime tracce nelle relazioni esistenti tra le città-stato italiane nel XV-XVI secolo. Da allora si è affermata l’idea che, quando una grande potenza dà segni di puntare a dominare il sistema internazionale, le altre grandi potenze si alleano in modo da preservare la propria sicurezza creando un chiaro contrappeso nei confronti dell’aspirante egemone.
  L’inglese Richard Little porta qui nuove e significative suggestioni a questo argomento che continua ad affascinare gli studiosi di relazioni internazionali, e lo fa con una limpida precisione analitica che rende il suo lavoro un punto fermo nella discussione attuale. Egli elabora un modello innovativo del concetto di equilibrio di potenza attraverso il quale riesamina quattro testi ‘classici’ che utilizzano questo concetto come chiave di comprensione teorica delle relazioni internazionali: Politica tra le nazioni (1948) di Hans J. Morgenthau, La società anarchica (1977) di Hedley Bull, Teoria della politica internazionale (1979) di Kenneth N. Waltz e La logica di potenza (2001) di John J. Mearsheimer. Il suo approccio a queste vere e proprie ‘icone’ della disciplina non solo consegue il risultato di una loro analisi approfondita e comparata, ma ottiene anche l’effetto di liberarle dall’immagine stereotipata che si era sedimentata negli anni e di consegnarle al dibattito attuale nuovamente vitali all’interno di un modello interpretativo più ampio ed elaborato.

  DAL TESTO – “I modelli di equilibrio di potenza sono al centro di alcuni dei tentativi più rilevanti, fatti a partire dalla seconda guerra mondiale, di sviluppare una comprensione teorica delle Relazioni Internazionali. Secondo una prospettiva positivista, questi modelli dovrebbero essere trattati come completamente indipendenti dalla realtà che viene indagata. Secondo una prospettiva post-positivista, tuttavia, l'idea di una scienza sociale completamente neutra è un ossimoro e, di conseguenza, vi è un'inevitabile dimensione mitopoietica, sebbene spesso nascosta, nella ricerca in ambito delle scienze sociali. In altre parole, la ricerca può, almeno potenzialmente, fornire un contributo alle narrative ideologiche relative al come mantenere o cambiare le strutture sociali. Tra i post-positivisti è ampiamente diffuso l'assunto che i realisti contemporanei stiano continuando a propagare analisi teoriche che sostengono una narrativa ideologica o un mito che negli ultimi secoli, in Europa, ha operato molto efficacemente come una profezia che sia auto-avvera. L'equilibrio di potenza gioca in quest'analisi teorica un ruolo centrale e, di conseguenza, nelle narrative ideologiche utilizzate dai comunicatori politici, devoti alla necessità di difendere un sistema di stati indipendenti, e che cercano di rendere gli eventi intelligibili al proprio audience.
  “Vi è senza dubbio una certa dose di verità in questo discorso. È certamente vero che alcuni realisti non hanno cercato di creare una teoria del potere più ampia. Ma è anche vero che i post-positivisti mostrano una valutazione delle prospettive realisti davvero troppo semplificata. Non è affatto vero, come suggerisce Guzzini, che i realisti si siano sforzati di esportare le massime diplomatiche europee nella cultura diplomatica americana. Né è vero, come suggerisce Williams, che i realisti adottino una prospettiva puramente razionalista e materialista. I realisti non sono totalmente immersi in un'anacronistica visione del mondo. Oltre tutto, sebbene l'equilibrio di potenza abbia un ruolo centrale per i quattro teorici esaminati nella terza parte, esso viene utilizzato in modi abbastanza differenti.”

  L’AUTORE – Richard Little, uno dei massimi studiosi europei di relazioni internazionali, è professore di Politica internazionale presso l’Università di Bristol. Già presidente della British International Studies Association, è autore, con Barry Buzan, di International Systems in World History (2000).

   INDICE DELL’OPERA – Indice delle figure – Ringraziamenti - Parte prima. Introduzione - I. Ripensare l'equilibrio di potenza - Parte seconda. Metafore, miti e modelli - II. Le metafore e l'equilibrio di potenza - III. L'equilibrio di potenza: dalle metafore ai miti e ai modelli - Parte terza. Modelli di equilibrio di potenza - IV. Politica tra le Nazioni, di Hans J. Morgenthau - V. La Società Anarchica, di Hedley Bull - VI. Teoria della Politica Internazionale, di Kenneth N. Waltz - VII. La Logica di Potenza, di John J. Mearsheimer - Parte quarta. Conclusioni - VIII. Una visione composita dell'equilibrio di potenza per il XXI secolo