La cultura delle destre |
Gabriele Turi La cultura delle destre Bollati Boringhieri, pagg.176, € 14,00
IL LIBRO – Il tema di questo libro è più vivo che mai. Individualismo, consumismo, edonismo, diffidenza per l’altro e attaccamento ai valori cattolici tradizionali sono i fondamenti ai quali si è ispirata la destra italiana nell’ultimo ventennio. Con Silvio Berlusconi un nuovo blocco sociale è giunto al potere e si è mosso in aperto contrasto con quella che veniva (e viene) ossessivamente additata come «egemonia culturale della sinistra». Il percorso della destra non può evitare di ricostruire gli antagonismi e gli «scontri di civiltà» a cui abbiamo assistito negli ultimi vent’anni. La nuova destra non si è dunque legata esclusivamente al carisma del suo leader, ma ha agito capillarmente nel tessuto sociale, riprendendo temi e comportamenti che vengono da lontano e che non hanno mai cessato di esistere. DAL TESTO – “Anche se la destra odierna è una realtà in movimento è possibile coglierne alcuni caratteri di fondo. La definizione debole o generica di «cultura di destra» non esclude l'esistenza di una sua cultura politica. In questa ha preso sempre più corpo una nuova visione imperniata sul populismo: un concetto che non è usato solo dagli storici e dagli analisti politici, ma anche e in primo luogo dagli intellettuali e dai politici dell'alleanza di destra. A Le virtù del populismo è stato dedicato nel marzo 2000 un dossier di «Ideazione», la rivista culturale di Forza Italia, il cui curatore Alessandro Campi nega l'identificazione del populismo con l'autoritarismo e lo considera, anzi, l'essenza della democrazia: esso indicherebbe «la pressante richiesta di un modo nuovo di fare politica a fronte, da un lato, della obiettiva involuzione in senso oligarchico-burocratico dei regimi politici democratico-rappresentativi contemporanei, e dall'altro, del vero e proprio deficit di legittimità democratica di cui soffrono molti degli organismi, delle istituzioni e delle organizzazioni che, a livello sovranazionale, ormai orientano e gestiscono la vita di buona parte dell'umanità, nei confronti dei quali non a caso va montando, a livello popolare, un misto di avversione e di diffidenza». L’AUTORE – Gabriele Turi è docente di Storia contemporanea all’Università di Firenze e Direttore della rivista «Passato e presente». Tra i suoi libri ricordiamo Lo Stato educatore. Politica e intellettuali nell’Italia fascista (2002), Giovanni Gentile. Una biografia (2006), Il nostro mondo. Dalle grandi rivoluzioni all’11 settembre (2006) e Schiavi in un mondo libero. Storia dell’emancipazione dall’età moderna a oggi (2012). INDICE DELL’OPERA – Introduzione (Il lungo cammino della cultura di destra - Per una nuova classe dirigente) - 1. Revisionismo e pacificazione (Confini evanescenti - Gentile, un pacificatore di parte) - 2. La costruzione di una cultura (Crisi a sinistra - Confronti con il passato – I think tank) - 3. Una croce senza Cristo (Diritto e tradizione identiraria - Quadro europeo e storia italiana - Un passo avanti, due indietro) – 4. Ordine nei manuali e povertà della memoria (Una scuola per educare - Riscrivere la storia - L'Europa come alibi - Piccole patrie e impulsi sanfedisti - La Grande guerra:la parola alla Difesa) - 5. La storia in rete e una rete per la storia (L’aiuto di Internet – Crociati - La destra tradizionale - In nome di Forza Italia) - Indice dei nomi
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