Il modello bellico americano Stampa E-mail

Umberto Bisetto – Mauro Caporello

Il modello bellico americano
Relazioni del Generale G. C. Marshall
Strategie ed operazioni

Edizioni Aurelia, pagg.256, € 20,00

 

bisetto_caporello_modello-bellico-americano  IL LIBRO – Come vinsero gli americani la Seconda Guerra Mondiale? L’esercito statunitense era davvero pronto per scendere in campo a fianco degli Alleati? 174.000 uomini, 62 squadriglie aeree tattiche e 2 soli modelli di carro armato era tutto il materiale umano e bellico su cui poteva contare l’America allo scoppio del conflitto in Europa e, inoltre, armi ed equipaggiamenti erano quasi interamente risalenti alla Grande Guerra. Questa la difficile situazione che il Generale Marshall affrontò e superò modificando radicalmente l’assetto dell’arsenale bellico americano. Lo dimostrano la profonda ed estesa conversione industriale, l’ammodernamento e riorganizzazione delle strutture addestrative, il passaggio alla coscrizione obbligatoria, lo stanziamento di decine di miliardi di dollari e l’assidua collaborazione tra i vertici politici e militari. Con il loro nuovo modello bellico, gli Stati Uniti segnarono definitivamente le sorti delle popolazioni europee e di quelle del Pacifico. Questo libro aiuta, anche, a comprendere meglio tutti quegli eventi che nel dopoguerra segneranno l’espansione politica americana, la cui influenza verrà esercitata in forme e con intensità differenti in gran parte dei paesi coinvolti nel conflitto.

  DAL TESTO – “In Germania, prima della resa incondizionata, il Generale Eisenhower istituì un governo militare, con diversi distaccamenti nelle zone liberate durante l'avanzata. Nei compiti quello di stabilire una rigida forma di controllo sulla popolazione e avviare il processo per la de-nazificazione della società tedesca. Con il progredire del movimento gli americani liberarono numerosi prigionieri di guerra alleati facendosi carico del loro sostentamento e del loro rimpatrio, identificando ed arrestando molte persone sospettate di crimini di guerra o contro l'umanità ed imprigionandole in attesa dei processi.
  “La notevole efficienza palesata nel gestire le diverse situazioni, e non solo la questione legata ai prigionieri, fu una buona dimostrazione della validità delle nuove procedure di addestramento e di organizzazione della Polizia Militare americana. I fatti, durante gli anni di guerra, avevano dimostrato la necessità di ampliare le competenze dell’MP che sino al 1944 era impegnata esclusivamente nel far rispettare la disciplina e le regole ai soldati. Poco prima della campagna in Normandia lo Stato Maggiore americano, sulla base delle esperienze fino ad allora maturate, fece istruire ampi nuclei della Polizia Militare sulla regolazione del traffico. Le nozioni così apprese risultarono particolarmente utili durante i combattimenti in Francia, ove le grandi masse di truppe e le lunghe colonne di rifornimenti dovevano essere accuratamente indirizzate al fine di evitare ingorghi e perniciosi rallentamenti. L'effetto fu altrettanto positivo durante le fasi finali del collasso del Terzo Reich quando gli uomini dell'MP riuscirono ad evitare pericolosi sovraffollamenti negli incroci e nelle principali arterie stradali intasate dalle truppe, dai camion dei rifornimenti, dalla grande massa di prigionieri di guerra e di profughi in fuga. Dopo la resa incondizionata dell'esercito germanico, avvenuta l'8 maggio 1945, iniziò il processo di suddivisione della Germania in 4 aree da assegnare alle potenze vincitrici. Non ci soffermeremo a lungo su questo argomento, crediamo noto a tutti, limitandoci a riportare le zone affidate agli Stati Uniti: una porzione di Berlino, i porti di Brema e Bremerhaven, l'intera Baviera, il Wurtemberg, le zone di Hesse ed Hesse-Nassau e la parte settentrionale del Baden. La responsabilità del governo militare instaurato in quelle zone venne assunta da Eisenhower in virtù della sua carica di Comandante in Capo delle Forze di Occupazione degli Stati Uniti in Germania; il Tenente Generale Lucius DuB. Clay divenne il Vice Governatore, assistito da un nutrito stuolo di esperti civili e militari.”

  L’AUTORE – Umberto Bisetto è in servizio nell’Arma dei Carabinieri e Mauro Caporello è un libero professionista. Sono entrambi originari della città di Padova ove tuttora vivono e svolgono le loro attività. Sono profondi appassionati e studiosi di Storia contemporanea, prevalentemente nell’ambito specifico dei due conflitti mondiali che hanno caratterizzato il secolo scorso. Alcuni loro articoli sono stati pubblicati, negli ultimi anni, su note riviste di settore.

   INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Raffaele Vacca - La Figura del Generale George C. Marshall nel Pensiero Strategico, di Vittorfranco Pisano – Introduzione - I Parte. 1939-1941 – II. Parte 1941-1943 - III Parte. 1943-1945 - IV Parte. Le battaglie – Conclusione – Note - Bibliografia