Nelle trincee di Stalingrado |
Viktor Nekrasov Nelle trincee di Stalingrado Castelvecchi Editore, pagg.318, € 19,50
IL LIBRO – Il 2 febbraio 1943, con la resa della VI armata del maresciallo Friedrich Paulus termina la battaglia di Stalingrado, uno dei momenti più significativi della Seconda Guerra Mondiale. Viktor Nekrasov, come molti civili, combatté in prima persona nelle trincee e pochi anni dopo pubblicò il romanzo Nelle trincee di Stalingrado, ancora oggi comunemente considerato una delle migliori opere della letteratura sovietica di guerra. Narrato in prima persona dal luogotenente Kerencev (che in tempo di pace era un giovane ingegnere), il racconto ripercorre quei momenti drammatici, dall’annuncio dell’arrivo dei tedeschi ai combattimenti durissimi all’ultimo sangue che metteranno alla prova la natura umana dei vari personaggi, fino agli esiti finali in cui la resistenza eroica di un intero popolo obbligherà alla resa il nemico cambiando così le sorti di tutta l’Europa. Nekrasov è stato cittadino e soldato, e come tale si è immedesimato nella condizione degli infiniti, quasi anonimi eroi, con galloni e senza, che si sono trovati a fare la Storia sotto le mura di Stalingrado. Rifiutando ogni retorica e con una narrazione sincera e priva di enfasi celebrativa, gli umili protagonisti di questo straordinario romanzo pongono quesiti etici validi ancora oggi: ci si può fidare di un compagno sconosciuto? Qual è il vero eroismo: quello di chi si cela dietro le frasi altisonanti ma nel momento del bisogno tradisce la sua mancanza di umanità o quello di chi non sa usare le belle parole, ma è capace di sacrificare la propria vita per il bene comune? DAL TESTO – “Compaiono dei carri armati. Sono sei. Avanzano da destra, da dierro la massicciata. Laggiù sembra che ci sia un ponte: da dove siamo noi non si vede. E noi abbiamo soltanto quattro fucili anti-carro e una ventina di bombe a mano. Nient'altro. Dov'è andato a finire il cannone? Me n'ero completamente dimenticato. Possibile che se la siano svignata un'altra volta? Adesso non resta che sperare nei rottami. Forse i carri armati non riusciranno ad arrampicarcisi sopra... L’AUTORE – Figlio di un medico, Viktor Nekrasov (Kiev, 1911 – Parigi, 1987) frequentò la facoltà di architettura all’università di Kiev, interessandosi contemporaneamente al teatro con una intensa attività di attore e scenografo a Kiev, Vladivostok, Kirov, Rostov sul Don. Durante la guerra partecipò alla battaglia di Stalingrado. Da questa esperienza nacque Nelle trincee di Stalingrado (Vokopach Stalingrada, 1946) che suscitò vasti consensi. La vita del dopoguerra,con le difficoltà e i problemi del ritorno alle normali condizioni dell’esistenza, ispira alcune delle più significative tra le sue opere successive: Nella città natale (1955). Tra i saggi dedicati alle esperienze di viaggio, merita di essere ricordato Di qua e di là dall’oceano (1962) su soggiorni in Italia e negli Stati Uniti. Espatriato nel 1974, si stabilì a Parigi entrando nella redazione della rivista «Kontinent» (1975- 82). Tra le opere dell’emigrazione si ricordano: Uno sguardo e qualcos’altro (1977), Di qua e di là dal muro (1978), Un piccolo triste racconto (1986). INDICE DELL’OPERA – Prima parte – Capitolo I – Capitolo II - Capitolo III - Capitolo IV - Capitolo V - Capitolo VI - Capitolo VII - Capitolo VIII - Capitolo IX - Capitolo X - Capitolo XI - Capitolo XII - Capitolo XIII - Capitolo XIV - Capitolo XV - Capitolo XVI - Capitolo XVII - Capitolo XVIII - Capitolo XIX - Capitolo XX – Parte seconda - Capitolo III - Capitolo IV - Capitolo V - Capitolo VI - Capitolo VII - Capitolo VIII - Capitolo IX - Capitolo X - Capitolo XI - Capitolo XII - Capitolo XIII - Capitolo XIV - Capitolo XV - Capitolo XVI - Capitolo XVII - Capitolo XVIII - Capitolo XIX - Capitolo XX - Capitolo XXI - Capitolo XXII - Capitolo XXIII - Capitolo XXIV - Capitolo XXV - Capitolo XXVI - Capitolo XXVII - Capitolo XXVIII - Capitolo XXIX - Capitolo XXX - Note
|