I diritti di Dio. La liturgia dopo il Vaticano II Stampa E-mail

Daniele Nigro

I diritti di Dio
La liturgia dopo il Vaticano II

Sugarco Edizioni, pagg.142, €

 

nigro_diritti  IL LIBRO – Sembra che la riforma liturgica abbia inferto un duro colpo all'osservanza delle norme fondamentali della liturgia romana, se non al principio stesso di diritto liturgico. Che cosa è successo? Commissioni di esperti hanno fatto passare nella liturgia le loro opinioni e nella pratica le hanno sapute trasformare in legge liturgica. Papa Benedetto XVI ha precisato ad esempio che «il nuovo Messale veniva inteso come un’autorizzazione o perfino come un obbligo alla creatività, la quale portò spesso a deformazioni della Liturgia al limite del sopportabile ». Se l’antica liturgia era un «affresco coperto», la nuova ha rischiato di perderlo per la tecnica aggressiva usata nel restaurarlo. Il Motu Proprio Summorum Pontificum ha ripristinato per legge lo stato antecedente in modo che il nuovo rito possa guardare con equilibrio all’antico come questo al nuovo, e il restauro possa continuare con pazienza tenendo conto del movimento di innovazione che in modo naturale accompagna la liturgia della Chiesa.
  «Sperimentando i benefici e le deficienze della riforma liturgica dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II, l’autore ha voluto capire le cause che hanno contribuito all’inosservanza del diritto liturgico nel tempo postconciliare e perciò alla trascuratezza dello ius divinum. L’autore, però, non si è limitato semplicemente a capire le cause di tale inosservanza, ma si è dedicato allo stesso tempo a scoprire le vie più adatte per adempiere la riforma voluta nel magistero conciliare secondo le esigenze del diritto divino» (dalla Prefazione del card. Raymond Leo Burke).

  DAL TESTO – “[…] i pastori di fronte al diritto dei fedeli «all'eredità paterna» sono chiamati a preservarla e consolidarla secondo i successivi livelli di controllo previsti dall'ordinamento ecclesiale dal basso verso l'alto: dal parroco al vicario foraneo, al vescovo, al metropolita, per passare alle commissioni liturgiche nazionali di base, a Sacrosanctum concilium n. 44, fino alla Congregazione per il Culto Divino con le sue competenze attribuite quale dicastero della Sede Apostolica e soprattutto al Romano Pontefice.
  “Quale sensibilità dimostrano i pastori nel sentire il dovere di applicarsi a rimediare agli abusi, pur dopo i tentativi promozionali e persuasivi? La perdita del senso di autorità nei sottoposti e la scarsa propensione al suo esercizio da parte di chi ce l'ha, portano spesso ad attenuare la sensibilità e la doverosità di fronte agli obblighi della res sacra liturgica. Eppure la nota flessibilità dell'ordinamento canonico dovrebbe stimolare al ripristino della giustizia; né ciò è in contrasto con l'attitudine pastorale, anzi! La pastorale come il diritto perseguono lo stesso fine della salus animarum, con tutta la prudenza necessaria nella determinazione del giusto da ricomporre.”

  L’AUTORE – Daniele Nigro, nato a Bari nel 1987, laureato in Giurisprudenza con una tesi in diritto canonico, attualmente studia presso la Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università della Santa Croce di Roma ed è membro della Scuola Ecclesia Mater delle Puglie.

   INDICE DELL’OPERA – Abbreviazioni - Prefazione del card. Raymond Leo Burke – Introduzione – I. La funzione normativa delle rubriche liturgiche (1. All'origine dello ius e della norma nella liturgia - 2. Le rubriche e la loro genesi storica - 3. La riforma di Pio XII e il progetto di un Codex Iuris Liturgici - 4. Il «rubricismo» e la debolezza della «dimensione giuridica» della liturgia) – II. Il «nuovo diritto liturgico» e la costituzione conciliare (1. La parte immutabile della liturgia - 2. La Costituzione conciliare all'origine del «nuovo diritto liturgico»? - 3. L'autorità che modera la liturgia - 4. La riforma postconciliare e la nozione di «diritto liturgico») – III. L'interpretazione odierna del diritto liturgico (1. Il dissenso sulla natura della liturgia - 2. Una «teoria fondamentale del sacro» per risolvere il dissenso - 3. La questione della validità di una celebrazione - 4. Consuetudine e interpretazione del diritto liturgico) – IV. Il diritto liturgico e i suoi fondamenti logici (1. Il vincolo della fede - 2. La comunione ecclesiale - 3. Il governo ecclesiastico) – V. Il potere vincolante del diritto liturgico (1. L'autorità della Tradizione nelle fonti del diritto - 2. Gli adattamenti per l'inculturazione e la «creatività» - 3. La perdita di peso del diritto liturgico: ombre, sperimentalismo e abusi) – VI. I rimedi per la ripresa della riforma della liturgia (1. Abuso della liturgia e dei diritti dei fedeli - 2. Rilevanza canonica dell'autenticità e integrità del culto - 3. Il contributo del Motu proprio Summorum Pontificum - 4. Alcuni esempi di correzione di norme e rubriche)