Medio Oriente. Una storia dal 1991 a oggi Stampa E-mail

Marcella Emiliani

Medio Oriente
Una storia dal 1991 a oggi

Laterza, pagg.340, € 25,00

 

emiliani_medioriente2  IL LIBRO – Questo libro ripercorre le tappe dei tentativi fatti in Medio Oriente per concretizzare una proposta politica alternativa all'Islam, prima dell'11 settembre e soprattutto dopo, quando – con la lotta globale al terrorismo – si è riproposta una contrapposizione netta tra 'noi' e 'loro', uno scontro tra realtà apparentemente inconciliabili cui si è tentato di dare un nome nuovo, il ben noto 'scontro di civiltà'. Marcella Emiliani analizza in particolare i processi democratici 'drogati', le opposizioni islamiste all'attacco dei regimi in carica, i giochi elettorali in Egitto, Tunisia, Algeria, Giordania, Libano o nell'Autorità nazionale palestinese e gli episodi fondamentali della lotta globale al terrorismo con l'operazione 'Enduring Freedom' in Afghanistan del 2001 e 'Iraqi Freedom' in Iraq del 2003.
  Un'attenzione particolare è rivolta al fallimento dell'unico serio tentativo di negoziare la pace nel vecchio conflitto arabo-israeliano-palestinese, cioè gli Accordi di Oslo, e alle cause della Primavera araba ancora in corso, che in tutta l'area hanno spinto le generazioni più giovani a ribellarsi contro l'emarginazione, l'assenza di un futuro e la totale mancanza di libertà.

  DAL TESTO – “L'idea di un attacco all'Iraq era precedente agli attentati dell'11 settembre 2001 e trovava le sue radici nella convinzione che gli Stati Uniti avrebbero dovuto «finire il lavoro» iniziato nel Golfo Persico con la liberazione del Kuwait del 1991, spingendosi ad abbattere il regime di Saddam Hussein. Dietro questa convinzione c'era già una nuova concezione del ruolo degli Stati Uniti nel mondo all'indomani della guerra fredda che mirava davvero a realizzare un nuovo ordine internazionale, capace al tempo stesso di garantire la sicurezza degli Stati Uniti, nonché di risolvere tutte le contraddizioni che in Medio Oriente erano alla base della sua cronica instabilità. Si trattava, insomma, di democratizzare il Medio Oriente come garanzia per una stabilità globale, sia dal punto di vista della sicurezza che dell'approvvigionamento energetico. In base alla teoria secondo la quale le democrazie non si fanno la guerra fra loro, con la democratizzazione del Medio Oriente si sarebbero ottenuti in un colpo solo tutti quei risultati che interessavano ai neo-conservatori nell'ottica del nuovo ruolo che gli Stati Uniti avrebbero dovuto giocare nel mondo. Si presupponeva infatti che il Medio Oriente fosse solo l'inizio da cui partire per innescare un effetto domino a livello planetario. Inutile dire che l'intero disegno aveva un afflato messianico e una spiccata connotazione utopistica. Ma fu in questo contesto che, sullo shock emotivo causato dagli attentati dell'11 settembre, l'amministrazione Bush individuò nell'Iraq di Saddam Hussein il primo tassello da cui partire per realizzare il sogno di un mondo nuovo modellato sugli Stati Uniti, attraverso la lotta globale al terrorismo. L'elemento cruciale stava proprio nell'allocuzione «attraverso la lotta globale al terrorismo».”

  L’AUTRICE – Marcella Emiliani ha insegnato Storia e istituzioni dei paesi del Mediterraneo, Sviluppo politico del Medio Oriente e Media & Conflict-Medio Oriente presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Bologna e Storia e istituzioni del Medio Oriente, Relazioni internazionali del Medio Oriente e Politica delle risorse energetiche presso la Facoltà di Scienze politiche "Roberto Ruffilli" dell'Università di Bologna, sede di Forlì. Tra le sue opere più recenti: Hamas. Prospettive, sviluppi, paure (Il Ponte 2006); Hamas alla prova del governo. La Palestina sull'orlo della guerra civile (Il Ponte 2007); La terra di chi? Geografia del conflitto arabo-israeliano-palestinese (Il Ponte 2008); Nel nome di Omar. Rivoluzione, clero e potere in Iran (Odoya 2008).

  INDICE DELL’OPERA – Introduzione - 1. La disillusione di fine millennio (1. Il capello di Muawiya e il pluralismo autoritario - 1.1. Gli equilibrismi del regime di Mubarak in Egitto - 2. Riformisti allo sbaraglio: le presidenze Rafsanjani e Khatami in Iran - 2.1. Rafsanjani, «il pragmatico» - 2.2. Il riformismo impotente di Khatami - 3. La parabola degli Accordi di Oslo - 3.1. L’assassinio di Rabin - 3.2. L’agonia della pace - 3.3. La Seconda intifada o intifada al-Aqsa - La manipolazione delle regole elettorali nei regimi pluralisti autoritari - Le red lines degli Accordi di Oslo – Bibliografia) - 2. Islam e democrazia: il Maghreb (1. Il Maghreb e la sfida islamista - 2. L’Algeria e i suoi fallimenti - 2.1. Il socialismo arabo islamico di Boumédienne - 2.2. Bendjedid e il Fronte islamico di salvezza - 2.3. La guerra civile in Algeria - 2.4. Verso la normalizzazione blindata - 3. La Tunisia dei miracoli - 3.1. Habib Burghiba, il Combattente supremo - 3.2. La minaccia islamista - 3.3. Il Changement di Ben Ali - 4. Marocco: l’islamismo e il Principe dei credenti – Bibliografia) - 3. Islam e democrazia: il Machrek (1. Hamas da charity islamica a soggetto politico - 1.1. Predicazione e welfare col favore di Israele - 1.2. Il matrimonio tra islamismo e nazionalismo - 1.3. La scelta della violenza - 1.4. La svolta della Seconda intifada - 1.5. La via delle urne - 1.6. Il ritiro unilaterale di Israele da Gaza - 2. Hezbollah ovvero la via libanese dal terrorismo al parlamento - 2.1. 1992: la prima volta in parlamento - 2.2. Il ritiro di Israele dalla fascia di sicurezza - 3. Il Fronte di azione islamica in Giordania e la scelta della legalità – Bibliografia) - 4. L’11 settembre e il battesimo di sangue del terzo millennio (1. La dottrina Bush e la lotta globale al terrorismo - 1.1. L’operazione Enduring Freedom in Afghanistan e la caccia a Osama bin Laden - 1.2. L’operazione Iraqi Freedom e la caduta del regime di Saddam Hussein - 2. Il Grande Medio Oriente e le reazioni nella regione - 2.1. La primavera di Riyad - 2.2. Re Abdullah II di Giordania ovvero l’arte del compromesso - 2.3. La «conversione» del colonnello Gheddafi - 2.4. L’Algeria e la Concorde civile - 2.5. I partiti islamici al potere in Turchia con interludio di golpe post-moderno - 3. Il ricatto di Hezbollah alla democrazia libanese - 3.1. La Siria nel mirino americano - 3.2. La Rivoluzione dei cedri e il ritiro della Siria dal Libano - 3.3. Le indagini sull’omicidio di Rafik Hariri - 3.4. La Guerra dei trentatré giorni - 3.5. Il braccio di ferro sul Tribunale speciale per il Libano - 3.6. Le elezioni legislative del 2009 e il governo di Saad Hariri - 4. L’Iran di Ahmadinejad - Il nucleare iraniano – Bibliografia) - 5. Il bilancio della lotta globale al terrorismo (1. La faticosa marcia della democrazia in Afghanistan - 1.1. La ricostruzione dell’Afghanistan - 1.2. Il ritorno dei talebani e la talebanizzazione del Pakistan - 2. La faticosa marcia della democrazia in Iraq - 2.1. Elezioni e violenza in Iraq - 2.2. La nuova Costituzione irachena - 2.3. Le legislative del 2010 - 3. L’Iran potenza regionale e «l’onda verde» - 3.1. Il rovescio della medaglia: un’economia in affanno - 3.2. La rielezione di Ahmadinejad e la rabbia dell’«onda verde» - 4. Le convulsioni dell’Autorità nazionale palestinese - 4.1. Il problema della sicurezza - 4.2. Il golpe di Hamas a Gaza - 4.3. Hamastan e Fatahland - 4.4. L’operazione Cast Lead e il nuovo governo Netanyahu - 5. Islam e democrazia nell’era della lotta globale al terrorismo – Bibliografia) - Conclusioni (1. I perché della Primavera araba - 2. I caratteri comuni delle rivolte - 3. I punti deboli delle rivolte - Gli indici economici e demografici per capire le rivolte della Primavera araba - La rivoluzione di Facebook? – Bibliografia) - Glossario - Indice dei nomi