Heidegger, l'introduzione del nazismo nella filosofia |
Emmanuel Faye Heidegger, l'introduzione del nazismo nella filosofia L’Asino d’oro Edizioni, pagg.502, Euro 30,00
IL LIBRO – I rapporti di Heidegger con il nazionalsocialismo non sono riconducibili al temporaneo disorientamento di un uomo la cui opera filosofica continuerebbe a meritare ammirazione e rispetto – come molti ancora sostengono. DAL TESTO – “[…] è necessario chiedersi se oggi, a più di sessant'anni dalla Liberazione, sia ammissibile che i manoscritti di autori come Heidegger o Baeumler siano ancora inaccessibili e controllati da parenti le cui intenzioni sono apertamente revisioniste e apologetiche. Questi fondi dovrebbero essere aperti a tutti i ricercatori in nome del diritto alla verità storica. L’AUTORE – Emmanuel Faye è professore di Filosofia moderna e contemporanea all’Università di Rouen e autore di diverse pubblicazioni sulla filosofia rinascimentale francese e su Cartesio. Per le sue ricerche critiche su Heidegger, nel 2011 è stato insignito dall’Accademia brasiliana di filosofia del dottorato honoris causa. Il suo volume Heidegger, l’introduction du nazisme dans la philosophie è stato premiato nel 2009 dalla rivista “ForeWord” come uno dei “Book of the Year” per la filosofia. INDICE DELL’OPERA - Nota della curatrice - Prefazione all'edizione italiana, di Emmanuel Faye – Premessa – Introduzione - 1. Prima del 1933: il radicalismo di Heidegger, la distruzione della tradizione filosofica e la chiamata del nazismo (1.1. Le conferenze del 1925 sull'«attuale lotta per una visione storica del mondo» - 1.2. Essere e tempo: dall'io individuale alla comunità di destino del popolo - 1.3. Heidegger, Becker, Clauss: mondo-ambiente, comunità di popolo e dottrina razziale - 1.4. Heidegger e Rothacker: «filosofia della storia» e «pensiero della razza» nel III Reich - 1.5. L'orientamento politico di Heidegger prima del 1933 - 1.6. La politica di reclutamento universitario di Heidegger e il suo antisemitismo) - 2. Heidegger, la «messa in riga» e il nuovo diritto degli studenti (2.1. L'approvazione della nuova legislazione antisemita da parte di Heidegger - 2.2. Il rettore Heidegger e l'introduzione del Führerprinzip nell'università - 2.3. Le nomine di Heidegger a Berlino e a Monaco e la sua reputazione di estremista politico - 2.4. L'azione «contro lo spirito non tedesco» e il nuovo diritto degli studenti) - 3. I campi di lavoro, la salute del popolo e la razza dura nelle conferenze e nei discorsi degli anni 1933-34 (3.1. Il discorso di rettorato del 27 maggio 1933 - 3.2. L'apologia dei campi di lavoro e della selezione - 3.3 La conferenza di Heidelberg e l'esaltazione della razza dura - 3.4. Heidegger, la salute del popolo e la medicina nazista - 3.5. La nazificazione del lavoro, del sapere e della libertà - 3.6. L'apologia della guerra, la lotta spirituale e il culto dei morti - 3.7. La Germania segreta, la «venerazione» e la triade hitleriana del poeta, del pensatore e dell'azione politica) – 4. I corsi degli anni 1933-35: dalla questione dell'uomo all'affermazione del popolo e della razza tedesca (4.1. La trasformazione völkisch della questione dell'uomo nel corso del semestre estivo 1933 - 4.2. L'insegnamento di Cartesio nelle università tedesche ridotto da Heidegger a una «decadenza spirituale» - 4.3. Il razzismo di Heidegger e la sua critica della biologia nel corso del semestre invernale 1933-34 - 4.4. L'identificazione völkisch del popolo e della razza nel corso del semestre estivo 1934 - 4.5. Heidegger e Hölderlin: l'essere come patria, la triade hitleriana e la croce uncinata) - 5. L'hitlerismo di Heidegger nel seminario Sull'essenza e i concetti di natura, storia e Stato (5.1. Lo Stato, il popolo e la razza - 5.2. L'educazione politica della nobiltà del III Reich - 5.3 Heidegger e Stadelmann: 1'appropriazione nazista della storia tedesca - 5.4. Il popolo, lo Stato e il Führer secondo Heidegger e Carl Schmitt - 5.5. La relazione tra lo Stato e il popolo identificata con la relazione tra l'essere e l'ente - 5.6 Come ancorare la volontà del Führer nell'essere e nell'anima del popolo - 5.7 Heidegger e lo Stato völkisch - 5.8 Heidegger, l'estensione dello spazio vitale del popolo tedesco e i nomadi semiti - 5.9. L'apologia heideggeriana del dominio hitleriano - 5.10. Heidegger e i discorsi di Hitler - 5.11 Heidegger e il Führerstaat) - 6. Heidegger, Carl Schmitt e Alfred Baeumler: la lotta contro il nemico e il suo annientamento (6.1. Carl Schmitt e la Gleichschaltung come mezzo al servizio dell'«omogeneità» razziale del popolo - 6.2. La lettera di Heidegger a Carl Schmitt del 22 agosto 1933, l'auspicio di «decisiva collaborazione» tra i due e la nazificazione della Facoltà di giurisprudenza di Friburgo - 6.3. L'identificazione schmittiana del nemico con l'estraneo alla razza nell'edizione del 1933 di Sul concetto della politica, lodata da Heidegger - 6.4. La nota di Carl Schmitt su Baeumler e Jünger e il riferimento di Baeumler a Eraclito - 6.5. La «verità» riferita alla Heimat - 6.6. L'annientamento del nemico nel corso invernale 1933-34) - 7. Il diritto e la razza: Erik Wolf tra Heidegger, Schmitt e Rosenberg (7.1. La concezione razzista e organica dello Stato totale e del popolo sviluppata da Erik Wolf sotto il rettorato di Heidegger - 7.2. Erik Wolf discepolo di Rosenberg e di Schmitt) - 8. Heidegger e la longevità dello Stato nazista nel seminario su Hegel e lo Stato (8.1. Heidegger e la Commissione per la filosofia del diritto creata nel maggio 1934 - 8.2. Presentazione del seminario su Hegel e lo Stato - 8.3. L'introduzione del seminario: come far durare lo Stato nazista più di cinquanta o cento anni? - 8.4. Heidegger e Richard Kroner - 8.5. L'inconsistenza dell'insegnamento di Heidegger e la sua risposta alle proteste degli studenti - 8.6. L'identificazione di Hegel con lo Stato istituito nel 1933 - 8.7. Heidegger ed Erik Wolf: dall'indistinzione dei concetti all'ontologizzazione del diritto e della costituzione - 8.8. Lo Stato totale e völkisch del 1933 in rapporto a Hegel, secondo Carl Schmitt e Heidegger - 8.9. Il tempio, la conferenza sull'opera d'arte e il congresso di Norimberga del 1935 - 8.10. Il concetto di politica secondo Martin Heidegger e secondo Carl Schmitt) - 9. Dalla giustificazione della selezione razziale al negazionismo ontologico delle conferenze di Brema (9.1. L'introduzione del nazismo nella «metafisica» - 9.2. Le riscritture dei corsi su Nietzsche e l'apprezzamento di Baeumler - 9.3. L'elogio di Spengler, il «biologismo» e i fondamenti della politica - 9.4. Heidegger e Oskar Becker: essere, essenza, razza - 9.5. L'interpretazione di Cartesio e della «metafisica» all'epoca dell'invasione della Francia - 9.6. La legittimazione della selezione razziale come «metafisicamente necessaria» - 9.7. Il «principio völkisch» e l'antisemitismo di Heidegger nei Beiträge zur Philosophie - 9.8. Il «doppio gioco» del «giudeo-cristianesimo» denunciato nella Besinnung - 9.9. Il «pensiero della razza» riferito all'esperienza dell'essere in Die Geschichte des Seyns e Koinon - 9.10. Su Ernst Jünger, o del dominio mondiale e dittatoriale della razza e dell'essenza tedesche - 9.11. L'antisemitismo di Heidegger nel 1944 - 9.12. Dal revisionismo della risposta a Marcuse al negazionismo ontologico delle conferenze di Brema – 9.13. Il pericolo dell'opera di Heidegger e della sua discendenza negazionista) – Conclusioni – Appendice – Ringraziamenti – Bibliografia - Indice dei nomi
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