La Francia di Vichy |
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Maurizio Serra La Francia di Vichy Le Lettere, pagg.X-300, Euro 28,00
DAL TESTO – “Il collaborazionismo filotedesco e filonazista - molto più che filovichysta, anzi talvolta antivichysta - ebbe il suo epicentro nella capitale e una coda finale nel Terzo Reich in fiamme. Fu la pagina più sulfurea del regime, ma anche quella che continua a trascinarsi dietro molte ricostruzioni sommarie e giudizi approssimativi. Ciò non significa, ovviamente, avallare un discorso di tipo revisionista, bensì cercare di comprendere un fenomeno più complesso dell'immagine riduttiva e liquidatrice che tanto mi colpiva, se posso citarmi sommessamente, quando intrapresi le ricerche per questo libro negli anni '70, e che francamente non mi sembra granché mutata oggi. L'unico progresso effettivo, sul piano del dibattito storiografico e sulla percezione del pubblico in generale, è che mentre allora si continuava a scaricare prevalentemente o esclusivamente sui collaborazionisti il peso delle colpe peggiori del regime, oggi, come abbiamo visto, si tende a smontare le tesi giustificazioniste del bouclier per mettere Pétain, Laval e il gruppo dirigente della "rivoluzione nazionale" di fronte alle loro effettive responsabilità. Tuttavia, capire meglio Vichy serve ma non basta a capire anche quello che accadde a Parigi.” L’AUTORE – Maurizio Serra, diplomatico e saggista è attualmente ambasciatore d'Italia all'Unesco. Il suo ultimo libro, Malaparte. Vies et légendes (Grasset) ha vinto il Goncourt de la Biographie 2011 ed è di prossima uscita in Italia. Per i nostri tipi ha curato l'edizione di A Palazzo Farnese. Memorie di un Ambasciatore francese a Roma (1938-1940) di André François-Poncet. INDICE DELL’OPERA - Prefazione, di Francesco Perfetti – Introduzione, di Maurizio Serra. Vichy e il collaborazionismo francese: un altro passato che continua a non passare - Parte prima. Situazione della disfatta - I. Mea culpa e riscatto (1. La contraddizione politica del regime - 2. Valutazioni di una disfatta - 3. Il circolo vizioso della «rivoluzione nazionale») - II. La ricerca dei numi tutelari (1. Aspetti dell'organizzazione culturale dell'occupante - 2. Renan e la «Réforme» - 3. Proudhon, Barrès, Péguy - 4. Maurras) - III. L'era della tentazione e dell'adesione (1. Un'ideologia «anti» - 2. La motivazione contro-morale - 3. Tentazione e conservazione - 4. Estetica, autorità e fascismo) - Parte seconda. L'autorità sugli intellettuali - IV. «L'occasion d'écrire en prose» (1. Verso una religione del capo - 2. Autorità e libertà - 3. I filosofi del re) - V. Il ritorno all'irreale (1. Carattere eretico per Pétain della cultura problematica - 2. Educazione e istruzione - 3. Espressioni autoritarie del «ritorno al reale») - Parte terza. L'intellettuale come autorità - VI. L'élite naturale: il caso di Uriage - VII. Testimonianze delle élites (1. I «Cahiers de formation politique» - 2. «L'Echo des Etudiants») - VIII. Accanto a Vichy: l'intellettuale e il collaborazionismo (1. La seconda fase del regime - 2. La «casa in fiamme») - Considerazioni finali – Appendice. Una rappresentazione anti-ideologica: Gilles di Pierre Drieu La Rochelle (1. Il momento dell'espressione - 2. Il momento anti-ideologico dell'ambientazione - 3. Il corsaro e il druido) - Indice dei nomi
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