Dan Franck

Mezzanotte a Parigi
La capitale della cultura mondiale nel momento più difficile: l'occupazione nazista

Garzanti Libri, pagg.507, Euro 25,00

  IL LIBRO – È successo l'impensabile. L'esercito francese è stato spazzato via dalla «guerra lampo» e i nazisti hanno occupato Parigi.
  Una città vivace e spregiudicata, porto sicuro per chi fuggiva dalla Germania di Hitler, piomba in un incubo.
  È un momento cruciale per la cultura europea: come reagire a questa tragica situazione?
  Dan Franck, autore di Montmartre & Montparnasse, racconta come in un grande film l'epopea degli scrittori, degli artisti, dei filosofi, degli uomini di spettacolo che hanno vissuto in Francia dal 1940 alla Liberazione.
  È un cast straordinario. Prima di tutto gli esuli e i fuggiaschi, come gli ebrei Walter Benjamin e Franz Werfel, diretti verso il Sud alla disperata ricerca della salvezza.
  Poi Jean-Paul Sartre, che inventa al Café de Flore l'esistenzialismo; accanto a lui Simone de Beauvoir, una delle più grandi figure del pensiero femminile di tutti i tempi.
  Poi Albert Camus, prima amico e poi rivale di Sartre; André Malraux e la bella Josette Clotis, che morirà sotto un treno; l'aviatore Antoine de Saint-Exupéry, autore del Piccolo principe, il cui aereo scomparirà in una missione di guerra.
  E ancora Louis Aragon, Pablo Picasso, André Breton, Marguerite Duras, Jean Prévost (che muore da partigiano), Robert Desnos, Jean Gabin e Jean Renoir, Samuel Beckett e Marc Bloch... C'è anche chi segue Hitler fino all'ultimo, come Céline o Drieu La Rochelle, che si suicida alla Liberazione.
  Tra i partigiani e i nazisti, la «zona grigia»: compreso Jean Cocteau, che cerca di salvare dal carcere Jean Genet e di lanciarlo come scrittore…
  Mezzanotte a Parigi racconta con straordinaria vivacità l'intreccio di questi destini, in uno di quei momenti memorabili in cui la Storia trasforma le biografie in romanzo.

  DAL TESTO – “Mentre Gide e Malraux stavano tentando di ottenere dal nuovo cancelliere Hitler la liberazione del comunista bulgaro Dimitrov, accusato di essere il mandante dell'incendio del Reichstag, Drieu ammirava a Berlino le sfilate della Gioventù hitleriana in compagnia di Bertrand de Jouvenel. Alcuni mesi dopo, Marcel Jouhandeau lo incrociava in place de la Concorde, in mezzo ai leghisti che attaccavano la Repubblica. Quel giorno Drieu La Rochelle abbracciò definitivamente il fascismo. Due anni dopo aderiva al PPF, il Partito popolare francese fondato da Jacques Doriot, sindaco di Saint-Denis, dopo essere stato espulso dal Partito comunista. Alla fine aveva trovato il leader tanto atteso: un figlio del popolo, nemico della democrazia e del sistema parlamentare. «È un vero uomo!», esclamò in presenza di Maurice Martin du Gard. L'unico secondo lui in grado di abbattere la democrazia e il capitalismo.
  “In Francia. Perché, in Germania, Drieu La Rochelle aveva scoperto il suo maestro. Nel 1935 aveva partecipato a Norimberga al congresso del Partito nazionalsocialista. C'era anche Brasillach. E c'era anche un nuovo amico che, qualche anno più tardi, li avrebbe agevolati in molti modi, facilitando loro l'esistenza: Otto Abetz.
  “Hitler lo affascinò tanto quanto il congresso. Drieu non aveva mai assistito a una cerimonia così grandiosa, così esaltante, così inebriante - messa al servizio di un solo capo. L’indomani visitava il campo di concentramento di Dachau. Non commentò. La settimana successiva era in URSS. Di ritorno in Francia, aveva scelto definitivamente da quale parte stare.”

  L’AUTORE – Dan Franck, scrittore francese, è autore di numerosi romanzi, tra cui Le Cimitère des Fous, Les Calendes greques, Apolline, La Séparation (Prix Renaudot 1991) e My Russian Love.