Ricatto allo Stato |
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Sebastiano Ardita Ricatto allo Stato Sperling & Kupfer, pagg.182, Euro 18,00
DAL TESTO – “A Catania, nel carcere di piazza Lanza, uno dei luoghi simbolo di Cosa Nostra catanese, a partire dal 1992 erano stati assegnati i detenuti 41 bis che avevano processi in corso. Abbiamo già spiegato perché questa fosse una necessità e non una scelta. Al servizio nel reparto riservato ai boss vennero destinati gli agenti più capaci, e tra questi proprio Bodenza, che si dimostrò coraggioso e sereno nell'applicazione del regime speciale. A Catania, durante il processo «Orsa maggiore», erano presenti i capi e i killer più spietati della cosca Santapaola. La detenzione «in casa» consentiva loro di mantenere contatti costanti con i gruppi di fuoco ancora presenti in città. Durante un colloquio con i famigliari, Maurizio Avola – un killer con un curriculum di cinquanta omicidi alle spalle, poi divenuto collaboratore di giustizia - si lamentò dello zelo di quell'agente. In quel caos che erano i colloqui con i parenti nel carcere di piazza Lanza, Bodenza fece bloccare un colloquio di Avola, che a suo avviso non si stava svolgendo in modo regolare. Poi fece anche perquisire la moglie. Avola se ne risentì e decise di vendicarsi. Ne ordinò l'eliminazione, riuscendo a veicolare il suo ordine di morte sempre attraverso i colloqui. Quando mandò all'esterno quell'ordine maledetto, Avola era già divenuto un collaboratore di giustizia, e parlava riservatamente con i magistrati. Ma i mafiosi non lo sapevano ancora, e per questo vi diedero esecuzione.” L’AUTORE – Sebastiano Ardita è nato a Catania nel 1966. In magistratura dall’età di 25 anni, è stato sostituto procuratore della repubblica presso il Tribunale di Catania, e componente della Direzione Distrettuale Antimafia, ove si è occupato di criminalità organizzata di tipo mafioso, di inchieste per reati contro la pubblica amministrazione e di infiltrazioni mafiose nei pubblici appalti e forniture. È stato consulente a tempo pieno della Commissione parlamentare Antimafia e componente del Comitato Direttivo Centrale dell’Associazione Nazionale Magistrati. Attualmente è direttore generale della direzione detenuti e trattamento nel Ministero della Giustizia. Ha realizzato circa trenta pubblicazioni, tra note, saggi e commenti in materia di diritto penale, procedura penale e diritto penitenziario. INDICE DELL’OPERA - Parte prima. Hanno arrestato Provenzano - Faccia a faccia con il boss - Una stagione di sospetti - Parte seconda. Il tragico 1992 e il carcere duro - Il giorno dopo la strage di via D'Amelio - I mafiosi trasferiti sulle isole - Il Parlamento approda a Pianosa e l'Asinara - I parenti, il magistrato di sorveglianza e il capo dello Stato - Mafiosi sulle isole: ma per quanto tempo? - Fra terrorismo, emergenza mafia e carcere della speranza - Le vittime del 41 bis - 334 mafiosi fuori dal 41 bis - Parte terza. La nuova sfida del 41 bis - 2002: il 41 bis è da riformare - La dissociazione - La riforma stabilizza il 41 bis - Giornate tutte uguali - Le insidie della riforma - L'intervento della Commissione antimafia - «Questi mi vogliono salvare la vita» - Arrivano i pacchi bomba - Tra l'incudine e il martello - Segnali dall'America - Il terremoto a L'Aquila - Stabilità e minacce - La mafia e il carcere oggi - La trattativa – Note - Indice dei nomi
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