Il libro che la Massoneria non ti farebbe mai leggere |
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Arthur Goldwag Newton Compton Editori, pagg.288, Euro 18,90
DAL TESTO – “La Kabbalah è più una teosofia (rivelazione mistica) che una teologia sistematica; il suo testo più antico, il Sefer Yetzirali (o Libro della Creazione) enuncia che gli elementi costituenti fondamentali della creazione - i suoi atomi e molecole, per così dire - sono lettere ebraiche (e anche numeri: l'alfabeto ebraico svolge una duplice funzione). I cabalisti si considerano l'equivalente di fisici nucleari, non solo a livello della loro comprensione ma in virtù del potere che potenzialmente esercitano. Decifrando e manipolando nomi sacri, essi possono compiere imprese miracolose, dal teletrasporto alla creazione della vita (la storia del Golem, il mostro d'argilla che venne animato nel ghetto di Praga quando la parola ebraica per "vita" fu incisa sulla sua fronte, è un racconto cabalistico, e ha ispirato il Frankenstein (1818) di Mary Shelley e la serie cinematografica Terminator con Arnold Schwarzenegger). La reincarnazione è uno dei maggiori componenti del pensiero cabalistico, come lo è la sua visione del mondo in quanto creazione imperfetta e incompleta che richiede un intervento umano prima di essere riscattato. Il più importante dei testi della Kabbalah è lo Zohar, o Libro dello Splendore, che la tradizione attribuisce a Shimon bar Yochai, un saggio del II secolo, ma che la maggior parte degli storici ritiene sia stato scritto da Moses ben Shem Tov de Léon in Spagna alla fine del 1200”. L’AUTORE – Arthur Goldwag scrittore e giornalista, ha lavorato nell’editoria per più di vent’anni e ha collaborato con la Random House e la prestigiosa «New York Review of Books». Esperto di questioni ebraiche, è l’autore di The beliefnet guide to Kabbalah e di ‘Isms and ‘Ologies. Vive a Brooklyn.
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