Soprappensieri. Tutti gli articoli (1962-1971) |
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Giuseppe Berto Soprappensieri. Tutti gli articoli (1962-1971) Nino Aragno Editore, pagg.690, Euro 30,00
DAL TESTO – “Domenica 9 dicembre, giocando in casa contro il Milan la Roma perdette malamente la partita. Il giorno dopo un quotidiano romano della sera così diceva in un grosso sottotitolo: «La squadra giallorossa naufragata davanti ai campioni affatto irresistibili». Ormai sono molti coloro che usano erroneamente l'avverbio «affatto», specie scrivendo o parlando in frena, come succede nei giornali e nelle interviste radiotelevisive, però è la prima volta che lo vedo erroneamente usato con una così grande spavalderia tipografica. «Affatto irresistibili», secondo il pensiero di chi ha scritto il sottotitolo, voleva dire «per niente irresistibili», siccome «affatto» ha valore positivo e non negativo, ha scritto proprio il contrario, ossia «grandemente, sommamente irresistibili». Eppure, essendo la lingua una cosa viva, ed essendo viva appunto nella bocca dei più, gli ignoranti finiranno per prevalere, com'è sempre accaduto anche in tempi meno democratici del nostro. Già oggi l'espressione «donna affatto bella» che inequivocabilmente significa «donna bellissima », è ricercata, per non dire leziosa, e dagli scrittori contemporanei viene usata soltanto raramente, per ottenere particolari effetti. Non solo, ma il migliore e più moderno vocabolario della lingua italiana, che disgraziatamente, disperso com'è nei suoi dicci volumi del Dizionario Enciclopedico Italiano, non è di basso costo né di agevole consultazione, già comincia a chiudere un occhio su «affatto» usato in senso negativo nelle risposte: non lo associa ma dice che è di uso piuttosto corrente, quasi accettando che la negazione possa essere sostituita da un cenno del capo o da un'espressione del viso. «Ti piace quella donna?» si domanda a uno. E quello che fa una smorfia e risponde: «Affatto», non lasciando alcun dubbio sul significato della risposta. Verrà dunque il tempo in cui «affatto bella» significherà legittimamente «bruttissima» e i letterati pedanti non avranno più niente da dire, come niente possono dire a proposito delle espressioni «non ho visto nessuno», «non ho comprato nulla» che, un tempo, erano sicuramente errori. Io, comunque, a costo di essere considerato letterato pedante, lascio questi processi linguistici ai posteri e protesto contro quell'«affatto irresistibili» che avrebbe dovuto essere «niente affatto irresistibili»”. L’AUTORE – Giuseppe Berto (1914-1978) esordì nel 1947 con il romanzo Il cielo è rosso. Dopo il disastro di El Alamein combatté la battaglia di Mareth, che ispirò l’opera Guerra in camicia nera, del 1955. Con Il male oscuro (1964, Premio Viareggio e Premio Campiello) ottenne il grande successo di critica e di pubblico. Collaborò a diverse sceneggiature cinematografiche, lavorando tra gli altri con Alberto Lattuada e Pietro Germi. Tra le sue opere ricordiamo inoltre Anonimo veneziano e La gloria, editi da BUR. INDICE DELL’OPERA - Giuseppe Berto elzevirista del «Resto del Carlino» (1962-1971), di Luigi Fontanella - Nota bibliografica – Soprappensieri – 1962 – 1963 – 1964 – 1965 – 1966 – 1967 – 1968 – 1969 – 1970 – 1971 - Conclusione
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