Modelli e capi Stampa E-mail

Max Scheler

Modelli e capi. Per un personalismo etico in sociologia e filosofia della storia

Edizioni Franco Angeli, pagg.144, Euro 17,00


scheler_modelli  IL LIBROModelli e capi è il titolo di un ciclo di lezioni che Max Scheler (1874-1928) tenne nel 1921 all'Università di Colonia. Seguendo la struttura di queste lezioni Maria Scheu Scheler redasse in un unico testo un gruppo di scritti (lezioni universitarie, dattiloscritti, appunti) risalenti agli anni 1912-1914 e al primo dopoguerra. La presente edizione critica nasce dal confronto tra il testo redatto da Maria Scheu Scheler e i testi originali.
  Con la tipologia assiologica dei modelli personali esposta in Modelli e capi (il santo, il genio, l'eroe, la mente dirigente e l'artista del godimento) Scheler intese affrontare la concretezza delle strutture dei contesti etici, sociali e politici. Queste riflessioni si intrecciarono nei tempi e nei contenuti alla stesura de Il formalismo nell'etica e l'etica materiale dei valori (1916). La tipologia fu dibattuta presso il circolo fenomenologico di Gottinga prima dello scoppio della prima guerra mondiale e costituisce, secondo le indicazioni di Scheler, la naturale continuazione e la linea da seguire per tratteggiare i contorni del compimento del suo personalismo etico.
  Consapevole dei pericoli insiti nella temperie sociale del primo dopoguerra, Scheler tentò di offrire agli uditori delle sue lezioni una prospettiva di riflessione storica di ampio respiro, indicando nei modelli e nella responsabilità personale la radice ultima dei problemi che l'affannata ricerca di capi autoritari rischia tragicamente di misconoscere. Scheler introdusse così il proprio personalismo nel dibattito della sociologia del suo tempo, confrontandosi con le linee guida della sociologia di Max Weber e gettando le basi metodologiche per la fondazione della propria Sociologia del sapere.

  DAL TESTO – “«Comandare» significa agire, indicare la via, dare inizio a nuovi orientamenti di vita - buoni o cattivi («seduttore»). «Modello», (obiettivamente) cattivo o buono, significa invece molto più e qualcosa di completamente diverso. Il modello è sempre figura di valore modellata personalmente [personal geformte Wert-gestalt], che si libra di fronte all'anima di uno o di un gruppo, di modo che quest'anima cresce dentro questa forma, si configura in essa; misura reconditamente o consciamente con essa il proprio essere, il proprio vivere e operare, si approva, loda oppure rifiuta se stessa, si biasima, a seconda che si trovi conforme o contrastante il modello. A esso corrisponde il «contromodello» [Gegenbild]: la forma molto frequente secondo la quale uomini e gruppi si sviluppano, attraverso un odio primario nei confronti di una figura di valore, si formano contro questa figura, solitamente contro costellazioni di persone che secondo la loro posizione nei loro confronti dovrebbero essere per loro modelli (il figlio ad es. contro il padre)”.

  IL CURATORE Emanuele Caminada (1984) è dottorando di a.r.t.e.s. Forschungsschule all'Università di Colonia. Dal 2008 collabora con l'Archivio Husserl (Colonia) svolgendo uno studio sul concetto di habitus. L'obiettivo della sua ricerca consiste nel delineare una critica del senso comune nell'ambito di un'ontologia sociale ispirata dalla fenomenologia genetica.

  INDICE DELL’OPERA - Sull'esemplarità aurorale, di Guido Cusinato - Guida alla lettura, di Emanuele Caminada – Introduzione - In generale su modello e capo - Spirito personale nella formazione dei gruppi umani - I veicoli dell'efficacia dei modelli (formazione del destino) - La tipologia dei modelli - Il santo (Tipologia dei modelli e dei capi religiosi; In generale su modello e capo in ambito religioso; Il "santo originario") - Il genio - L'eroe - La mente dirigente della civilizzazione - L'artista del godimento – Aggiunte ("Modelli, idee e storia"; "In generale sul genio in quanto tipo"; "Generi del genio"; "Sull'eroe") - Apparato critico - Indice dei nomi