Noi non sappiamo odiare |
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Amedeo Osti Guerrazzi Noi non sappiamo odiare. L'esercito italiano tra fascismo e democrazia Utet, pagg.VII-368, Euro 24,00
DAL TESTO – “Il fascismo seppe stimolare e acquisire il «consenso» anche degli ufficiali attraverso una politica accorta di esaltazione del ruolo dell'Esercito e di vellicazione della vanità di alcuni di essi. Onori e prebende facevano parte di una stessa strategia volta a rendere un unicum regime e forze armate. Se, però, i militari vedevano nel fascismo un governo forte e nello stesso tempo attento alle loro necessità, e i fascisti vedevano nell'Esercito uno strumento indispensabile per il mantenimento del potere, alla base degli ottimi rapporti tra politici e militari rimaneva, molto probabilmente, una certa affinità culturale. Il substrato ideologico che permise ai militari di identificarsi con la politica e la cultura fascista, si fondava su una profonda e radicata paura del comunismo e sulla volontà precisa di mantenere immutati i rapporti sociali esistenti. L'esperienza del primo dopoguerra, il terrore della rivoluzione e del bolscevismo, furono un collante di grande efficacia per mantenere assieme le due realtà. Era più che un'alleanza strumentale tra due poteri, o un rapporto di forza risolto a favore di uno o dell'altro, era un comune sentire che facilitava le relazioni tra l'una e l'altra parte. Come disse il tenente Colacicchi, parlando con un ufficiale inglese, l'8 luglio del 1943: «Se l'ITALIA perde la guerra ci sarà il comunismo e gli ufficiali saranno derisi, insultati e aggrediti come lo furono alla fine dell'ultima guerra».” L’AUTORE – Amedeo Osti Guerrazzi collabora con l’Istituto Storico Germanico di Roma. Ha pubblicato diversi lavori, in Italia e in Germania, sul sistema repressivo fascista, sulla Repubblica Sociale Italiana e sulla storia e la memoria della Seconda Guerra Mondiale. I suoi libri più recenti sono La Repubblica necessaria. Il fascismo repubblicano a Roma (2004), Caino a Roma. I complici romani della Shoah (2006). INDICE DELL’OPERA - Capitolo 1. Le fonti e i protagonisti (Introduzione - I protagonisti - Nascita e sviluppo delle strutture dedicate all'intercettazione dei prigionieri di guerra - Le carte «italiane») – Capitolo 2. La prigionia (La resa - La vita quotidiana al campo - I rapporti interpersonali - Di fronte agli inglesi - La partenza di Messe, Orlando e Berardi) – Capitolo 3. Il fascismo (Una cultura condivisa? - Militari e fascismo ex post - Il giudizio sul fascismo durante la guerra - I rapporti tra Regio esercito e Milizia volontaria per la sicurezza nazionale - Il problema degli ufficiali ebrei - Esercito e società italiana: due culture?) - Capitolo 4. Vittorio Emanuele III e la monarchia (Il re e il Regio esercito - Prima del 25 luglio - La monarchia e l'armistizio) - Capitolo 5. La preparazione del Regio esercito (I vertici politici e militari - Il corpo degli ufficiali - I mezzi) - Capitolo 6. Le operazioni (La fine in Tunisia – Pantelleria – Lampedusa – Augusta - Il crollo della Sicilia) - Capitolo 7. I tedeschi (Un alleato impopolare - Il ritorno del mito negativo - Una memoria condivisa - Un modello da ammirare e da temere) - Capitolo 8. Crimini di guerra (Quando si perde la memoria - Le accuse - Orlando e la «Granatieri» in Slovenia - «Noi criminali?») - Capitolo 9. Il futuro, la democrazia (Uscire dalla guerra - Il contesto internazionale - Dopo la guerra) – Appendice – Apparati - Fonti d'archivio – Bibliografia - Indice dei nomi
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