Sion in America |
Giuliana Iurlano Sion in America. Idee, progetti, movimenti per uno Stato ebraico (1654-1917) Le Lettere, pagg.508, Euro 35,00
IL LIBRO - Sin dal periodo coloniale, l’esperienza dell’ebraismo americano si è connotata in maniera completamente differente rispetto a quella europea: le numerose comunità del Nuovo Mondo hanno condiviso i valori di libertà e di democrazia della nazione americana, impegnandosi attivamente nella difesa dei propri correligionari all’estero e nell’americanizzazione degli ebrei est-europei emigrati in America sul finire del secolo. Lo stesso sionismo, approdando sulle coste americane, si è radicato facilmente su un terreno reso già fertile dalle numerose elaborazioni di progetti per la restaurazione di una patria ebraica e, sotto la leadership di Louis Brandeis, si è efficacemente coniugato con l’americanismo progressista durante gli anni del primo conflitto mondiale. In questo percorso di profonda maturazione e nel contesto di una situazione internazionale ormai definitivamente mutata, il sionismo americano – in sintonia con l’internazionalismo wilsoniano – ha giocato un ruolo fondamentale nel riconoscimento del diritto del popolo ebraico ad avere la propria homeland in Palestina.
DAL TESTO - "La differenza profonda con l'antisemitismo europeo sta [...] ancora una volta nell'esperienza peculiare americana: qui venne a mancare, infatti, un anello fondamentale nella costruzione del pregiudizio antiebraico, vale a dire la sua linfa medievale. La società coloniale non era stata affatto immune dall'antigiudaismo di matrice cristiana, ma le condizioni particolari in cui la colonizzazione inglese era avvenuta e la sperimentazione sul campo di quella democrazia sociale che tanto aveva colpito Alexis de Tocqueville avevano prodotto di fatto ciò che J. Hector St. John de Crèvecœur aveva definito come un "uomo nuovo", l'americano appunto. La piena disponibilità di terra a buon mercato, la legge sulle successioni che rivoluzionò la gestione della proprietà fondiaria impedendo il radicamento del sistema latifondistico, la presenza di molteplici gruppi religiosi e lo stesso ambiente fisico del Nuovo Mondo che richiedeva duro lavoro e tenacia, tutto ciò costituì la premessa fondamentale per l'attecchimento delle istituzioni democratiche e per lo sviluppo pieno della libertà individuale".
L'AUTRICE - Giuliana Iurlano è ricercatrice di Storia Contemporanea e docente di Storia della Cultura Nordamericana nell’Università di Lecce. Ha pubblicato numerosi articoli e saggi sull’anarchismo e il radicalismo americano dell’Ottocento e il volume Da Barcellona a Stelton. Francisco Ferrer e il Movimento delle Scuole Moderne in Spagna e negli Stati Uniti (2000).
INDICE DELL'OPERA - Prefazione, di Francesco Perfetti - Introduzione - Abbreviazioni e sigle - I. Gli ebrei americani e i diritti politici - II. I primi tentativi di organizzazione dell'ebraismo americano - III. I precursori del sionismo in America: i primi progetti per uno Stato ebraico - IV. La grande ondata migratoria di fine secolo. Le reazioni dell'ebraismo americano - V. Israele, la "meridiana di Dio". Il sionismo cristiano di William E. Blackstone - VI. I primi passi del sionismo americano: la Federation of American Zionists - VII. L'opzione territorialista. La Jewish Territorialist Organization e il Piano Galveston - VIII. "Members, menoey, discipline". La comparsa di Louis D. Brandeis sulla scena del sionismo americano - IX. Il sionismo americano e la Dichiarazione Balfour - Conclusioni - Bibliografia - Indice dei nomi |