L'Italia fascista e la persecuzione degli ebrei |
Marie-Anne Matard-Bonucci L'Italia fascista e la persecuzione degli ebrei il Mulino, pagg.536, Euro 29,00
IL LIBRO - Il 14 luglio 1938 veniva pubblicato su un quotidiano di Roma un manifesto firmato da alcuni scienziati; in esso si proclamava la necessità di un razzismo italiano e si definivano gli ebrei come non appartenenti alla razza italiana. Quel manifesto segna l'avvio ufficiale di una campagna antiebraica che il Regime fascista aveva in realtà cominciato a impostare da mesi e che di lì a poco troverà il suo sbocco nelle leggi razziali che sanciranno la discriminazione e la persecuzione degli ebrei. Con grande chiarezza e vigore espositivo, questo libro racconta come e perché il Fascismo arrivò all'antiebraismo di stato, come fu orchestrata la propaganda e come fu realizzata la persecuzione dal 1938 fino al tragico epilogo della deportazione a opera dei Tedeschi. L'Autrice si concentra soprattutto sulla forte rottura costituita dall'improvvisa priorità assegnata alla politica antiebraica e ne individua l'origine nella necessità per il Regime di tenere il paese in stato di mobilitazione permanente. Una svolta su cui pesa la suggestione del modello nazionalsocialista.
DAL TESTO - "Detestato per il suo estremismo, temuto dai potenti a causa dei dossier compromettenti che affermava di avere, isolato a causa del suo odio morboso per gli ebrei, Preziosi era al tempo stesso inamovibile ed emarginato nel Partito fascista. Nella redazione della «Vita italiana» si ritrovarono uomini del fascismo intransigente e più in generale fascisti che, prima o poi, finivano per essere in contrasto con la linea ufficiale. L'alleanza fra Preziosi e Farinacci fu pubblicamente suggellata quando «La Vita italiana» nel luglio 1931 divenne il supplemento mensile del «Regime fascista», il giornale di Farinacci: un avvicinamento definito da quest'ultimo un «matrimonio d'amore» fra «due uomini e un passato di coerenza»".
L'AUTRICE - Marie-Anne Matard-Bonucci insegna Storia contemporanea all'Università di Grenoble II. Fa parte del Centre d'Histoire de Sciences-Po a Parigi. Ha pubblicato "Histoire de la mafia" (1994) e ha curato i volumi "La démocratie en Europe occidentale et aux Etats Unis" (2000), "L'homme nouveau dans l'Europe fasciste (1848-1945)" (con P. Milza, 2004) e "Antisémythes: l'image des juifs entre culture et politique (1848-1939)" (2005).
INDICE DELL'OPERA - Introduzione - Parte prima. Lo stato di emergenza antisemita - I. L'esclusione - II. Le prime misure di persecuzione - Parte seconda. La genesi della decisione - III. La versione fascista dell'esclusione - IV. L'Etiopia, momento iniziale del razzismo? - V. Gli scienziati: un gruppo di pressione razziale? - VI. La piccola lobby degli ideologi antisemiti - VII. I pesci pilota della propaganda antisemita - VIII. Mussolini antisemita? - IX. La campagna stampa del 1937-38 - X. L'antisemitismo, mito per l'azione - Parte terza. L'antisemitismo di stato - XI. La macchina persecutoria - XII. La politica in primo piano - XIII. Un antisemitismo totalitario - XIV. L'alchimia tossica della propaganda - XV. La stampa antisemita militante - XVI. la diffusione dell'immagine antisemita - XVII. L'iconografia della «Difesa della razza»: un'estetica dell'odio? - XVIII. Divisioni e dibattiti: il cranio e l'odio - XIX. Una dottrina ufficiale dell'antisemitismo? - Parte quarta. La persecuzione nelle sue fasi successive - XX. La società fra riprovazione e accettazione - XXI. Gli ebrei di fronte alle persecuzioni - XXII. La guerra antiebraica durante la guerra - XXIII. Propaganda e antisemiti durante la guerra - XXIV. «Urbi et orbi»: l'Italia schizofrenica - XXV. Dalla persecuzione allo sterminio: la Repubblica sociale italiana - Conclusioni - Note - Bibliografia - Indice dei nomi |