Fascismo e storia d'Italia |
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Roberto Vivarelli Fascismo e storia d'Italia il Mulino, pagg.304, Euro 22,00
DAL TESTO - "Dopo la fine della guerra la questione che a Gentile si presenta come prioritaria è quella della preparazione dell'Italia, onde renderla capace di affrontare con successo i compiti nuovi che ad essa ora si impongono. Consapevole delle debolezze che ancora viziavano la fibra morale del paese e che la stessa guerra aveva pur messo in luce, egli si propone di promuovere una riforma intellettuale e morale, che Gentile intende soprattutto come un problema pedagogico da risolvere attraverso un programma di educazione nazionale, onde vincere, come egli scrive, «il vecchio italiano ozioso e lento, tepido nella fede politica perché tepido nella fede umana e religiosa». L'attuazione di questo programma, intorno al quale egli raccoglie un vasto consenso, viene affidata allo stato, e qui le idee di Gentile si incontrano con una sua rilettura di Mazzini di cui, in polemica con coloro che ne davano una interpretazione «democratica», egli sottolinea soprattutto il suo concetto di stato etico".
L'AUTORE - Roberto Vivarelli, professore emerito alla Scuola Normale Superiore di Pisa, con il Mulino ha pubblicato Il fallimento del liberalismo. Studi sulle origini del fascismo (1981), Storia delle origini del fascismo (2 voll., 1991), La fine di una stagione (2000) e I caratteri della storia contemporanea (2005).
INDICE DELL'OPERA - Premessa - Introduzione - I. Fascismo e storia d'Italia: fra autobiografia intellettuale e riflessione storiografica - II. Parte prima. Prospettive - II. La cultura italiana e il fascismo - III. La generazione di Mario Bracci - Parte seconda. Fra storia e memoria - IV. Una guerra civile - V. Guerra ai civili e vuoti di memoria - VI. La lezione di una diatriba - VII. Vinti e vincitori in Italia alla fine della seconda guerra mondiale - VIII. Considerazioni sulla memoria - Indice dei nomi |