Alessio Ceccherini
La ragnatela nera L'eversione di destra e la strage dell'Italicus
Clueb, pagg.432, € 29,00
La storia d'Italia negli anni Settanta del Novecento è caratterizzata da un periodo di intensa instabilità politica e sociale, caratterizzato da violenze, stragi e un clima di paura che ha segnato profondamente il tessuto della società. In questo contesto, il terrorismo di destra ha svolto un ruolo cruciale, utilizzando la violenza come strumento per destabilizzare le istituzioni e contrastare i movimenti di sinistra emergenti. La strage del treno Italicus, avvenuta il 4 agosto 1974, rappresenta uno dei momenti più tragici ed emblematici di quest'epoca, un attentato che ha causato 12 morti e oltre 40 feriti e che, nonostante la gravità dell'evento, è rimasto avvolto da un velo di impunità giuridica.
Alessio Ceccherini, nel suo libro "La ragnatela nera", si propone di esaminare questo drammatico episodio alla luce del contesto storico che lo ha generato, ponendo l'accento sulla genesi e l'evoluzione del terrorismo neofascista in Italia. L'Autore non solo ricostruisce la dinamica dell'attentato, ma esplora anche le radici e le conseguenze di un fenomeno complesso e sfaccettato, dando voce a una narrazione spesso trascurata nella storiografia ufficiale.
Ceccherini suddivide il suo studio in diverse sezioni, ognuna delle quali affronta aspetti specifici della strage dell'Italicus e del terrorismo di destra in Italia. La narrazione è articolata in un "prima" e un "dopo", permettendo al lettore di comprendere non solo gli eventi immediatamente precedenti l'attentato, ma anche le sue conseguenze e il clima di terrore che ne è derivato.
Nel primo capitolo, l'autore offre una panoramica del contesto politico italiano degli anni Settanta, evidenziando il ruolo di gruppi neofascisti come Ordine Nuovo e il loro passaggio dalla militanza politica a forme di terrorismo aperto. La scomposizione delle dinamiche interne a questi gruppi, le loro strategie di attacco e la reazione delle istituzioni forniscono un quadro utile per comprendere l'atmosfera di quel periodo.
Uno degli aspetti più significativi del libro è la ricostruzione dettagliata della strage dell'Italicus. Ceccherini non si limita a narrare i fatti, ma approfondisce le modalità operative degli attentatori, l'analisi degli atti giudiziari e le lacune di un'inchiesta che ha lasciato molte domande senza risposta. L'Autore pone in evidenza come la strage non fosse un evento isolato, ma piuttosto il culmine di una serie di attentati minori, un "stillicidio" di violenza che ha caratterizzato il periodo tra il 1973 e il 1975.
Ceccherini utilizza una vasta gamma di fonti, tra cui documenti storici, articoli di giornale e testimonianze, per costruire un racconto che sia il più possibile veritiero e documentato. La sua attenzione ai dettagli contribuisce a restituire una narrazione vivida, in grado di coinvolgere il lettore emotivamente, ma anche di informarlo su aspetti poco noti della storia italiana.
Il concetto di "ragnatela nera" si riferisce alla fitta rete di relazioni, collaborazioni e connivenze che caratterizzano il fenomeno dell'eversione neofascista. Ceccherini argomenta che la violenza neofascista non era solo il risultato di azioni isolate, ma parte di un disegno più ampio, dove gli attentati avevano un impatto diretto sul clima politico e sociale del Paese.
Questa ragnatela si estende oltre gli individui coinvolti nei gruppi di destra, toccando ambiti come la stampa, la politica e perfino le istituzioni. La descrizione di questi legami offre una lettura inedita delle dinamiche di potere in Italia e delle difficoltà nel perseguire una giustizia effettiva, evidenziando le intersezioni tra criminalità, politica e società.
Ceccherini conclude la sua analisi sottolineando le conseguenze di una storia che, sebbene risalente a decenni fa, continua a influenzare il presente. La mancata giustizia per le vittime della strage dell'Italicus è rappresentativa di un più ampio problema di impunità che ha caratterizzato la storia italiana. L'Autore invita il lettore a riflettere su come il ricordo di questi eventi possa essere un mezzo per costruire una memoria collettiva che non dimentichi le vittime e le lezioni del passato.
"La ragnatela nera. L'eversione di destra e la strage dell'Italicus" di Alessio Ceccherini si presenta come un contributo utile alla comprensione della storia italiana contemporanea. L'opera non solo ricostruisce un evento tragico, ma offre una visione complessa e sfumata del terrorismo di destra, invitando il lettore a riflettere sulle conseguenze di un'epoca segnata da violenza e impunità.
Con la sua rigorosa ricerca e il suo approccio analitico, Ceccherini riesce a restituire centralità a un evento che merita di essere ricordato e studiato. Questo libro è un'importante risorsa per storici, studenti e per chiunque desideri comprendere le sfide e le ombre del passato italiano, nonché il significato della memoria storica nel nostro presente. |