I Savoia. I secoli d'oro di una dinastia europea Stampa E-mail
Scritto da Aa. Vv.   
Mercoledì 06 Febbraio 2008 09:54

a cura di Walter Barberis

I Savoia. I secoli d'oro di una dinastia europea

Einaudi Editore, pagg. LIV-248, Euro 34,00

 

savoia.jpg  IL LIBRO – La dinastia sabauda è stata assai longeva, quasi millenaria; e ha concorso con altre casate di gran fama, e spesso di assai piú breve durata, alla definizione degli assetti politici europei, in momenti diversi e con personalità di varia grandezza. Nella percezione comune degli Italiani, ad esempio, è stata fondamentale nella vicenda risorgimentale; oppure deprecabile per la traiettoria che l'ha condotta dai presunti allori della Grande Guerra alla infamante alleanza con il fascismo. In realtà, casa Savoia ha mosso i suoi primi passi in epoca altomedievale, e ha dipanato tutta la sua storia lungo un percorso che ha visto alternarsi momenti di lunga e prospera continuità ad altri di drammatica frattura e di crisi. Pur senza ignorare gli evidenti lasciti delle premesse originarie, si può tuttavia affermare che i Savoia si guadagnarono una fama meritata di sovrani europei nel corso non breve degli anni che andarono dalla fine del Cinquecento alla seconda metà del secolo XVIII. Furono in effetti quei due secoli di lento consolidamento delle acquisizioni territoriali, di cure dell'edificio istituzionale, di alleanze sociali interne e di accordi internazionali, che motivarono l'ascesa dei Savoia sulla scena continentale. Quei secoli di guerre e di assidui maneggi diplomatici, di attenzioni maniacali all'apparecchio statuale, di spregiudicate politiche delle alleanze con le piú reputate potenze europee, di ostentazioni cerimoniali del potere, di armi tonanti e di magnificenze cortigiane, furono in effetti il periodo aureo della dinastia. Quello fu il giro d'anni che voltò verso l'Italia il destino politico di un lignaggio nato e cresciuto sul crinale delle Alpi, che per lungo tempo mantenne tratti caratteristici lontani da quelli riconoscibili nelle pur varie esperienze italiane. Ma non solo: furono anche gli anni che incubarono la cultura scientifica e tecnologica che avrebbe connotato Torino e il Piemonte come il piú importante distretto industriale italiano, e che avrebbe trasferito nei tratti severi di una "aristocrazia operaia" la piú antica fisionomia, tutta sabauda, di una tradizionale aristocrazia guerriera.

 

  DAL TESTO – “Il simbolismo cattolico che circonfuse i sovrani sabaudi di un’aura sacra si accompagnò a un analogo corredo iconografico secolare che ne fece un modello di virtù monarchica. Due forme di raffigurazione di fatto inseparabili: il principe era prima di tutto e soprattutto un sovrano cristiano, il difensore della fede, un esempio sfolgorante di devozione, e il suo potere sovrano e le sue virtù secolari affondavano le loro radici nella sua identità di prescelto alfiere di Dio. La compenetrazione di queste due identità spirituale e secolare, si manifestava nei numerosi rituali pubblici cui partecipava: nei raduni solenni dei due ordini cavallereschi della Santissima Annunziata e dei Santi Maurizio e Lazzaro, per esempio: oppure, quando assistito da una piccola falange di vescovi, presiedeva all’“ostensione”, davanti al Palazzo Reale, della Santa Sindone, insieme sacra reliquia e avere della dinastia. Le cerimonie che punteggiavano come pietre miliari la vita della dinastia, in occasione di nascite, incoronazioni, matrimoni, funerali, erano parimenti concepite in termini religiosi e conseguentemente inscenate. Il simbolismo di tali cerimonie era altresì profondamente secolare e politico, concepito con estrema accuratezza per esaltare la persona del sovrano e l’ideale monarchico che incarnava. Gli spettacoli della corte reale – balletti e feste in maschera nel secolo XVII, l’opera nel XVIII – si basava su schemi allegorici inequivocabilmente secolari per carattere e contenuto”.

 

  IL CURATORE – Walter Barberis insegna Storia moderna e Metodologia della ricerca storica presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Torino. Ha pubblicato numerosi studi sulla formazione delle classi dirigenti in età moderna e, in particolare, Le armi del Principe. La tradizione militare sabauda (Einaudi 1988 e 2003). Ha curato la Storia d'Europa Einaudi, Il libro del Cortegiano di Baldesar Castiglione (Einaudi 1998) e I Savoia (Einaudi, 2007). Ha pubblicato il saggio Il bisogno di patria (Einaudi, 2004).

 

  INDICE DELL’OPERA – I Savoia. Quattro storie per una dinastia, di Walter Barberis – Lo stemma e le sue variazioni, specchio della politica dei Savoia in età moderna, di Luisa Clotilde Gentile – La politica internazionale e gli equilibri continentali, di Christopher Storrs – Dinastia, Stato, amministrazione, di Geoffrey Symcox - I Savoia: una dinastia europea in Italia, di Andrea Merlotti – La corte dei Savoia: disciplinamento del servizio e delle fedeltà, di Paolo Bianchi – Immagini di una dinastia, di Clara Goria – Scienza, tecnologia e politica, di Alberto Conte e Livia Giacardi – Appendice bibliografia aggiornata e ragionata – Indice dei nomi – Genealogia dei Savoia