Josef Mengele. L'angelo della morte |
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Mario Bussoni
DAL TESTO – "Il dottor Josef Mengele è come un grande direttore d'orchestra: con un semplice gesto della mano o con un colpo secco del frustino da cavallerizzo, oppure facendo schioccare i guanti bianchi contro la coscia destra, decide della vita o della morte di ogni deportato, uomo o donna (i bambini al di sotto dei 14 sono già condannati a morte in precedenza). La fila di destra è formata da uomini e donne fisicamente validi da destinare ai lavori forzati nel Lager stesso o in uno dei 39 campi satelliti sparsi intorno a Auschwitz II-Birkenau. Oppure, a Auschwitz I (Stammlager, campo principale) o a Auschwitz III (Buna-Monowitz), dove è installata una fabbrica della IG Farben per la produzione, tra l'altro, di benzina sintetica. La fila di sinistra, di gran lunga più numerosa, è invece composta da vecchi, donne incinte, minorati e invalidi, e da bambini al di sotto dei 14 anni: esseri umani che la nuova etica nazionalsocialista, nel giudicarli inabili al lavoro (oltre che bocche inutili da sfamare), destina crudelmente a morte." L'AUTORE – Mario Bussoni, giornalista e storico, docente di storia del Novecento e storia del Medioevo, ha pubblicato reportage su mensili, settimanali e quotidiani, è coautore di un'enciclopedia storica (De Agostini) e ha scritto guide turistiche (Touring club italiano) e numerosi libri per Mattioli 1885, per il quale è direttore editoriale delle collane di Storia. INDICE DELL'OPERA – Introduzione – Criminale di guerra – Fuggitivo – Braccato – Morto? - Epilogo |