Dalle regge d'Italia |
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a cura di Silvia Ghisotti e Andrea Merlotti
DAL TESTO – "Quando nel 1861 i Savoia divennero re d'Italia, potevano vantare alle loro spalle una storia di nove secoli,che permetteva loro di dirsi la dinastia più antica d'Europa e quella con la maggiore e mai interrotta permanenza su un trono. Durante gli anni in cui erano stati in Savoia avevano costruito un sistema di residenze che si estendeva da Bourg-en-Bresse a Torino, da Chillon a Vercelli. Poi nel 1563, fissata la sede della corte a Torino, avevano dismesso quasi tutti i castelli in Savoia, e nel volgere d'un secolo e mezzo avevano costruito intorno alla capitale piemontese un sistema di residenze comprendente alcuni capolavori dell'architettura barocca, come Venaria e Stupinigi, nel quale trascorrevano sino a due terzi dell'anno. Nel 1831, infine, col passaggio del trono a Carlo Alberto, del ramo dei principi di Carignano, anche Racconigi e Pollenza erano diventate residenze reali. Poche dinastie come i Savoia hanno creato un patrimonio architettonico tanto consistente, soprattutto in rapporto alla, nel complesso esigua, entità dei loro Stati. Nel 1861, con la nascita del Regnod'Italia, entrarono in possesso d'un ancor più vasto numero di regge e residenze in tutta la penisola. Si trattava, in primis, dei sistemi palatini dei Granduchi di Toscana e dei Re di Napoli, delle residenze asburgiche del Lombardo-Veneto, ma anche delle meno numerose, eppur non meno sfarzose, regge dei duchi di Parma e di Modena. A essi si aggiunsero, poi, i palazzi del Papa, nel 1870. Nessun altra casa reale europea poteva vantare un tesoro architettonico di tale ricchezza e splendore, che comprendeva palazzi che erano stati per secoli fra i più belli e celebri d'Europa. Nei secoli precedenti, seguendo una pratica comune a tutte le dinastie del continente, i Savoia, pur risiedendo per alcuni mesi nel palazzo reale della capitale, avevano trascorso la gran parte dell'anno itinerando fra i vari castelli. Ora, però, l'estensione del nuovo Regno non sembrava permettere più una politica simile. Tuttavia i Savoia non vissero mai solo a Roma, ma svilupparono un'abitudine all'itineranza che continuava, su più vasta scala, il modello che era stato dei loro antenati." I CURATORI – Silvia Ghisotti, storica dell'arte, è conservatrice delle collezioni della Reggia di Venaria. Ha collaborato a lungo con la Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici del Piemonte, curando, fra l'altro, l'inventariazione degli arazzi del Palazzo Reale di Torino, e coordinando la catalogazione dei dipinti dello stesso Palazzo Reale. Ha fatto parte del gruppo di studio di Villa della Regina, compiendo ricerche sulla cineseria in Piemonte. INDICE DELL'OPERA - Introduzione. Le ragioni di una mostra, di Silvia Ghisotti e Andrea Merlotti - I Savoia. Da Torino all'Italia, di Walter Barberis - I Savoia e le loro regge, di Andrea Merlotti - Umberto e Margherita. Quando il Quirinale era il cuore della mondanità, di Gianni Oliva - La luce di una giornata di pioggia. I Savoia e Napoli dal 1860 al 1922, di Luigi Mascilli Migliorini - Il trionfo dell'Eclettismo nelle residenze di corte in Europa, 1860-1920, di Paolo Cornaglia - Uno stile per il nuovo Regno, di Enrico Colle - Una per tutte, tutte per una: la migrazione di opere dai palazzi della Corona alla Reggia d'Italia, di Silvia Ghisotti e Luisa Morazzi - Dalla Corona allo Stato. La dismissione delle residenze reali e il riordinamento del patrimonio artistico nazionale, di Maria Beatrice Failla e Clara Goria - Raccontare la regalità. Simboli e storie - La regalità sabauda, di Andrea Merlotti - Le regge dei Savoia-Carignano (1831-1861). Prima dell'Italia, dopo i Savoia, di Paolo Cornaglia - Schede da 1 a 5 - Maria Cristina di Borbone e la collezione di antichità del Castello di Agliè, di Alessandra Guerrini e Stefania Ratto - Schede da 6 a 18 - Tante corone, nessuna corona, di Luisa Gentile - I gioielli delle regine d'Italia, di Tomaso Ricardi di Netro - Schede da 19 a 26 - Il re d'Italia: un titolo tra storia e leggenda, di Pierangelo Gentile - Schede da 27 a 36 - Salendo il trono. Il giuramento costituzionale dei Savoia, di Luigi Lacchè - Schede da 37 a 39 - Abitare la regalità. Arredi per le regge d'Italia - Il Palazzo Reale di Torino, di Maria Carla Visconti - Il Quirinale: una moderna Reggia nella nuova capitale d'Italia, di Maria Angela San Mauro - Schede da 40 a 42 - Palazzo Pitti e la Palazzina della Meridiana a Firenze. Vittorio Emanuele di Savoia: il gusto e le scelte di un sovrano, di Simonella Condemi - La reggia sabauda genovese, di Luca Leoncini - Schede da 43 a 49 - La Villa Reale di Monza, di Marina Rosa - Il Castello di Racconigi, di Liliana Costamagna - Schede da 50 a 57 - L'Armeria Reale di Torino, di Mario Epifani - Biblioteca Reale di Torino e Biblioteca Reale di Superga. Dall'Unità d'Italia alla fine della Grande Guerra, di Giovanni Saccani - I libri della regina Margherita di Savoia nella Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, di Angelo Giaccaria - Scheda 58 - Vestigia e simboli della regalità: le sale del trono al Quirinale, di Luisa Morozzi - Schede da 59 a 64 – La miniera parmense. I Savoia e le spoliazioni delle residenze ducali di Parma e Piacenza, di Alessandro Malinverni - Napoli e le sue regge dai Borbone ai Savoia – Il Palazzo Reale di Napoli e i Savoia, di Paolo Mascilli Migliorini - Schede da 65 a 69 - La Reggia di Caserta dall'Unità d'Italia al 1919, di Giuseppe Oreste Graziano - Il Real Sito di Carditello: residenza per la caccia e azienda per l'allevamento e l'agricoltura, di Angela Tecce - Schede da 70 a 75 - Tra vita pubblica e vita privata - Il Margheritismo nella stampa di fine secolo, di Carlo M. Fiorentino - Gli orafi Castellani e i Savoia: doni e committenze, di Lia Lenti - Schede da 76 a 83 - I re cacciatori e le residenze di caccia, di Pietro Passerin d'Entrèves - «Hic manebimus optime»: residenze reali in Valle d'Aosta tra Otto e Novecento, di Viviana Maria Vallet - I soggiorni dei Savoia a Sant'Anna di Valdieri, di Walter Cesana - Schede da 84 a 94 - Epilogo: «i Palazzi e le Ville che non sono più del Re» - The Romance of Savoy. Nota sull'immagine di Casa Savoia fra Otto e Novecento, di Andrea Merlotti - Schede da 95 a 96 - Inventari e atlanti dei beni immobili e mobili costituenti la dotazione della Corona, di Elisabetta Lantero e Paola Muraca - Schede da 97 a 98 - Bibliografia |