Storia della Repubblica Sociale |
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Roberto Mancini
DAL TESTO – "La Repubblica Sociale Italiana rappresentava davvero un modello nuovo di Stato dove il lavoratore per la prima volta nella sua storia avrebbe potuto esercitare un ruolo da assoluto protagonista. Questo nuovo Stato non scaturiva all'improvviso, sotto l'impulso degli avvenimenti storici, ma veniva da lontano e da solide radici. C'era dentro il tormento di antiche lotte sindacali, la nascita delle corporazioni. In questo Stato, in altre parole, si esaltava proprio il mito della giovinezza, alla quale nonostante tutto non si voleva rinunciare. Molti a questo proposito hanno parlato di ritorno alle origini, a quel fascismo sansepolcrista e rivoluzionario del 1919, che era un anti-tutto ma che aveva come obiettivo quello di riportare la Patria al popolo, aiutato in questo dall'esperienza della guerra. Vale a dire da quel fenomeno che poi il Fascismo chiamerà "trincerocrazia"." L'AUTORE – Roberto Mancini (Roma, 1950), studioso di storia contemporanea, dal Risorgimento al Fascismo, è stato per oltre trent'anni professore di Storia e Filosofia, ha lavorato negli anni Settanta alla "Rivista militare" e ha fatto parte della Consulta Nazionale della Scuola alla Camera dei deputati. Per i libri del Borghese ha già pubblicato "Oltre destra e sinistra: il socialismo fascista" (2015). INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Barbara Spadini - I Parte - I Capitolo. L'ultima sfida: discorso del Lirico 16 dicembre 1944 - II Capitolo. La morte della Patria: 25 luglio-8 settembre 1943 - III Capitolo. La nascita della RSI - IV Capitolo. Il Congresso di Verona - II Parte - I Capitolo. I diciotto punti di Verona e i progetti costituzionali - II Capitolo. Le Forze Armate della Repubblica Sociale Italiana - III Capitolo. La socializzazione - IV Capitolo. Vae victis: la mattanza finale - Bibliografia |