Viaggio in Italia |
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Guido Piovene
DAL TESTO – "[...] Bergamo alta è una delle più belle città d'Italia, ed il talento artistico dei bergamaschi è riuscito finora a preservarla quasi intatta. Ricordo la mia emozione quando mi arrampicai per la prima volta per quelle vie strette, tortuose, culminanti della grande piazza, nella Cappella Colleoni, in Santa Maria Maggiore, fino a quei portali romanici che servono di sfondo a drammi sacri recitati all'aperto, non lontano dai piccoli ristoranti famosi per la polenta e uccelli. Il dedalo delle vie si apre di tanto in tanto in terrazzi erbosi, contemplanti da un lato la pianura lombarda, dall'altro una valle fra le colline. Uno scrittore di romanzi direbbe questa una fusione perfetta tra racconto e paesaggio. La prima volta mi commosse soprattutto vedere, in una terra lombarda che sogna il Veneto, una specie di soffio colorato del Veneto distendersi come una patina sul fondo che potremmo chiamare grezzo, se è grezza la ceramica di fronte ad una porcellana. La valle sotto la città potrebbe essere veneta, e tuttavia l'espressione è mutata. È meno languida, meno molle, più seria. L'oriente veneto si mescola alla severità meditativa del paesaggio lombardo; la maschera del Veneto qui perde un po' della sua grazia, si rituffa nella parlata ruvida e nei lazzi delle montagne, e riprende vigore." L'AUTORE – Guido Piovene (Vicenza, 1907 - Londra, 1974), narratore e giornalista, è stato mitico inviato speciale de «La Stampa», «Corriere della Sera», «Il Giornale»: del suo talento giornalistico sono documento i volumi: "De America", "Madame la France", "Viaggio in Italia". Tra i suoi romanzi: "Lettere di una novizia", "I falsi redentori", "Le Furie", "Le stelle fredde". Nel '71 ha vinto il premio Strega con "Le stelle fredde". E, poco prima della morte, ha partecipato, con Montanelli e Bettiza, al varo del «Giornale». Messo sotto accusa negli anni Sessanta per alcuni suoi articoli antisemiti pubblicati sotto il fascismo, si «confessò» nel libro "La coda di paglia" (1962), suscitando polemiche a non finire. INDICE DELL'OPERA - Premessa - Le tre Venezie (Da Bolzano a Belluno - Trento - Venezia e il Veneto – Padova - Treviso - Vicenza - Il Friuli - Trieste – Verona) - La Lombardia (Milano - Pavia e la provincia - Varese e Como – Sondrio - Mantova - Cremona - Brescia – Bergamo) - Il Piemonte (Torino - I valdesi - Il basso Piemonte - Vercelli e Novara - La Valle d'Aosta - Varallo e Biella – Ivrea) - La Liguria (Le due Ligurie – Genova) - L'Emilia (Piacenza e il metano - Panoramica - Parma – Reggio Emilia - Modena - Bologna - Ferrara; il Delta e Comacchio - Ravenna - Forlì e la Romagna) - L'Umbria (Perugia - Norcia e Spoleto - Gubbio - Terni e Orvieto – Assisi) - La Toscana (Firenze - Siena - Da Arezzo a Volterra - La Maremma e la riforma - Livorno - Pisa, Lucca e Carrara) - La Campania (Napoli - Da Sorrento a Palinuro - Avellino e Caserta – Benevento) - Le Marche (Da Pesaro a San Benedetto del Tronto - Ancona – Le Marche classiche – Camerino) - L'Abruzzo (Pescara e Chieti - In giro per l'Abruzzo - L'Aquila e il Fucino) - Il Molise - La Sicilia (Messina - Palermo - Catania - Siracusa - Da Ragusa a Piazza Armerina - Lo zolfo - Agrigento e Selinunte – Trapani) - La Calabria (La Sila e Catanzaro - La costa ionica e l'Aspromonte - Reggio di Calabria) - La Sardegna (Miniere e nuraghi - Arborea - La Gallura e Nuoro - Il Nuorese) - La Lucania (Potenza – Matera) - La Puglia (Foggia e il Tavoliere - Bari - Da Bari a Taranto - Brindisi e Lecce) - Il Lazio (Viterbo - La Sabina e la Ciociaria - La provincia di Roma) – Roma - Conclusioni del viaggio. Postscriptum - Indice dei nomi |