Gli atleti del duce Stampa E-mail

Enrico Landoni

Gli atleti del duce
La politica sportiva del fascismo
1919-1939


Mimesis Edizioni, pagg.228, € 22,00

 

landoni atleti  IL LIBRO – Perfetta osmosi tra sport e politica, efficace riassetto dei quadri federali e del Coni, valorizzazione professionale ed istituzionale di tutte le figure coinvolte nell'impresa sportiva e selezione accurata degli atleti, nel segno dell'innovazione tecnica e metodologica. Ecco alcuni dei tratti distintivi di quell'unicum ideologico e organizzativo messo in campo dalla politica sportiva del fascismo, risultato di una complessa sintesi di pragmatismo, spregiudicatezza, competenza e modernità.
  Di qui l'elaborazione di un modello vincente e innovativo, destinato a suscitare la curiosità, l'interesse e addirittura l'ammirazione di gran parte dei Paesi europei e degli Stati Uniti; e allo stesso tempo capace di condizionare pesantemente il successivo sviluppo dello sport italiano che, nel dopoguerra, attraverso la lente distorcente di un forte e durevole pregiudizio ideologico e culturale, sarebbe stato visto come un ingombrante retaggio del regime.
  Un pregiudizio che soltanto una rigorosa e accurata ricostruzione storica può contribuire a rimuovere.
  Questo libro, partendo dalla riscoperta post-bellica dell'importanza del corpo e dalla condizione di sostanziale minorità ed abbandono lamentata, all'indomani della vittoria, dal movimento sportivo italiano, ricostruisce come e perché il fascismo riuscì ad insinuarsi tra le sue file fino a divenirne paladino e guida, racconta la complicata genesi di una ben strutturata e articolata politica sportiva del Pnf e ne analizza quindi le differenti fasi e i principali risultati. Tra questi, l'innovazione tecnica realizzata sul triplice fronte della formazione, della crescita e della selezione degli atleti e di tutte le figure a vario titolo coinvolte nella performance sportiva, l'efficace riassetto organizzativo attuato ai vertici della struttura olimpica e federale, e soprattutto il raggiungimento di una perfetta osmosi tra sport e politica.

  DAL TESTO – "Il primissimo provvedimento tecnico-operativo assunto da Starace in polemica discontinuità con il suo predecessore fu l'annullamento delle gare preolimpioniche, previste per agosto a Bologna e rinviate all'estate del 1934, in luogo ancora da definire. A giustificare tale scelta erano, secondo il segretario del Pnf, sia ragioni di carattere economico, viste le tutt'altro che floride condizioni di cassa del Coni, sia motivi di natura più squisitamente tecnica, tra cui l'imminenza dei Littoriali e dei Mondiali Universitari, che avrebbero rappresentato, a suo avviso, test più che probanti sul duplice piano della selezione e della valorizzazione dei giovani atleti di interesse olimpico."

  L'AUTORE – Enrico Landoni è professore associato di Storia contemporanea presso l'Università degli Studi eCampus. Ha pubblicato diversi studi sulla storia politica ed amministrativa del capoluogo lombardo e su quella del movimento sportivo italiano, tra cui "Il Comune riformista. Le Giunte di sinistra al governo di Milano 1975-1985" (2005); "U.N.I.R.E. l'ippica italiana: una difficile impresa per il fascismo" (2010); "La ginnastica sale in cattedra. L'educazione fisica nell'ordinamento scolastico italiano dall'Unità ad oggi" (2011).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Capitolo primo. La riscoperta del corpo e la sfida della modernità - Capitolo secondo. La nuova sfida dell'organizzazione, tra istituzioni sportive vecchie e nuove - Capitolo terzo. La fascistizzazione dello sport e dell'educazione giovanile - Capitolo quarto. Un nuovo rito collettivo dell'Italia fascista: lo sport nella visione ordinatrice di Augusto Turati - Capitolo quinto. Da Turati ad Arpinati: lo sport fascista verso la definitiva consacrazione internazionale - Capitolo sesto. Il "chirurgo" Starace e la perfetta sutura tra sport e partito – Epilogo. La politica razziale e l'autodistruzione dello sport italiano - Indice dei nomi