La prossima a destra Stampa E-mail

Francesco Storace

La prossima a destra

Minerva Edizioni, pagg.160, € 15,00

 

storace prossima  IL LIBRO – Leader indiscusso della Destra italiana, Francesco Storace il politico, il Ministro, il Governatore, ma soprattutto l'uomo si racconta come non aveva mai fatto prima ripercorrendo la sua storia politica: dall'MSI, ad Alleanza nazionale, al PDL (del quale non ha mai fatto parte) fino a quel partito che ha voluto chiamare "La Destra".
  Un racconto di episodi, retroscena mai raccontati alla stampa, rapporti straordinari o difficili con uomini che con lui hanno tracciato la storia degli ultimi cinquant'anni della politica italiana come Giorgio Almirante, Giuseppe Tatarella, Mirko Tremaglia, Gianfranco Fini, Silvio Berlusconi e molti altri.
  La politica per Storace quella vera, quella con la P maiuscola - è fatta di "sacrifico, sudore e, a volte, di sangue". Perché se la si fa - sostiene - la si deve fare per missione e non per un proprio tornaconto. Perché il potere logora e facilmente corrompe. E servono forti anticorpi per resistere alle seduzioni del potere.
Imperdibile per chi vuole capire cosa è stata la Destra in Italia dagli anni Sessanta a oggi e cosa si deve fare per ritrovare una strada comune.
  Uno stimolo al confronto serio e costruttivo per una Italia migliore, più sicura, più rispettosa della propria storia e dei propri valori che guarda all'Europa e al mondo non da subalterna, ma da vera protagonista.

  DAL TESTO – ""Essere di destra" non significa "stare a destrà" e magari non nei momenti difficili e drammatlci dell'MSI, ma solo nei momenti belli e comodi del potere targato AN. Non può essere la tentazione del momento quando si vince. Essere di destra deve essere uno stile e non una moda. Per questo non mi eccita più di tanto lo slogan che ogni tanto qualche fulminato delle nostre parti ci rovescia addosso, "bisogna battere la sinistra". Bene, giusto, e poi? Per fare al posto loro le cose che faremo noi dopo aver detto che noi non avremmo mai fatto le cose che hanno fatto loro? Per carità. L'alternativa è rivoluzionaria, l'alternanza è grigiore, una specie di tic che ti prende quando ti va bene alle elezioni. Ma perdi inevitabilmente quelle dopo, a meno di fatti imponderabili.
  "Valori, dunque, a partire da quello dell'onestà, che non può essere scippato dai cannibali a Cinque Stelle, i divoratori dei vizi altrui che presto saranno contaminati malamente come ogni novizio. Dice il mio portiere «e ci mancherebbe che non si debba essere onesti!». Già, ma siccome ci portiamo alle spalle troppi decenni di DC e socialisti, e pure nella Seconda Repubblica non è che si sia brillato per moralità dimostrata, è bene che quello che dovrebbe essere un prerequisito della politica torni a essere centrale. Anche perché proprio quella della destra italiana è una storia assolutamente pulita, di gente perbene, che si è trovata nelle istituzioni sull'esempio di uomini integerrimi, a partire da Giorgio Almirante. O, tanto per capirci, che nella storia hanno assunto le sembianze di un ministro dei lavori pubblici di Benito Mussolini come Araldo di Crollalanza, che resta una leggenda per tutti nella Bari rossa come nella Bari nera."

  L'AUTORE – Francesco Storace è sposato e ha una figlia. Impegnato in politica sin da giovanissimo, è giornalista professionista presso il quotidiano "Secolo d'Italia". Successivamente assume l'incarico di capo ufficio stampa di Gianfranco Fini nel Movimento Sociale Italiano e, in seguito, diventa portavoce di Alleanza Nazionale. Viene eletto deputato per la prima volta nel 1994 e riconfermato nel 1996. Dal 1996 al 2000 è presidente della Commissione bicamerale di vigilanza sulla RAI. Nel 2000 è eletto presidente della Regione Lazio. Successivamente, nel 2006, nel terzo governo Berlusconi gli viene affidato il Ministero della Salute. In qualità di ministro, Storace ha aumentato di 100 milioni i fondi per la ricerca sanitaria guadagnandosi gli apprezzamenti dell'oncologo Umberto Veronesi. Alle elezioni politiche del 2006 è eletto senatore come capolista di AN nella regione Lazio. Nel 2007 lascia AN e fonda "La Destra'. Nel 2012 assume la direzione del quotidiano "Il Giornale d'Italia". Alle elezioni del 2013 il Centrodestra lo candida alla presidenza della Regione Lazio.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Gian Marco Chiocci – Premessa – Al governo. Polvere eravamo... - Cinque anni in regione. Non ero una velina – Con Fini. A un passo dal Campidoglio – Uomini e fatti. L'umanità di Almirante – Gioie e dolori. Indegno per due